venerdì 27 dicembre 2013

SPORT ESTEMI 9° PUNTATA

 ...al risveglio apro la finestra e saluto Zurigo con un rutto in stile Fantozzi dopo aver bevuto la Bertier (per i cinigianesi un rutto alla Bionso). Lo champagne ha lasciato degli strascichi.
Dal piano di sotto mi sento urlare: Und wer bist du, Tarzan???(..e chi sei Tarzan???
Potrei mostrare al vicino quanto in basso può arrivare il mio degrado pisciando dalla finestra come Vitellozzo in "Non ci resta che piangere", ma non facciamoci subito riconoscere. Magari non  è provvisto di senso dell'umorismo e chiama la polizia. Desisto, l'azione potrebbe avere ripercussioni sulla mia reputazione, poi immaginate la faccia di mia suocera che viene a pagare la cauzione. 
Per non rischiare ulteriori slittamenti della scalata ed arrivare al conflitto totale con gli Sherpa, decido con il mio entourage che per me è meglio andare in aereo, loro mi raggiungeranno in macchina con calma, opto per la buisness class.
Il volo è breve e non ho nulla da leggere, chiedo alla hostess se hanno la Gazzetta o Republica, scuote la testa e sparisce dietro la tendina, torna con il magazine della Swiss Air e mi passa la rivista. Apro a caso, ci sono delle splendide foto sull'aurora boreale e altre di Oslo. Scorro le pagine senza vero interesse, nella parte dedicata ai ricchi sono elencati  i migliori alberghi del mondo. Non credo ai miei occhi, Amsterdam Pechino Citta del Capo, Cinigiano, Hong Kong, Miami, Dubai, etc, mi guardo in giro per vedere se qualcuno ride, qui mi stanno a piglià pel culo...Cinigiano? Invece è tutto vero   
 Man mano che l'aereo sale aumenta il mio cerchio alla testa, mi sento come saturno. Tutto sommato non sto malissimo, è sul tutto sommato che calano delle ombre.
Avrei bisogno di dormire e invece devo arrivare al campo base.
Esco dall aereoporto per cercare un taxi e me li trovo davanti schierati in ordine di altezza, la mia famiglia, che senza traffico è arrivata prima di me, e i locali sherpa. Con il capo scherpa ci scambiamo sguardi velenosi, memori della agitata telefonata di pochi giorni fa. La mia compagna vedendomi alterato cerca di stemperare l'atmosfera cercando il dialogo, chiede alla moglie dello sherpa dove poter fare acquisti.
Continuiamo ad annusarci come due cani. Questo tipo non mi piace, non mi è piaciuto al telefono, e ora che ce l'ho di fronte mi piace ancora meno. Ci chiede di seguirlo con la macchina. Arrivati ai piedi delle montagne c'è un piccolo villaggio, andiamo a fare approvvigionamento nel locale supermarket, per il latte e i suoi derivati ci consigliano di andare a comperarli direttamente dal produttore. Alzo la testa e vengo folgorato dalla bellezza delle vette frastagliate che a giorni conquisterò.
Messe le provviste in auto il convoglio parte verso l'agognato campo base. La strada è impervia e ad una corsia sola, ma gli indigeni corrono con i loro gipponi come se fossero in pista. 
Questo triathlon non nasce sotto una buona stella...            
                                                                    il direttore
                                                                      sf o sdm
 

lunedì 23 dicembre 2013

Batirose-Cinigiano 1-7 Le Pagelle

                                 Batirose-Cinigiano 1-7

Credo che la partita non necessiti di un commento, il risultato è eloquente.

Pagelle:
Pobega: 6 sul 2 a 0 prova a riaprire il match restando piantato sulla riga e su azione d'angolo il Batirose accorcia. Per il resto due interventi che denotano la poca abitudine alle partite in notturna.

Piccioni 7 Sicuro come una polizza sulla vita chiude la porta agli sciagurati attaccanti.

Engi 7 Per un tempo tiene il campo dignitosamente, esce per far spazio a bomber Panfi.

Fanfani 7 Il nome è garanzia di longevità. Poco lavoro ma svolto bene.

Ferrini 7 Difensore vecchio stile, entra alla o dente o ganascia, ma è troppo bravo e non ha bisogno di randellare.  

Valocchia 7 Promosso capitano gioca mille palloni...sempre in orizzontale...

Pallanti 7,5 ...Che a Vallerona ci facessero anche i calciatori è una novità, però è decisamente fra i migliori:

Ferrini 8 E' lento come uno slow motion ma la palla passa sempre dai suoi piedi.

Arzillo 7 Il fisico statuario  non è coadiuvato dalla tecnica, purtroppo la sensibilità agli arti inferiori è pari a quella di un eschimese.

Corina 8 Tecnica sopraffina. I compagni stentano a capirlo. Oltre alle doti calcistiche, ha dalla sua doti umane fuori dal comune . Momento fair play: il Batirose rimane in dieci per cambi esauriti, e lui chiede all'arbitro di uscire. Signori si nasce.

Sclano 8 Sblocca subito la gara con un gran gol. Il suo dirimpettaio lo sognerà per giorni e giorni. Va detto che di fronte non aveva Cafù, anzi. Piccolo particolare il suo marcatore è riuscito a colpire la palla pulita con il piede al ventesimo del secondo tempo, fino ad allora erano stati lisci che manco a briscola...

Panfi 8,5 Nonostante la panchina per scelta tecnica, anche se ne avrebbe ben donde, non polemizza e realizza una splendida doppietta.

Migliori 7 Il noto Blasfemo stavolta non lascia il segno.

Idrizi 7 Entra mascherato anche se non siamo a carnevale...

Ercoli 7 Terminale offensivo di indubbio valore, ma il Tognao non se la sente di far giocare un polizziotto e un carabiniere contemporaneamente. Se poi figaro gli compra un finanziere chissà..

Oneto 7 La tecnica è di categoria superiore, il gol, un colpo da biliardo, l'agonismo da subbuteo...

Di Marte 4 Nel nome ha gia la condanna. Leonardo é stato un azzardo ottimistico del padre...

Tognao 9 Il suo calcio è talmente offensivo che al confronto Zeman è un catenacciaro, il modulo 1-4-5 è il marchio di fabbrica (5 sono gli attaccanti.

S.F. 9 la mia presenza in tribuna è uno stimolo a fare meglio. 2 presenze, 5 a 0, e 7 a 1. Sono il talismano porta fortuna...

                                                                         il direttore. 
                                                                                sf

  

sabato 21 dicembre 2013

SPORT ESTREMI 8° PUNTATA

...il giorno seguente parlando con la cameriera scopro che avevano chiuso l'autostrada per disinnescare e rimuovere un ordigno bellico. Tutto era programmato da settimane e solo noi, gli olandesi e tre svizzeri che fanno vita da eremiti non sapevamo... ovviamente non avevo capito un cazzo e gli olandesi che ieri sera ci hanno detto che la polizia parlava di un incidente avevano capito quanto me. Forse sto travisando le parole della cameriera, sono solo con Paloma che ovviamente si rifiuta di farmi da interprete. E' un duro colpo all'idea che ho di me come poliglotta. Ma gli svizzeri erano quelli neutrali o sbaglio? Che cazzo ci fanno con le bombe? Non è il tempo di perdersi in inutili riflessioni socio-politiche sulla neutralita degli elvetici, il nostro destino gli dei, l'hanno già scritto!  

Finalmente dopo aver attraversato le alpi come Annibale, alle 12.30 di domenica 11 agosto 2013, dopo ben 32 ore e 15 minuti arriviamo a destinazione. Inutile dire che in 32 ore di auto si puo arrivare a San Pietroburgo o che in aereo saremmo arrivati in Australia facendo il giro dei seggianesi (il giro lungo). Il comitato d'accoglienza è rimaneggiato per motivi di varia natura. Gli unici giustificati sono gli amici attori che la domenica lavorano... Mio cognato per festeggiare il compleanno di Jari ed il suo, che quasi concomitano, ha organizzato un aperitivo per il pomeriggio... Io come dicono a Roma "busso coi piedi" ho più doni di Babbo Natale. C'è la nomenklatura familiare al gran completo, mi presento in forma smagliante e di bianco vestito, abbronzato come un vero terrone, con tanto di Panama appena comprato... le domande sono le solite: Come mai solo oggi? Quanto rimanete? Mi alcolizzo per sciogliere la lingua e rendere più fluido il mio inglese e rispondo sul vago, fa più interessante.

Spiego a uno dei miei cognati il vero motivo di questa vacanza in Svizzera, e le intenzioni bellicose per il mio personale triathlon. Mi guarda perplesso, forse il mio inglese non è abbastanza chiaro? Chiedo l'aiuto da casa (la mia compagna) per vedere se ha capito. 
Le perplessità non sono per il mio rudimentale inglese, ma sulla mia tenuta atletica... mi vuole offende??? Non raccolgo la provocazione, e mi concentro sul primo obbiettivo della giornata, che è quello di finire le scorte di champagne all'altro mio cognato, non per una faida familiare, sia chiaro.
Dicerie popolari sostengono che l'aperitivo metta appetito, secondo dei calcoli approssimativi dovrei mangiare per tre giorni consecutivi.
Mi squilla il telefono, è il capo degli sherpa ha bisogno di sapere se e quando è prevista la mia scalata a La Chruez. E' un pò agitato e lo esorto a mantenere la calma, ricordandogli che ha già avuto la caparra, che detto fra noi, non è proprio una cifra popolare. Troviamo un accordo per il mercoledi seguente, finalmente posso tornare a fare small-talk e a gustarmi lo champagne.
E' notte inoltrata quando lascio il bicchiere per andare a coricarmi,  nella testa ho ancora la telefonata con lo sherpa. M'ha fatto proprio girà i coglioni, speriamo bene...

                                                                       il direttore
                                                                        sf o sdm

 ps.se lasci un commento hai diritto a un aperitivo col direttore...


  

mercoledì 11 dicembre 2013

SPORT ESTREMI 7° PUNTATA

...Katja avvisa sua madre che faremo tardi. In auto i bambini cominciano ad essere insofferenti. Per altri dieci minuti di divertimento collettivo sfido Jari alle tabelline, lui, pensando di essere più bravo, insiste che scommettiamo un euro per ogni tabellina indovinata. Lo avverto che in un quarto d'ora nel suo borsellino di Vichi il vichingo non rimarrà l'ombra di un euro. E' sicuro dei suoi mezzi, parte la sfida.
Le tabelline le chiedono Katja, e forse Paloma, ma è più probabile che faccia l'ennesimo pisolino.
Dopo sei minuti ho finito le esultanze artistiche e mi ritrovo in vantaggio 23 a 0 (23 euro). Jari si arrampica sugli specchi con scuse di ogni genere. Per fair play, cambio le regole in corsa. Per dargli un vantaggio le tabelline vengono dette in tedesco, il risultato cambia di poco alla fine del primo tempo (10min) conduco 34 a 2, al netto mi deve 32 euro. La  fila è ferma, esco di macchina ed esulto come Giovanni del trio Aldo Giovanni e Giacomo quando nel film "tre uomini e una gamba" batte il bambino a braccio di ferro. Il ragazzo ha carattere e non si arrende, vuole ancora sfidarmi: - Conta i soldi che hai, poi vediamo se puoi continuare. Lo gelo. Dopo attenta analisi arriva ad un totale di 27 euro e 46 centesimi. Gli mancano 5,54 euro. Chiede un prestito alla mamma, che glielo concede, ma con degli intererssi da usura, CHI TI FA PIU' DI MAMMA T'INGANNA. Intasco la vincita e rivisito il regolamento. Le tabelline saranno chiamate da mamma in tedesco e in inglese e ogni una indovinata da me porterà nelle mie casse solo 20 centesimi e quelle indovinate da Jari avranno un valore di 1,50 euro. Jari fa la fine di Napoleone a Waterloo. Siamo ancora fermi, a giudicare dai camper l'Olanda al momento è una nazione disabitata, boh forse hanno in programma di colonizzare la Svizzera.
Quando si superano le dodici ore di viaggio, anche l'A.C.I lo considera viaggio della speranza, siamo a tredici abbondanti, potremmo chiedere asilo politico.
La partenza è stata intelligente, è l'arrivo che sta diventando da scemi. In strada sale il nervosismo, uno con una golf  mi fa i fari, dallo specchietto gli mostro la mano senza il dito medio, (è più elegante) continua a sfanalare, esco di macchina, scende anche lui, mi si para innanzi uno con un toupè da far impallidire Conte, è la versione umana di Flanders dei Simpson, baffetti e pettinatura identici, gli rido in faccia. Allargo le braccia pronto ad abbracciarlo, non voglio infierire, visto come è conciato mi sento in dovere di essere solidale, rifiuta il mio gesto conciliante, risale in macchina e parte sorpassando all'impazzata (ha i coprisedili leopardati).
All'imbrunire siamo nei pressi del lago di Walen, sopra le nostre teste volano cinque col parapendio, uno è tutto nero, è il mio amico Wal, sò che è lui perchè è l'unico che volendo essere anonimo l'ha preso nero e non colorato come un pappagallo, ma alla fine è l'unico che tutti riconoscono, mi vengono i brividi... suono il clacsoon  per salutarlo.  Sono le 19:30 e siamo di nuovo fermi, è da stamani alle 4:15 che siamo in strada... mi sento uno scafista...
Dopo una mezz'ora buona, la polizia ci avvisa che c'è un incidente e ci consiglia di tornare indietro. Chiedo a Katja se in zona abbiamo dei contatti, risposta negativa.
Siamo al secondo pit stop forzato, forse è meglio se ci mangiamo su.
Troviamo in un paesino di montagna un rifugio tipico, il menù non è molto variegato, polenta, formaggi, salumi e poco più. I bambini sono felici, la polenta è fra i loro piatti preferiti. Katja fa segno al cameriere di non rivelare ai bimbi che il ragù con cui accompagnano la polenta è di capricorno. Paloma chiama cosi il capriolo.
Ho molta fame e chiedo se posso avere un misto di affettati come antipasto. La porzione è ascetica, ma a giudicare dal prezzo sarà prosciutto di panda o di qualche altro animale in via d'estinzione.
Dopo cena l'idea di fare due ore di macchina è allettante come pulirsi il culo con l'ortica, fortunatamente hanno una camera libera.
L'arrivo con un giorno di ritardo scompagina la tabella del mio personale triathlon.
Il primo degli sport estremi in programma era l'alpinismo con la scalata de "La Chruez".  L'arrivo al campo base era previsto per lunedi, tutto slitta di un giorno, devo disdire gli sherpa altrimenti si incazzano... domani ne riparliamo...

                                                                       il direttore 
                                                                              sf
   

domenica 1 dicembre 2013

SPORT ESTREMI 6° PUNTATA

...regna la fase di stallo.. ora gli faccio l'arrocco...forse Jari ha ragione, la fuga è la soluzione. Guardo verso i doganieri, ce n'è sempre uno alla finestra che controlla i miei movimenti, come faccio a sfuggirgli? Incrociamo gli sguardi. Mi giro verso Jari e gli dico: Ora scendo e lo sfido a duello come nei migliori film western. Si si babbo dai! Mi stimola. Vado, do il 5 a Jari e scendo, negli occhi di mio figlio vedo l'attesa di un evento spettacolare da poter raccontare quando tornerà a scuola. Cammino con le mani aperte sui fianchi come se stessi per impugnare due pistole, entro negli uffici del nemico e chiedo: Se non arreca troppo disturbo, potrei riavere i miei documenti? L'agente mi guarda come se gli avessi chiesto dell'uranio impoverito, e con un pronunciato accento ticinese, mi fa: I documenti  li ho già ridati a sua moglie quando è venuta a comperare la vignetta per l'autostrada. Non capivamo il perché della sua sosta, ma la discrezione è una nostra peculiarità. 
 
Esco e scuoto la testa per manifestare il mio disappunto lanciando anatemi e imprecazioni, ma la colpevole non mi degna di uno sguardo, è troppo impegnata con uozzappe e tuitter con le sue amiche svizzere, per comunicare col resto della famiglia. Spero che i cuccioli non siano riusciti a leggere il labiale.  Mi sento come quel tizio che, ad un semaforo, si mise dietro ad un auto e, leggenda narra, al primo ritorno del rosso non reagì per fair play, al secondo verde saltato, suonò il clacson con veemenza, al terzo verde perso,  incazzato come un puma, scese per andare a dirne quattro all'automobiolista davanti, ma arrivando accanto al finestrino constatò che la macchina era parcheggiata. Mi sento uno sfigato.

Chiedo alla mia compagna spiegazioni. Di cosa? è la risposta.
L'assenza di comunicazione è un male frequente nelle coppie moderne, medito una vendetta ecqua, stile Pane e Tulipani, e le chiedo con nonchalance se puo scendere a vedere se nel bagagliaio è tutto in ordine, abbocca, e sfreccio verso la Svizzera. 
Viene salvata dal giusto abbandono da una accorata mediazione dei bambini, Jari mi dice: Dai babbo, non me la sento di rimanere orfano di madre, sono troppo giovane. Paloma che nel frattempo si era già riaddormentata, apre gli occhi e con lo sguardo interrogativo dice al fratello minacciosa: spero che il motivo dei tuoi urli sia giustificato. Commosso da tutto questo amore che hanno per la mamma, mi fermo e faccio risalire l'imputata. Con lo sguardo torvo chiedo un chiarimento.  
I documenti me li hanno resi quando sono andata a comperare la vignetta per l'autostrada. Sbotto: esigo che venga messo agli atti, la negligenza nella comunicazione, vai in culo te uotzappe, twitter,  tutte ste seghe moderne. Parto, e finalmente ci lasciamo alle spalle la nostra patria per fare un ingresso poco trionfale nella terra dei nuetrali! 
Cerco nelle frequenze radio la mia guida, RadioDeeJay, ma incappo in una radio locale che parla di sport in ladino, e io famoso poliglotta, non dico che lo potrei insegnare, ma lo intendo.
Piano piano scende la mia incazzatura e nel veicolo si torna alla normalità. 
Più vado verso l'entroterra e più si intensifica la presenza di tamarri con macchine con ogni genere di peluche, spoiler, e lucine. 
Paese che vai...
La madre dei miei cuccioli senza staccare dal perenne spippolio sul telefono mi indica la strada.
Non facciamo il Gottardo? chiedo. No, sicuramente ci saranno code e poi se passiamo dal Bernardino puoi vedere dove volerai col parapendio. Risponde.
Ruffiana, cerca di imbonirmi, ma il perdono non è fra le mie priorità.
Paloma ridorme, manco fosse la figliola del poro Momone. (Momone al matrimonio di suo nipote riusciva a fare un sonnellino sulla sedia tra una portata e l'altra) Katja spippola, e Jari mi tempesta di domande, mi sa che m'ha scambiato per Wikipedia.
Mi chiede: Babbo, al C.E.R.N ci passiamo subito, o ci torniamo in questi giorni? Avevi detto che volevi sfidare le particelle in una gara di velocità. Avevo rimosso e prendo tempo: Vediamo in questi giorni se sono disponibili per una sfida del genere. 
Oh, non gli sfugge niente a questo.
Il traffico si sta intensificando avanzando verso il  Bernardino  l'autostrada si restringe a solo due corsie, una per senso di marcia, speriamo di non trovare Camper...
                                                                       il direttore
                                                                             sf    
   
  

mercoledì 20 novembre 2013

TRASFERTA SVEDESE

Con la scusa di fare visita alla fidanzata Giulia, Giulio ha chiesto ad alcuni amici se se la sentivano di fare una GITA in Svezia. 
Le adesioni, nonostante il clima non favorevole, sono state numerose tanto da costringere Giulio a fare delle scelte. 
I tanti esclusi, anche se avevano fatto bene in campionato, non rispondevano alle caratteristiche necessarie ad una trasferta del genere. Il buon Giulio è riuscito comunque a metter su una squadra che non ha sfigurato nel regno di Carlo Gustavo XVI. 
Ma veniamo al dunque con l'intervista esclusiva ad uno dei protagonisti, Alessio Panfi.  

Chiaramente non si è trattato di cervelli in fuga, siete già tornati.

AP: Ma anche se non fossimo tornati, non si sarebbe trattato di cervelli in fuga!

- Iniziamo con il quesito dei quesiti, sapendo della grande fobia che ha per il mezzo volatile,  come siete riusciti a far salire l'Armanni sull aereo?

-AP: Il futuro Ippocrate di Poggio al Vento (il Brogi),  gli ha praticato l'anestesia totale, ma essendo per ora, solo un teorico, ha fallito il dosaggio e il ragazzo si è svegliato nel bel mezzo di una forte turbolenza, talmente forte che ha costretto l'aereo a deviare per la Polonia. Il panico si è impossesato dei pochi neuroni in suo possesso, e ben presto l'apparecchio (aereo in cinigianese) è stato in balia delle sue gesta. Ha fatto nell'ordine: mangiato un panino tonno e maionese che dire stantio è un eufemismo, provato a fumare, ha tentato di suicidarsi provando ad impiccarsi con le bretelle, ed infine, rilasciato retrogas; lasciando di stucco una signora di Caltanisetta che ha chiesto a Giulio se il ragazzo soffrisse di meteorismo cronico.

 - Mi risulta, da fonti che hanno preferito rimanere anonime, che la visita alla fidanzata di Giulio fosse solo una copertura, in realtà il vero scopo della visita era catturare il tizio che da i nomi ai mobili di Ikea.

- AP Vero, infatti appena arrivati a Ioncciopingghe (pronunciato alla cinigianese) una parte del gruppo è andata in perlustrazione a Ikea, gli altri, non essendo al meglio hanno preferito non rischiare e sono andati in albergo, e qui al buffet di benvenuto hanno fatto come uno sciame di locuste, tanto che è dovuta intervenire la sicurezza per allontanarli dai mini wurstel e cola...è risaputo che gratisse è più bono!

- Secondo te il costo degli alcoolici elevato è un istigazione all'astemia?

AP: per dirla in gergo calcistico, eravamo una partita ad alto rischio, e loro sapendo del nostro arrivo, avevano come deterrente solo il lato economico, ma noi, bevitori di stirpe reale, abbiamo fatto come gli alcolisti comprando alcool nei negozi specializzati. Tanto che la seconda sera "uno" ha anche vomitato, da quanto aveva bevuto. Gli abbiamo fatto capire che non ci potevano fermare!

- E' vero che Jhonni (ma si scrive davvero così?), per attacare bottone con una ragazza le ha chiesto se aveva da accendere, e, tanto era vetusto l'approccio, è stato subito rimpatriato?  

AP: Il toro della Sassaia, le ha provate tutte, tanto da risultare tra i migliori insieme all'impettito Brogi. Fortunatamente è intervenuto l'ambasciatore e gli è stato evitato il rimpatrio coatto, con la promessa però, che simili avances non si ripetessero!

- Le svedesi non hanno fama di essere caste, senza escludere Giulio e Riccardo che avevano le fidanzate, quanti rapporti sessuali, protetti e non, avete totalizzato?

AP: Con Giulio e Ricca non siamo entrati nel dettaglio, ma in Svezia le prestazioni sotto i tre minuti non fanno punteggio, quindi credo, (aspetto di essere smentito dalle interessate) siamo tornati a casa con zero "gol" fatti!

-Siete riusciti a sfatare il mito delle svedesi facili, pensi che la colpa di questo insolito fallimento, sia da imputare a loro che non sono più quelle di una volta, o al vostro rudimentale lessico anglosassone che non ha favorito certamente la comprensione e di conseguenza gli accoppiamenti?

AP: Negli anni si sono involute e ora puntano alla verginità prematrimoniale, ma il nostro inglese se si esclude il Brogi, è stato considerato blasfemo. Io che in italia mi sento un maestro dell'approccio in inglese, senza i due (o anche 4) bicchieri la lingua non mi si è sciolta!

- Come pensate di smaltire tutti quei preservativi che, con un ottimismo forse eccessivo, avevate comperato? 

AP: ci faremo i gavettoni a ferragosto per i prossimi cinque anni!

Le Pagelle

Giulio: 5  Dimentica la valigia in un taxi di imprecisata nazionalità e da sfogo ai soliti pregiudizi, ma viene smentito dai fatti. La valigia gli viene riconsegnata in albergo.

Giulia: 9,5 Guida la comitiva con la stessa personalità di Moira Orfei nella gabbia dei leoni!

Ricca: 9 tiene alto il morale della compagnia con le solite tre canzoni, ma è decisamente il più simpatico!

Martina: 8 Combatte tre giorni con la febbre...e vince!

Sabrina: 8 Nonostante faccia la cameriera in un noto risorante (il Lucherino) infierisce sulle povere colleghe svedesi!

Teddy: 8 spiazzato dall'altezza delle svedesi, ci prova tre giorni con Sabrina!

Brogi: 9 Momento fair play, abborda una giapponese, non esattamente Fuijco, solo perchè era il suo compleanno! Encomiabile...

Jhonni: 8,5 rischia il rimpatrio, ma non si demoralizza e sfrutta al meglio le poche occasioni che ha!

Armanni: 9 Come Bergkamp ha paura di volare. Appena arrivato prende contatto con la malavita locale per lo spaccio dei mini wurstel e delle polpettine!

Alessio: 9 In realtà più che per fare sesso, io ero andato a vedere se avevano ancora ritrovato il centenario che salto dalla finestra e scomparve!

-Per chiudere alla Marzullo. Fatti una domanda e datti una risposta.

AP: Se tu potessi cambiare qualcosa cosa cambieresti?...Porterei la telecamera e non i preservativi!!!

                                                                       il direttore
                                                                                 sf




 
   
   


IL DIRETTORE SF

giovedì 7 novembre 2013

SPORT ESTREMI 5° PUNTATA

Sabato 10 Agosto 2013   Cinigiano ore 4:15
                                                      
Partiamo prestissimo, nel nostro piano di viaggio sono ridotte al minimo le soste, per pisciare siamo muniti di catetere. Vogliamo arrivare, traffico e altri imprevisti permettendo, alla dogana di Como-Chiasso per l'ora di pranzo.
I cuccioli dormono, e noi, con la soporifera musica di Isoradio, fatichiamo a rimanere svegli.
Cede a Morfeo anche la mia compagna, forse è meglio se mi fermo all'Autogrill per un caffè. Tra la scorta di Haribo, i Tuc e du' Gratta e Vinci esco alleggerito di una ventina di Euro, perché la dea bendata era appunto bendata e non mi ha visto!
Isoradio decreta la fine del nostro piano di viaggio, ci sono 4 chilometri di code per un incidente, un camion di cocomeri si è ribaltato, per risolvere velocemente la situazione dovrebbe ribaltarsi un camion di maiali, pulirebbero la strada in 5 minuti. E ora che si fa, mi chiede la mia compagna.
Sono come MacGyver, la tranquillizzo, ho sempre un piano B. Scandaglio la rubrica del telefono per vedere se trovo un aggancio a Como o zone limitrofe. Olè!!! Una nostra amica americana vive a Fino Mornasco, chiamo e mi auto invito per pranzo.
Dopo un giro di Fernet salutiamo, ringraziamo e ripartiamo. Ancora tre ore e siamo arrivati.
Mi sono lasciato i baffi per mimetizzarmi meglio con la fauna locale, ma ai doganieri non sembro uno di loro, anzi a giudicare dal trattamento, mi hanno scambiato per un narcotrafficante messicano o per una cellula dormiente. 
In effetti non ho i lineamenti dello Svizzero medio, l'arco dei baffi molto ampio, mi fa sembrare davvero un Messicano, mi manca solo il sombrero.
Il controllo è molto accurato. Non tento nemmeno la carta della corruzione, non voglio aggravare la mia, già delicata, posizione! 
Meno male che stavolta non ho esportato il solito milioncino di valuta, sai che culo mi facevano.
L'unico reato, di cui posso essere accusato è contrabbando di carciofi sott'olio. Ma è un reato?
La situazione non si sblocca, Jari suggerisce di tentare la fuga...

                                                                        il direttore
                                                                                sf
 


mercoledì 30 ottobre 2013

SPORT ESTREMI 4° PUNTATA

Nei due mesi che mi separano dalle meritate ferie, inganno l'attesa con  i classici sport  estivi, calcio, bici, etc. 
A Cinigiano va in scena il primo torneo di calciotto, evoluzione del più famoso calcetto, e nonostante un imbarazzante condizione fisica, le squadre partecipanti danno vita ad una vera e propria asta per accaparrarsi i miei servigi. 
Se a 43 anni sono ancora così richiesto vuol dire che ho lasciato un bel segno, o forse è solo pietà! 
Nella partita innaugurale perdiamo 4 a 2 e io non vado a segno, cosa che non mi capitava dal lontano 1979.  
Nei giornali locali si sprecano commenti dozzinali, l'unico che porta rispetto alla memoria di quello che fui è L'eco del Lucherino, che titola in prima pagina " La Nerchia senza il gol è come la pace nel mondo, impossibile!
Il resto del torneo è un calvario, alla casella gol rimane un disatroso zero, decido con il mio entourage che è venuto il momento di chiudere la mia luminosa carriera con un gesto eclatante.
Convoco nella mia residenza estiva (che poi è anche quella delle altre stagioni) tutta la stampa internazionale  e dò fuoco alle scarpe e a tutto il resto dell'abbigliamento da calcio, non sia mai che mi torni la voglia di giocare. 
Il mio ego esce provato della debacle calcistica. Sono costretto a ricorrere ad un terapista per venirne fuori. 
In futuro sfogherò le mie velleità sportive in discipline più consone al mio stato di forma.(la PlayStation)
Meno male che la prossima settimana partirò per la Svizzera e finalmente potrò volare...

                                                                       il direttore 
                                                                               sf
    

giovedì 10 ottobre 2013

FESTA DELL'UVA A CINIGIANO

                Alla festa dell'uva, ho visto e sentito cose...

Ho visto...madre natura imbizzarrirsi tanto da richiamare a lavoro Noè!
Ho visto...la teoria del Centini, noto blasfemo, avverarsi! (1°)
Ho visto...uno scalino "fare" più malleoli di Diogo, stopper Uruguagio degli anni '80!
Ho visto...organi riproduttivi ergersi al passaggio di culi fasciati con leggins da bloccare la circolazione!
Ho sentito... donne la cui massima emancipazione è stata, BRINDISINO... LALALA,etc etc!
Ho visto...individui socialmente inutili stordirsi con droghe leggere che il reitero ha reso pesanti!
Ho visto... Burdisso nel tentativo (fallimentare) di accoppiamento!
Ho sentito... gente chiedere acqua...e io gli ho servito "l'acqua di Gil"
Ho sentito... Alessio dire all'amico Manuel: tu bevi pure che guido io. (Votato momento Fair play della festa)...E poche ore dopo..
Ho visto...Alessio banchettare più di Bacco fino ad avere le labbra viola, per poi  cadere sfinito fra le braccia di Morfeo (non il calciatore) su una panchina, come l'ultimo dei clochard!
Ho visto...Manuel (l'ex pugile) barcollare sotto i colpi di, Santa Marta, Cuccuvaia, e Parmoleto, ma non andare al tappeto,e anzi avere la forza di tentare l'assalto all'esile, ma affascinante Cinigianese! 
Ho visto... l'Armanni ingiustificatamente sobrio!
Ho visto... la versione moderna di Giuda Escariota (Cristiano) omettere soccorso all amico Ligas! 
Ho visto...il Ligas affranto dal brutto gesto, girovagare come un cane abbandonato in autostrada!
Ho sentito... Matteo, più polemico di Sgarbi, che voleva liberare Kabul dagli americani...sieee, e io Prato dai cinesi!
Ho sentito... non con le orecchie, druscioni allergici alla doccia, abbandonati dal deodorante da anni!
Ho visto...gente abbrutirsi con alcool e droga e prendere le sembianze di Kermit, la rana del Muppet Show!
NON...ho visto...nemmeno uno, e dico uno, accenno di rissa! 
Ho visto...una ragazza "fare come i cani del Mugi" (2°)  
Ho sentito di un tale...che alla canonica domanda delle forze dell'ordine : quanto hai bevuto? Rispondere: Solo 2 Mon Cheri e un Boero, fissare poi, l'asticella dell'alcool-test  sui 2,39, che comunque non gli saranno bastati per battere il primato mondiale di 2,83 detenuto da un diplomatico dell'est amante della vodka, tale B.E, ma serviranno per fargli rivalutare i trasporti pubblici per un bel pezzo!
Ho visto...cose che non si possono scrivere...

Ho visto... la festa del vino...annegata da un nubifragio!

                                                              ...e questo è quanto... 


Nota 1: La teoria del Centini si avvale di numerose testimonianze dirette,  la più importante lo riguarda da vicino. Egli infatti sostiene che vi sia un entità che supervisiona, e gli remi contro. La prova schiacciante , a detta del teorico, è avvenuta una mattina di molti anni fà, presentatosi in cantiere con il figlio, iniziò a fare una "traccia" con mazzolo e scalpello, al terzo colpo si dette una mazzolata su una mano, alchè il Centini disse al figlio : Andiamo via c'ha belle visto!!   
NOTA 2: A Cinigiano "Fare come i cani del Mugi" vuol dire essere bisex, in quanto i suddetti quadrupedi non fanno distinzione negli accoppiamenti!
                                                                        
N.B amici, nei commenti raccontate cose che a me sono sfuggite                                                                       
                                                                     il direttore 
                                                                              sf

martedì 1 ottobre 2013

SPORT ESTREMI 3° PUNTATA

...Ora se non parte gli dò una spinta...
Un ultima sbirciata alle nuvole e finalmente va, corre verso il basso,  il parapendio si alza a strappo, appena stacca i piedi dal terreno inizia a salire. Ficoooo!!!
Continua a salire a spirale, credo che si stia esibendo per me, dopo glielo chiederò.
E' talmente alto che è diventato un puntino, avrà perso il controllo? Non scherziamo non sono preparato al peggio,una tragedia come aperitivo no!
Prendo il binocolo e guardo su, è tutto ok!
Inizia a scendere verso Stribugliano, spero non si schianti sul tetto del Becagli. Piano con tutto questo ottimismo!
Il parapendio è nero e in un amen esce dal mio radar, da lontano vedo come Mr Magoo è inutile stare qui. 
Scendo a riprendere la macchina, sono euforico non vedo l'ora di volare.
L'ultima volta che ho volato se la memoria non m'inganna, risale ad una notte di giugno del '96 a Loret de mar, in cui volai una rampa di scale nella nota discoteca Moef Ga-Ga, a causa "gomito troppo elevato", ma non credo si possa equiparare.
Scendo piano verso casa, aspetto la telefonata per sapere dove recuperarlo.
Chiama è atterrato appena fuori Cinigiano.
Mi spiega che non era giornata per fare grandi voli. Quasi un'ora non mi sembra poco ma capisco che se non ci fossi stato io a vedere non sarebbe partito.
Mentre lo porto alla sua macchina mi chiede se sono ancora dell'idea di volare, e se si, quando sarò in Svizzera, per le vacanze estive, mi porterà a volare, non da solo ovviamente.
Mancano due mesi alle mie ferie e già non stò nella pelle...

                                                                      il direttore
                                                                             sf    

domenica 22 settembre 2013

SPORT ESTEMI 2° PUNTATA

                                                                           2° puntata
...non so se tutta la scena la stia facendo per me, o serva davvero tutta 'sta meditazione. 
Mi guardo intorno per capire dove è parcheggiato il parapendio, forse lo deve ancora montare?
Chiedo delucidazioni, e mi rendo conto di aver confuso il parapendio col deltaplano. Cinigiano non è famosa per le sue scuole di volo, credo che l'unico precedente di sport simili risalga agli anni settanta dove un certo Mucci, stuntman locale, con una versione primordiale del parapendio tentò di emulare Icaro gettandosi dalla terrazza coll'ombrello, l'atterraggio, che non fù morbido, gli procurò fratture multiple alle gambe che ne chiusero prematurmente la carriera di airone de noaltri. 
L'uomo mi indica piccole nuvole in lontananza e mi spiega a grandi linee che tipo di cielo serva per poter volare, serve che Eolo sia un alleato, ma non sia troppo forte etc.
Sono in trepidazione, lui al contrario, è più calmo di As.Fidanken.
Inizia a togliere dallo zaino il parapendio e lo stende con una cura maniacale per terra, stende i fili che lo sorreggono ma non lo indossa e si siede per terra, al mio sguardo perplesso risponde che non c'è vento sufficiente, dobbiamo attendere.
Infila le braccia nell'imbracatura e chiude le cinture di sicurezza. 
Si sente un suono costante, bip bip bip tipo quello che in tv toglie le parolacce, anzi no, è più simile al suono che segnala che non hai messo le cinture di sicurezza in auto. 
Curioso come una cecca chiedo di cosa si tratti. 
Il bip costante è un buon segno, ma se il bip aumenta di frequenza stiamo salendo o scendendo troppo in fretta rischiando di svenire e perdere il controllo, con conseguenze letali mi spiega.
Ho fame, ma ancora non parte...
 
                                                                        il direttore
                                                                               sf


giovedì 12 settembre 2013

SPORT ESTREMI

I giorni dopo la DeeJayTen mi sentivo vuoto, mi mancava qualcosa. Mi sentivo come Willie il Coyote quando prende Bep Bep o come il commissario Zenigata dopo aver arrestato Lupin.
Un pensiero mi asillava la mente "e ora che farò?"  Non posso tornare ad essere sedentario come un acaro, ho bisogno di nuove sfide, di un nuovo traguardo. 
Fisicamente non sono adatto alla corsa, le ginocchia e le caviglie soffrono troppo l'impatto col terreno, meglio diversificare, e poi, è risaputo che sono un poliedrico.
Il destino mi viene incontro, questa volta nelle vesti di un signore svizzero di mezza età che pratica il parapendio. L'uomo, mi invita a vederlo all'opera sul monte Aquilaia sopra a Stribugliano.
Il giorno della svolta è un sabato all'ora di pranzo, invece della solita serie di aperitivi con gli amici vado in coppa au monte, voglio vedere di che si tratta, l'idea di volare mi alletta.
Con la macchina non si può arrivare in cima e sono costretto ad una ripida passeggiata. 
Il mio amico è seduto per terra, contempla il meraviglioso panorama e annusa i venti.
Mi vede, e con la mano mi invita ad avvicinarmi...
                                                                         
                                                                               il direttore
                                                                                     sf  



giovedì 29 agosto 2013

...LA VERSIONE DEL VANNELLI...

COME PROMESSO, ECCOVI LA VERSIONE DI MASSI

E' finito il tempo delle parole, sulla pianura di Tebe splende il sole, Sparta è pronta a combattere. (...E poi so io il megalomane...)
Solita partenza presto della Vannelli's family il clan Fabiani ci attende a Firenze dobbiamo fare il rendez vous a Siena con il neo acquisto Miki Ciardi, lei è già sul posto, la mando avanti in quanto dotata di navigatore e io privo di senso dell'orientamento (storico un Cinigiano Massa Marittima 4 ore).Parte a mach 3, sospetto che abbia confuso la DEEJAYTEN con il GP di Monaco, alle Badesse l'autovelox flescia, nella foto verrà scritto:"allora fate come vi pare. Arriviamo a Firenze e ci riuniamo col direttore. Parruccati e baffati partiamo per la dj five, è evidente da subito che non sarà la corsa dei record ma dotati di megafono lo scazzo raggiunge livelli olimpici. Mi diverto come un matto, la cornice è come sempre bellissima, arriviamo tranquilli in Santa Croce e l'arrivo con colonna sonora autocantata e rallenty autoprodotto è da complimenti, che arrivano puntuali. Dopo le foto con Curti,e varie ed eventuali procediamo alla premiazione di redazione, primo manco a dirlo, il direttore, seconda la Ciardi ma solo perche non era seduta su un 1800 GT, terzo, vergognoso io, che ero l'uomo di punta.
A questo punto, in compagnia dell'amica e tifosa Silvia, sudati e puzzolenti andiamo a fare un aperitivo,il gestore si sbaglia e ci vende un villino a Fiesole, almeno a giudicare dal conto, però onestamente accompagna le bevande con ben 10 pezzi di schiaccia del giorno prima e 10 olive del discount. Se tanto mi da tanto per mangiare bisognerà scappare come nel film i laureati.
E invece scoviamo un localino niente male dove buon cibo si mischia a gentilezzza e prezzo onesto.
La giornata è stata intensa e bellissima, la mia radio, i miei amici, la mia famiglia, ma che voi di più dalla vita?


Si puo notare che l'amico è dotato del dono della sintesi, non come me, che sò' più lungo di Dostoieschi (scritto alla Cinigianese). 

                                                       il direttore       

                                                                                   sf

mercoledì 21 agosto 2013

LA FINE

Firenze                                                     39° puntata

...la donna, senza nemmeno guardarmi, indica con l'indice l'uscita. Non replica, ma il suo sguardo severo non ammette esitazioni. Esco in silenzio e a testa bassa, contrariare la signorina Rottermaier potrebbe essermi fatale. 
Mi siedo sul gradino di un portone, la gamba fa male. Escono tutti con il gelato, Massi sdrammatizza sarcastico: ti ricordi quando ti chiamavamo Il Conte per i tuoi modi garbati e per l'eleganza? Ribatto: non so che mi sia preso, era dal 1992, quando religiosi di una qualche congrega insistevano per diffondere il verbo, che non avevo una reazione cosi scomposta. Lo sguardo interrogativo della madre dei miei cuccioli chiede chiarimenti, provo ad arrampicarmi sugli specchi con la scusa dell'accumulo di stress, la fatica, il fatto che ho perso molto sangue, a mio dire, ha influito, ma sono credibile come Pinocchio a carnevale.
Finito il gelato Massi e la famiglia si congedano, a sentirlo, i sei metri quadri di pratino lo aspettano. Tiene quel pratino come il green della buca diciotto di un campo da golf.  
Non ho voglia di camminare, chiedo a Silvia dove posso prendere un taxi, è più un bisogno di stare solo, che pigrizia. E' il momento delle riflessioni, del bilancio, personale e di squadra.  
Un fischio alla Trapattoni attira la mia attenzione, avrò sbagliato la "diagonale" per salire sul marciapiede? No, non sarà certo rivolto a me, e poi, che ci gira il Trap da queste parti? Penso. E invece si, il fischio è per me, è Codino, che mi ha riconosciuto e mi  raggiunge. Per gentilezza, più che per vero interesse gli chiedo come gli è andata la gara e che tempo ha fatto. Mette subito le mani avanti: eh sai, stamani ero troppo stanco, il 9,82 di ieri sera mi ha molto provato. Lo guardo dubbioso, non mi sembra che le caratteristiche fisiche ricordino, anche vagamente, un centometrista e per giunta in grado di stare sotto i 10 secondi. Mi legge nel pensiero e si affretta a chiarire: No no, 9,82 non è il mio personale sui cento metri, è il risultato dell'alcool test. Ahh, alcolista di tutto rispetto. Anche se non sono Grisson di C.S.I mi rendo conto di essere di fronte ad uno poco lucido e gran puscher di fandonie. Allungo il passo per provare a seminarlo, vedendomi claudicare mi incalza per sapere del mio infortunio, gli racconto la storia dell'attacco del crotalo e di oggi che sono stato colpito da un fulmine, fortunatamente di striscio, che mi ha riaperto la ferita, cucito in strada col filo da arrosti etc. e lui in tutta risposta mi fa: eh sie... e io ci credo no! Invece le tue di storie... penso.
Mi congedo stringendogli la mano, finalmente si arrende. Vado verso la fermata dei taxi con la testa rivolta ad un domani pieno di dubbi, sarò il nuovo Dean Karnazes? Nelle prossime gare saprò migliorarmi? Fare peggio è difficile! Che ne sarà del team Le Ficarì? Un oligarca dell'est e qualche sceicco faranno un asta per annettere il califfato dei Ficari? Un pallido sole scalda i miei pensieri da megalomane. Massi invece tiene un low profile, dice che nel giro di cinque anni saremo al via dell'Iron Man delle Hawai, io la parte a nuoto la darò in subappalto visto che in acqua galleggio quanto un àncora. 
Mi passano davanti agli occhi tanti flashback di questo mese e mezzo fantastico, il mio coach, esaltato come una testa di cuoio, io che fronteggio gli elementi durante la durissima preparazione alla gara, il crotalo (pace all'anima sua) che sfoga la sua ira sui miei polpacci, il doping, il Trio medusa, la bolgia alla partenza, l'aperitivo al bar. Quando Massi ha provato l'assalto all'arma bianca contro il cameriere, nel trattenerlo mi sono sentito come Jeff Bridges nel film Il Grande Leboswky intento ad arginare l'amico al bowling, che, per un punto contestato tira fuori la pistola.
Arriva un Taxi. Alzo la mano come un attore di hollywood ma lui  striscia. Non era per me o non si è fidato? Forse è meglio se mi tolgo la parrucca. Dal finestrino come segno premonitore, usciva la musica di Levante e proprio quando filava oltre c'era il ritornello, "...che vita di mmmerda...aaiaa.."
Anche il secondo taxi mi ignora, ma allora non era la parrucca. Non sarò più il modello di un tempo, ma ho sempre il mio perché.
Il terzo è quello buono, mi chiede dove vado (omette conciato così). Quando gli do l'indirizzo fà una smorfia, non sò, forse pensava che dovessi tornare in qualche lontano pianeta.
L'autista prova a fare conversazione, non fingo nemmeno interesse per i suoi argomenti, non ho più voglia di niente. Apro il finestrino e avvicino il naso per annusare l'aria, come i cani. La memoria olfattiva cataloga gli odori, un giorno mi riporterranno a questa giornata! 
La radio, manco a dirlo, è Radio DEEJAY, stà passando Clementino, gli chiedo se può alzare il volume.
Arrivati, lascio una lauta mancia, come nei film, e saluto. 
In testa mi risuona il ritornello "..U'viento... U'viento, ci rimane soltanto U'viento...quando partono i bbastimenti... ci rimane soltanto U'viento...
                                                 FINE               
                                                                        il direttore
                                                                                sf
Ps è gradito un commento finale.                                          
Pps. a breve la versione di Massi, e i drammatici risvolti dell'inchiesta sulla morte del crotalo. 
                                                                    
                                                                     

mercoledì 31 luglio 2013

EPILOGO 2° PARTE

 Firenze                                                       38° puntata

...Essere cuciti senza anestesia, e da uno cui, le poche nozioni di medicina le ha avute con l'allegro chirurgo, non è stata una grande idea. Il dolore stà diventando insopportabile, penso che tra pochi passi mi accascerò al suolo e morirò tra atroci sofferenze, con la magra consolazione, che la prossima edizione della DeeJayTen mi verrà intitolata.
Massi mi cammina accanto ignaro, controlla sul web se con questo piazzamento è avanzato nel ranking mondiale, s'incazza e inveisce perchè non riesce a trovare il suo nome. Con quel poco di lucidità residua gli dico: forse non ci sei perchè con i tempi che fai non ti considerano un runner, ma solo uno Walker. 
Il mio commento è benzina sul fuoco. Il mondo dei runner è molto variegato, specie e sottospecie lo popolano, Massi è un puro, è della scuola di Aldo Rock, sofferenza, abnegazione, e soprattutto niente doping.
Per risolvere a mio favore la situazione, gli rifilo la solita cazzata che vincere non è arrivare primi, ma migliorare se stessi!
Si calma appena in tempo per prendermi al volo, sto per svenire, ho perso molto sangue e tutto quel Oban, che già mi aveva impresso un andatura ondulatoria, stà accellerando il processo che mi porterà sulla barca di Caronte...
Mi sveglio con Massi che mi sta schiaffeggiando, ha un ghigno sadico come un carceriere di Abu Graihb, ho il sospetto che fosse da tempo che mi volesse batte come un nocio, mi sento du gote rosse come il culo di una scimmia.
Che t'ho fatto che mi picchi? e lui: niente, sei svenuto, era per farti riprendere. Per vedere il mio grado di lucidità mi chiede: parlami di un argomento a piacere.  Rispondo: Geografia, la Francia. La Francia confina: a nord, con Belgio, e Lussemburgo poi scendendo da est a sud, con Germania, Svizzera, Italia Andorra e Spagna, la capitale è Parigi, la Baguette e il loro tipico pane . I francesi, di solito, sono simpatici come il puzzo di piedi e... Si si, basta così. Mi interrompe il Vannelli.
Vaghiamo nelle vie che circondano la piazza senza trovare traccia delle nostre famiglie. Proviamo a telefonare, ma niente. Cercano di seminarci o il telefono non prende? 
La speranza di essere abbandonati come cani in autostrada dura poco, Paloma è seminascosta dietro un gelato grande come un ombrello, la chiamo per sentire se ha bisogno d'aiuto. Fà segno di no con la testa. Silvia mi guarda e mi dice: oichè ti se' fatto un tatuaggio?. 
Indicando il polpaccio fasciato con la pellicola e il nastro da pacchi.
No. rispondo. Mi s'è riaperta la ferita che mi fece il crotalo delle asturie più di un mese fa. Ho drusciato sui ponteggi, e zac, sangue che pareva di essere al mattatoio. E chi t'ha conciato così? Potevi andare al pronto soccorso. continua lei. 
Taci donna. Interviene Massi. Il pronto soccorso è fuori moda come il gin tonic. L'ho cucito io. Le dice, pavoneggiandosi come se fosse il Dr House e avesse scoperto la cura di qualche rara malattia.
Voglio un gelato. Visto che stò per morire, voglio che la vecchia co la falce mi trovi col sorriso. Entro e la gelataia, spalleggiata dalle nostre donne, mette bocca dove non deve. Inizia a menarla con infezioni, tetano, amputazioni.
ZITTATI VECCHIA BALDRACCA. Mi esce come un tuono dalla gola.
Un silenzio surreale pervade la stanza, tutti gli occhi sono puntati su di me, Massi mi guarda e si mette le mani davanti alla bocca per contenere la risata. La donna non ha parole.
Una parte di me vorrebbe scusarsi e sprofondare sotto terra, ma la parte dominante pensa che ho ragione, e lei si doveva fare i cazzi suoi...la metteremo al televoto...  
 
                                                                  il direttore

                                                                         sf

sabato 27 luglio 2013

EPILOGO 1° PARTE


 Firenze                                                           37° puntata
 
...L'attesa è finita, apro lo scontrino e alzando gli occhi al cielo faccio no con la testa, Massi si arrotola le maniche si alza e prende una sedia per lo schienale, è pronto a fare fuoco, sorrido e gli passo lo scontrino.
Ridiamo, un po dispiaciuti, come due bambini. Magari un paio di notti in carcere ci avrebbero fatto bene."Atti vandalici" non ce lo toglieva nessuno, e sicuramente come allegato, ci scappava anche un "resistenza e percosse a pubblico ufficiale". Tutto fà curriculum... ma è sempre la stessa storia, quello che poteva essere e non è stato.
Paghiamo e ringraziamo la signora per l'ottima accoglienza e il cibo abbondante (ricordo che per 10 euro abbiamo avuto tre tipi di pasta fresca, vino acqua e caffè, la promessa che porta nel nome il ristorante è mantenuta " T'amerò")
Uscendo, druscio fortuitamente sui ponteggi e mi procuro una ferita sul polpaccio, (un si mangia un boccone in pace) la gamba sanguina copiosamente, il Vannelli, soccorritore in val d'Arbia, propone il pronto soccorso, secondo lui ci vogliono i punti, lo guardo e gli ricordo quello che disse il poro Moro alla dottoressa" i punti datteli nella freg.." Torno dentro al ristorante e chiedo del filo da arrosti, un ago, e una bottiglia di single malt.
La gentilissima signora mi accontenta, esco con il kit, nel frattempo si è formato un capannello, intimo a Massi di darsi una mossa a ricucire altrimenti ci vuole una trasfusione.
Da ordini come un chirurgo in sala operatoria, chiede giornali e un accendino.Ti pare sia il momento di mettersi a leggere? lo apostrofo.
Lui  mi fà: Tuttologo, lascia fare a me! 
Versa l'Oban sulla ferita, brucia un paio di giornali e con la cenere tampona il taglio che smette di sanguinare. 
Mi faccio un goccio di Oban, per dimenticare il dolore.
Inizia a cucire, senza anestesia è un incendio ad ogni punto, urlo e dò un cicchetto di whiskey, cori da stadio accompagnano il primario di pronto soccorso.
La ferita è chiusa, due giri di nastro da pacchi per bendaggio...et voilà... la folla applaude, alzo le braccia in segno di vittoria.
Massi firma autografi, alcuni fanatici del web chiedono il permesso di mettere il filmato su internet. 
Concediamo compiaciuti a patto di scegliere il titolo. Io, dopo ben 14 punti e altrettanti sorsi di Oban mi sento, come dire, frastornato. Massi mi dice: forse è meglio se ti siedi.
Non posso, rispondo, il copione non lo prevede. Avanzo tra la folla  serpeggiando...

                                                                      il direttore
                                                                           sf

giovedì 11 luglio 2013

CARBIODRATI

 Firenze                                                        36° puntata

...il resto del branco stà bivaccando sulle scale della chiesa, con un cenno richiamo la loro attenzione.  Entusiasta, spiego loro l'accordo raggiunto. Entrando mostro agli altri la cucina a vista, descrivo quello che potremmo mangiare, pasta fresca, verdure fritte, carne, etc, manco fosse mio il ristorante.
C'è un unico tavolo che può accoglierci tutti, stà in fondo alla sala in prossimità del bagno. Ci sediamo, sembriamo rè Artù e i cavalieri della tavola rotonda.
Massi ha fretta di tornare a casa e mi sollecita a chiamare la serva. 
E' ancora  infastidito, nonostante il Tavor. 
Schiocco le dita come un cafone di prima categoria, e veniamo raggiunti da una cameriera, faccio segno di no e le dico: mandami la signora con cui ho trattato!
La scelta verte sui classici tortelli, che, fatti al momento con il mattarello, assumono un sapore diverso, quasi epico, come quelli della mi nonnina. 
La ragazza porta sul tavolo anche due  vassoi di pici cacio e pepe, Massi mi guarda ostile, e fà ampi gesti su come finirà stavolta: non provare a trattenermi. Conclude. Gli mostro lo zaino, e simulo il lancio di una granata. 
Non abbiamo ancora finito i pici che arrivano le tagliatelle al ragù, mi metto le mani nei pochi capelli rimasti. Immagino il triste epilogo, la cameriera che porta il conto, non sono i dieci euro a testa pattuiti e noi come due Unni inferociti, devastiamo il locale. Massi si serve le tagliatelle, e mi dice: stavolta finiamo sulla Civetta. Annuisco e rispondo fatalista...sarà quel che sarà...  
Il reintegro carboidrati è pari a quello dei ciclisti dopo una tappa dolomitica. Innaffiamo il tutto con un Chianti sfuso senza infamia e senza lode.
Il Dress-Code diventa un maculato con schizzi di vino su rosone di sugo.
Stancamente continuiamo a discutere sul mio futuro da runner, Massi non ricorda che insieme al grande Romario ho scritto il  teorema "La palla non suda" e mi propone una tabella per arrivare pronto per la maratona di NY
Preso il caffè, chiedo alle donne e ai bambini di evacuare, e di andare a cercare una gelateria, non capiscono ma eseguono l'ordine. Quando sono tutti fuori chiamo la cameriera per il conto. Con Massi ci scambiamo sguardi d'intesa, come a dire, non si fanno prigionieri!
La signora si avvicina lentamente al tavolo ha lo scontrino piegato sulla mano destra, il Vannelli controlla i movimenti come se la donna, in mano, avesse della nitroglicerina, ma in fondo quel foglietto può avere gli stessi effetti del liquido esplosivo.
Le faccio cenno di darlo a me, tergiversa, pare non capire,  alla fine me lo passa, Massi dentro al suo cuore spera in un altra "pettinata", anche io. 
Nei 43 anni della nostra vita ci sono stati solo piccoli battibecchi, risse come si deve ci hanno visto solo come spettatori.
Ho lo scontrino in mano, lo stillo come se giocassi a poker, fingo di dare un tiro al mio sigaro, lo guardo ancora chiuso, e non favello...  
                                                                    
 Ps. si infittisce il giallo sulla morte di John, il Crotalo delle asturie,
pare che la tesi del suicidio sia da scartare...                                                               
                                                                     il direttore
                                                                           sf     



giovedì 4 luglio 2013

IL PRANZO...

Firenze ore 13:00                                         35° puntata

 ... no, non siamo latitanti, figurati se cercano noi, le sirene erano dei pompieri che correvano a salvare un gatto impedito rimasto su un albero.
Riflettiamo sui perché della nostra scelta. Abbiamo disatteso la teoria del camionista, che frequenta solo trattorie dove vede il parcheggio pieno. Non sempre il parcheggio pieno è sinonimo di qualità e cortesia, nel nostro caso però, i pochi avventori ai tavoli dovevano essere un segnale, e ripensando alla mimica facciale di Cappellino mi diventano chiari i suoi sguardi da lupo di Cappuccetto Rosso che ci dava. A posteriori nei suoi occhi e nei suoi sorrisi sornioni si poteva leggere: Cari non siete entrati al Lidl, non aspettetevi offerte. 
Ma si sa, se se se... se la mi nonna aveva le palle era il mi nonno.
Costretti a ricorrere all'unica slot machine dove si vince sempre (bancomat) ci addentriamo in piazza Santo Spirito. 
La discussione è se segnalarlo o meno fra i posti da evitare su Tripadvisor, per una questione di eleganza optiamo per il silenzio.  
Io e Massi siamo veterani della "pettinata" un simile trattamento ci fu riservato, nel lontano 1988 a Modena. Usciti dalla Kermasse metal, "Monster of Rock" decidemmo di mangiare una pizza prima di riprendere il treno. In quel caso una pizza e una coca costarono 25 mila lire, più o meno il prodotto interno lordo (PIL) del Daomei. Anche li non finì in rissa per colpa di noi moderati che eravamo più dei facinorosi.
La nostra amica Silvia, esterefatta dalla reazione smisurata, a suo dire, del Vannelli, non ha il coraggio di scegliere il ristorante, teme ritorsioni. 
Intanto che Massi viene sedato, vado a vedere le opzioni che la piazza offre.
Da un ingresso molto buio, per colpa dei ponteggi, mi si para davanti una cameriera che ha intuito che sto cercando un posto per mangiare. Educata e sorridente mi chiede se sono solo, rispondo: No, siamo in nove con quattro bambini, e per un  aperitivo abbiamo speso come per volare a Dublino (con Ryanair s'intende).
La avviso che un prezzo esoso le potrebbe essere fatale, ride ignara del suo possibile destino. Lei propone un piatto e una bevanda per 10 euro. Ci stringiamo la mano per sancire l'accordo. Provo a sbirciare dentro ma è troppo buio, nel vetro leggo il nome del ristorante. Si chiama T'AMERO'... si comincia subito con promesse per il futuro. E  per il presente?  Mah... speriamo bene...

                                                                      il direttore 
                                                                            sf   


IL DIRETTORE SF

sabato 29 giugno 2013

IL CONTO...

Firenze ore 12:30                                       34° puntata

Anche i bambini cominciano a reclamare il rancio, Jari per la fame si è mangiato l'arancio marinato nel Campari dal mio bicchiere e ora sembra un po' "mosso". Io mi so mangiato il ghiaccio, ma il risultato è stato solo una bocca anestetizzata. 
Esce la cameriera e io gli faccio segno che dovremmo andare toccandomi con l'indice il polso. Lei annuisce e torna dentro.
Massi dice: mangiamo una cosa veloce e poi noi torniamo a casa, che devo tagliare il pratino.
Esce il capo. Con calma olimpica viene verso di noi, cerco nelle tasche i soldi che mi sono rimasti dalla corsa, che fra elemosina ad accattoni con l'i-phone e onlus trovate per il percorso, sono vistosamente calati.
Allungo il braccio per farmi dare il conto, anche Francesca vuole pagare, (Cinigiano è fra i pochi paesi dove quasi si litiga per pagare), insisto: sò arrivato primo festeggiamo la mia vittoria.
Il cameriere si gusta il siparietto in disparte. Sventolo i miei 40 euro, lui si convince e mi passa lo scontrino chiuso. Con uno stile inaspettato fa due passi indietro. Guardo Franci e le dico: senza offesa Fra', ma anch'io avrei scelto quello con la medaglia al collo.
Apro lo scontrino e non credo ai miei occhi, saremo su scherzi a parte penso. Guardo stupito l'inserviente e gli dico: Ma mi hai scambiato per il sultano del Brunei? 
Sessantatre (63) euro...il Vanelli mi strappa lo scontrino di mano, lo legge e ha una reazione scomposta. Si alza, ha la vena tappata, e avanza verso cappellino che saggiamente stà arretrando. Massi inveisce: oh testa di cazzo 63 euro pe 'ste quattro cazzate e du' olive, e un s'è nemmeno dato 'na botta alla serva! Il tipo ride, grave errore. Anch'io rido. La rabbia sale, Massi cerca il contatto. Fatico non poco a contenerlo. E' un ex ultras che ha bisogno di sangue ora, non il pacato padre di famiglia. La collutazione è imminente. Provo a trattenerlo mettendomi davanti a lui, ma con una forza inaudita mi spinge indietro, riesco solo a rallentare la sua furia, facciamo cadere tavoli e sedie, cappellino lo provoca arretrando calmo. Io da pacifista convinto lo esorto a non compromettersi e gli ricordo che ci sono i bambini e dobbiamo dargli l'esempio. La violenza è spesso inutile, ma quando ci vole ci vole. mi risponde. Massi si divincola dalla mia presa e prova a colpirlo, ci sono io davanti e i colpi non vanno a bersaglio, quello continua a ridere: ora lo lascio poi voglio vedè quanto ridi, gli urlo. Il cameriere mi dice: e lascialo vediamo che succede!
Penso che du belle lecche ti ridimensioneranno...coglione. Libero il Vannelli che si scaglia sul malcapitato con il pugno destro alzato, ma quando la mano si stà per unire al naso aquilino del furbetto, entra in mezzo un gigante rasato con la pettorina gialla con scritto Steward, con una mano immobilizza Massi e con l'altra spinge dentro cappellino. Il buttafuori, reduce dallo spareggio per non retrocedere, fra squadre di seconda categoria dell'interland, giocata in campo neutro, riporta l'ordine. Massi urla frasi sconnesse: sei solo chiacchiere e distintivo;... ma che te lo dico a fare... e si accende un Alfa senza filtro. Lo guardo attonito, lui non ha mai fumato, capisce il mio stupore e si spiega: sono anni che me le porto dietro per un momento così! Nel frattempo si era formato un capannello intorno a noi. Il popolo si nutre di sangue, è risaputo. Un signore di mezza età, intraprendente come un napoletano, si era elevato a "Banco"e aveva già dato le quote, i più stavano scommettendo sulla vittoria del Vannelli prima del limite, ma c'erano anche alcuni che, per guadagnare di più, scommettevano su Cappellino.
Sono indeciso su come riportare tutti alla "normalità", nello zaino del perfetto Black Block ho: una molotov, un lacrimogeno e una fialetta puzzolente residuo di carnevali passati. Opto per il lacrimogeno, mi piacciono i finale commoventi.
Lancio il lacrimogeno e i soldi alla cameriera (perchè noi non si va via senza pagare) e le dico che con il resto compri un cappello decente al suo capo... si sentono le sirene, la polizia stà arrivando e noi fischiettando ci dileguiamo...

Sotto nella foto.
P.s questo è quello che resta del crotalo delle asturie.Le indagini sono ancora in corso... 

il direttore
     sf

domenica 23 giugno 2013

BUFFET...???

Firenze ore 12:15                                      33°puntata

...l'agognato buffet, come la minima di Bucarest, non pervenuto. Paese che vai usanze che trovi.
Propongo un brindisi alla splendida giornata e all'ottimo risultato ottenuto in gara. Jari e le bambine con le loro limonate, noi con Campari, Spritz, Prosecco e Silvia una spremuta d'arance.
Col Vannelli ci scambiamo sguardi perplessi, non capiamo come mai non si siano degnati di portarci nemmeno due noccioline.  
Massi mi chiede: in codesto zaino da mago Silvan non c'è rimasto niente tipo barrette energetiche o altre seghe commestibili? L'avevo quasi dimenticato, tiro fuori i carciofini sott'olio avanzati durante la gara. Ma ogni mago che si rispetti ha nel suo cilindro un coniglio bianco, e, con grande stupore dei presenti, metto sul tavolo un contenitore con del coniglio in scottiglia con le prugne, piccolo avanzo della sera prima... Come diceva il poro Lozzi... So' un mago del terzo strato io (il volgo).     
Il cameriere capisce, e si avvicina con un piccolo vassoio, finalmente, pensiamo noi.
Ma lo spettacolo che si presenta è davvero grottesco, cinque olive verdi, otto pezzi molto piccoli di schiaccia del giorno prima tanto è dura...ei ei lamentino, fermo fermo, ma quello li è Beluga? Il pregiato caviale del mar Caspio?... povero illuso, quelle palline nere rinseccolite sono olive nere di infima qualità. Oh cappellino ci vai affanculo... Mentre si allontana gli dico: grazie, ma non ti dovevi disturbare con tutto sto' ben di dio. 
Pentiti come un collaboratore di giustizia per la scelta di stò cazzo di bar, abbozziamo con una alzata di spalle collettiva.
Jari e Laura filosofeggiano sulla scuola, le piccole, Irene e Paloma invece, hanno trovato un mucchietto di sabbia, (residuo di un cantiere o lettiera per gatti?) e si mettono a giocare, provano a fare castelli di sabbia ma senza acqua è difficile, e loro, molto creative, usano la Lemonsoda.
Gli faccio notare che non sono le figlie di Briatore, ma loro non si scompongono e continuano.
Ho fame e chiedo al resto del branco se è un sentore comune. Massi ironizza: con tutto 'sto  buffè posso arrivare tranquillamente a cena!
Cappellino è sparito all'interno, chiedo il conto alla ragazza che lo coadiuva...        
 
                                                                             il direttore
                                                                                    sf