giovedì 22 giugno 2017

la scalata del camparista 2017 4° edizione

4 giugno 2017 4°edizione della scalata del camparista
20170603_092936.jpgTra imponenti misure di sicurezza (un vigile senza divisa che come dotazione antisommossa aveva un delacasa) è andata in scena la quarta edizione della scalata del camparista. 
Come ogni anno gli sponsor non hanno badato a spese ingaggiando come mossiere colui che sta al ciclismo come Pelè al calcio (il Pera). 

Questa edizione passerà alla storia per i grandi proclami della vigilia ("uno" che, a suo dire, aveva la vittoria in pugno e solo il mancato superamento della prova costume l'ha costretto alla rinuncia), per la grande affluenza di pubblico lungo il percorso, come testimoniato dal network locale teleBrogi, e per la sobrietà dei festeggiamenti finali. 
Il Clamoroso forfait del campione in carica Stefano Piselli (indiscrezioni trapelate parlano della paura di pedere in bici dal Martini), il gravissimo infortunio capitato ad uno dei papabili protagonisti (Coppi) e l'assenza di outsider di  un certo livello hanno spianato (si fa per dire) la strada a S.d.M. (non che ne avesse bisogno sia chiaro).
La corsa che ormai ha raggiunto il blasone della Parigi-Roubaix, obbliga però, essendo un triathlon, ad essere poliedrici.   
Ma veniamo alla cronaca. Alle 9.30 puntuale, come un rigore alla juve, lo strapagato starter decreta l'inizio delle ostilità. Un clima torrido esaspera i tatticismi, alla pievina la carovana si spezza in due tronconi, i migliori fanno il vuoto.  
In coda rimane un quartetto a bordo di un risciò più peso della macigno mobile dei fratelli Slag (wacky races).
Al cimitero di Castiglioncello il primo a fermare il cronometro è Osso (il Martini), non riuscendo però a fare il vuoto che credeva. Merito del freelance torniellino Lorenzo e di due membri de Le Ficarì, S.d.M e Alessio.
Alla spicciolata arrivano tutti gli altri, compresi i ragazzi sul risciò a bordo di un mezzo pesante adibito al trasporto di animali vivi (mai mezzo fù più adeguato) scendono dal camion a mani alzate invocando la clemenza della direzione di gara. 
E' il momento della prima manche di tiro con l'arco. 
La maggioranza degli arceri ottiene punteggi ben al di sotto della dignità.       
Si riparte per Stribugliano con un Martini indemoniato che ha capito che se vuole vincere deve staccare nettamente i rivali. 
Lorenzo prova a tenerne il passo tallonato dal veterano S.d.M che sa di avere buone chance se il gap in bici rimarrà sotto i 5 minuti. Alessio prova a rientrare ma fisicamente non ne ha più, paga dazio ai molteplici drink della sera precedente. 
L'ultimo (per  decenza ometterò il nome) taglia il traguardo con ben 15 minuti di ritardo (in 4 km). 
Foto interviste brindisi e quant'altro e si riparte per Cinigiano. Ci attendono due estenuanti prove, la seconda manche di tiro con l'arco e  la costruzione-lancio di un aereoplanino di carta.
All'arrivo orde di fan accolgono i partecipanti con fumogeni e bandiere al vento.  Si scoccano gli ultimi 5 dardi. Il secondo round di tiro con l'arco se lo aggiudica ancora S.d.M con una prestazione degna di Guglielmo Tell. 
E' il momento più atteso. I contendenti iniziano a modellare la carta, gente che vaneggia lauree in origami, (e chi sei Oscar) chi si spaccia erede dei fratelli Wright. E' tutto pronto per il decollo di massa. Rullo di tamburi, si vola. Tre piccoli aerei si contendono la vittoria ondeggiando leggiadri verso... il più lontano possibile. Altri  rimangono incastrati sugli alberi innescando una lunga serie di polemici "se".
Tutti gli altri vanno giù come sassi nel fontone. 
Vince Simone (il navigatore del risciò) seguito da un sorprendente "numero 7 MariottiMarco MioFiglio", sul terzo gradino del podio sale Max evitando così alla spedizione Longobarda il totale fallimento. 
E' finita. La combriccola è pronta a consumare il fabbisogno alcolico annuale della fabbrica dei boeri. 
I giudici di gara si chiudono in camera di consiglio per calcolare con bonus e abbuoni la classifica definitiva. Al banco inizia la giostra dei campari.

14° classificato DJ-Cavallo con il tempo di 1:03:22 Modesto in bici, imbarazzante con l'arco (l'unico a fare 0 in una manche... (e se ci dovevi mangiare??? ) e fallimentare in areonautica. Magra consolazione è la medaglia d'argento fra i generi del Maestro Sergio.
13° Nicola (tattico del risciò) schierato dal Veneto (subito pentito)
per sostituire il Piselli. Si spaccia per arcere... Chiude con un poco dignitoso 1:01:22          
12° Anna 1:00:21 stravince la categoria donne affascinanti per il secondo anno consecutivo. E' lei lorgoglio della famiglia Vannelli. 
11° Riccardo 57:36 nonostante ostenti la maglia della Spartan-Race non brilla secondo le attese (le sue). E' evidente che non è un triatleta.
10° Max 56:24 Riscatta due anonimi noni posti (in bici e con l'arco) con un bel terzo posto con l'aereoplanino.
9° Matteino (fantasista del risciò) 55:02 poco efficace con l'aereoplanino, piazza un buon quarto posto con l'arco.
8° Zorro 53:18 (timoniere del risciò) l'unico in grado  di impensierire S.d.M nel tiro con l'arco. Dimentica in fretta le quattro nozioni di ingegneria aereonautica apprese per corrispondenza. Il suo aereo è tra i primi a sfasciarsi al suolo.
7° Matteone 53:00 si presenta al via con 238 libbre sul groppone che in salita hanno il suo perchè. Il suo arrivo al traguardo assume contorni commoventi, non vedendolo arrivare si teme il peggio, S.d.M lo va a cercare e lo scorta sino alla fine. Arriva co' la lingua di fuori imprecando contro tutto il firmamento religioso e con la milza che unnè più bona manco pe' crostini.
6° Fù-Ricciolino 51:22 (navigatore del risciò) buon quinto posto con i dardi. La vittoria con l'aereoplanino di carta evdenzia che il diploma in cazzeggio ottenuto alle superiori a qualcosa è servito.
5° Mariotti Marco 41:12. Alla partenza i bookmakers lo davano come primo a salire sul carrello dei bolliti invece con tre piazzamenti dignitosi,  5° in bici, 7° con l' arco  e 2° con l'aereoplanino, riscatta la vergognosa performance dell'anno passato.  Gli mancava il copertone a tracolla e l'outfit d'epoque sarebbe stato perfetto. 
4° Alessio. 31:12 Doveva essere il nuovo capitano de "Le Ficarì" ma è la strada a togliergli i gradi. Si aggiudica il premio "cane di Betto" l'equivalente della medaglia di legno.
3° Martini Michele detto Osso 27:09  Vince, ma non stravince in bici. Le gravi lacune balistiche mostrate gli costano la medaglia d'oro.
2° Lorenzo da Torniella 25:00 Terzo lo scorso anno scala un gradino del podio, il prossimo sarà l'anno buono? ... Lo scopriremo solo vivendo...Primo tra i generi del maestro Sergio.             
1° S.d.M 15:33 Le roventi polemiche della vigilia non ne condizionano il rendimento, l'abitudine a stare al vertice riveste un ruolo importante in certe competizioni. Sbaraglia l'agguerrita concorrenza con una vittoria cristallina. Ottimo terzo tempo i  bici e due serie con l'arco alla stregua di un apache.

Ps. un grazie speciale alla direttrice di gara Camilla. Anche quest'anno si è distinta per imparzialità, precisione e per la generosità nei confronti della banda del risciò che in un paese orientale sarebbero stati eliminati (fisicamente) senza tanti rimpianti.
Pps. L'unesco sta valutando l'idea di far diventare la Scalata del Camparista patrimonio dell'umanità...io non mi opporrò.

Albo d'oro 2014  1°sdm 2015 1°sdm 2°Piselli S. 3° Stewart R. 2016 1° Piselli S. 2° sdm 3° Lorenzo da Torniella 2017 1°sdm 2° Lorenzo d.T. 3° Martini M.            


                      ...tanto vi dovevo...                     il direttore
                                                                           sf o sdm