sabato 11 luglio 2015

SSD Cinigiano... 50 Anni e non sentirli

                                5 luglio 2015
Nel giorno del 50esimo compleanno del glorioso Cinigiano calcio la società non ha badato a spese ingaggiando funamboli e artisti del pallone per deliziare la folla che con largo anticipo si era assiepata sulle tribune della fossa dei leoni per assistere al match tra alcune vecchie glorie biancoazzurre, dei pellai che non si sa come, hanno indossato la maglia del Cinigiano e una selezione locale (gente trovata al bar per far numero).
Ma veniamo alla partita;     la presenza di ergastolani della squalifica, di giocatori capaci di colpire la palla in un campionato 5 volte di cui 3 involontariamente, di teste caricate a nitroglicerina che con i regolamenti odierni avebbero resistito più sott'acqua che in campo, potevano far presagire ad  un match agonisticamente caldo.

Fortunatamente il pericolo è stato scongiurato, un pò per la torrida temperatura che ha fatto si che il ritmo della gara fosse quattro tacche sotto il derby del cuore, un po perche i vecchi sono subito passati in vantaggio con una bordata di Penco che un Cianchino senza dignità si lasciava sfilare sotto la pancia.  La superiorità del geriatrico è apparsa subito netta. Il vero spettacolo però, è stato vedere nel viso dei calciatori la gioia e il sorriso per essersi di nuovo trovati insieme a giocare. La partita non la ricordo ho passato il tempo in panchina a "veglia".  
Di episodi salienti ben pochi, di giocate che passeranno alla storia, nemmeno l'ombra, una costante, Zanobi Alessandro (l'unico in grado di contrastare bobo vieri in una gara di selfie) che si autoimmortalava con i "dinosauri" di cui da bambino era accanito fan.
Il risultato 3-1 per le vecchie glorie, i gol Penco, D'andrea e Camilletti per i vecchi e Bonelli per i giovani.
Sarebbe il momento delle pagelle, ma non mi sento di giudicare miei ex compagni. Alla fine troverete i premi assegnati da leficari.com
  
Da segnalare, come ad ogni festa che si rispetti, la presenza di un imbucato.  Davanti alla nostra perplessità millantava presenze nel Cinigiano, ma in nessun archivio si è riscontrata traccia di tale Scheggi Marzio (proverò su wikipedia ma dubito) 
Altra segnalzione negativa, il grave infortunio di cui è stato vittima il Brandini. Si è trattato forse di una faida trasversale? 
I vecchi per provare ad arginarne lo strapotere fisico sono ricorsi al fallo sistematico. Auguri di pronta guarigione  
      
A cena gli amarcord si sprecano Guglielmo, in versione Gianni Minà, tra una portata e l'altra premia a destra e a manca. A fine serata, in piena trance agonistica, premierà anche un passante venuto a chiedere informazioni.  
Il racconto di Bertini-Minà parte dagli albori,e inizia cosi: si stava meglio quando si stava peggio,  il calcio veniva giocato su un campo abbandonato a maggese con le porte dai pali quadrati e dove il trattorino tosa erba erano le pecore del vicino che ovviamente lasciavano tracce del loro passaggio etc...

Io, ripensando ai miei anni trascorsi da giocatore e da tifoso, ne ho viste di cotte (e di cotti venuti a svernare) e di crude. Ho avuto l'onore di giocare con grandi giocatori, uno di loro era dal Grillo facile e viaggiava con un divano sul furgone per fugaci accoppiamneti.  
Altre volte abbiamo fatto indossare la gloriosa casacca con troppa generosità. Per capirci nel Cinigiano hanno giocato, pentiti (di non avere fatto un altro sport) pellai di ogni risma,  persino il matto d'istia è stato una delle tante meteore. Le forze dell'ordine locali, dal canto loro, hanno dato alla causa fior di talenti-bidoni. Venivano al campo e raccontavano presenze minimo in serie C, con racconti dettagliati (uno sosteneva che Giannini gli avesse tolto il posto nella Roma perchè raccomandato), per poi mostrarsi in tutto il loro macabro splendore. (non parlo di te Guglielmo) 
Alcuni di questi pseudo giocatori nemmeno se tenuti a mollo per settimane nell'acqua di Lourdes sarebbero diventati calciatori, ma si sa, siamo un paese di generosi e du tiri non si negano a nessuno.   
La Storia: 
La piazza avrebbe meritato molto di più ma cominciammo come tutti dalla terza categoria. 
Le ambizioni erano inversamente proporzionali alle qualità degli atleti e per un bel ventennio stazionammo nella bassa classifica dell'ultima categoria, dove le magre soddisfazioni venivano dalle vittorie nei caldi derby col Pari e col Civitella.
Poi venne l'epoca del infuocato derby col Monticello (paragonabile per furore agonistico a panata-olimpiakos) dove, voglio sottolineare, in anni e anni di derby i monticellesi non riuscirono mai a vincerne uno. La loro ascesa dalla terza alla prima categoria smosse gli animi cinigianesi che non volendo essere da meno degli odiati cugini inziarono ad investire in gente di livello.  .....O coglioni monache....

Il mio idolo d'infanzia era un greco che studiava medicina e segnava valanghe di gol. Se non avesse fatto una vita notturna alla Adriano avrebbe giocato molto più in alto. 
Per raggiungere l'agognato salto di categoria venne ingaggiato un ex seria A (Ferioli) 1983-84. In questo decennio (1987) il mio debutto con gol in un Cinigiano S.fiora 1-1 
Il decennio 1990-2000 fù  ricco di soddisfazioni il culmine: 25-5-1997 quando, con lo storico gol di Marchino sbancammo Sambuca e fummo promossi in prima categoria. 
L'artefice di questo miracolo fu Mr Mariotti Paolo ( x gli amici e i nemici la Puzzola).  Poi la crisi d'identità con monticellesi in squadra e in panchina, e per finire, arriviamo ai fasti odierni con Figaro presidente (Massimo Tassi) Tognotti Lamberto in panchina e bomber Panfi trascinatore...ora con l'arrivo di un vincente come Lorenzo Scheggi alla guida tecnica è lecito sognare...

In tarda nottata e nel più assoluto anonimato si sono tenute le premiazioni che ogni anno leficari.com dedica a chi si è distinto in qualcosa non necessariamente inerente al calcio. 
Il premio miglior abbronzatura integrale: 1° Zanobi Alessandro 2° D'andrea Luca 3° Zanobi Massimo. Flavio Tarassi era fuori concorso 
Miglior sovrappeso: primo a mani basse Magi Mirko, 2° Tinturini Paolo 3° aexquo Falconi Lorenzo e Bartalucci Marco...escluso lo scrivente per irregolarità.
Il premio più ambito: Miss maglietta bagnata, (o maglia di lana sudata) va a: Perugini Alberto detto saramella...
 ...chi se la prese campò un mese...

ps è stato bello ritrovarvi con infinita stima e affetto ...
   
                                                           il direttore 
                                                             sf o sdm

venerdì 12 giugno 2015

La Scalata Del Camparista 2° edizione

30-5-2015

A dodici ore dall'evento che avrebbe potuto cambiare le sorti del ciclismo (non lo ha fatto) uno doppio scandalo ha travolto il team Le Ficarì. 
M.P trovato positivo alla porchetta di Ariccia è stato interdetto da tutte le sagre gastronomiche per 4 anni.   
C.C, dopo aver messo in cinta (non senese) una groupie, viene costretto al forfait per assolvere ai doveri coniugali.

L'appuntamento per la punzonatura e la firma della liberatoria è per le 8:30, ma un imprevisto mi fà tardare.
Vengo apostrofato nei modi più plebei, il più originale mi dice "e chi sei la sposa".

Ore 9. 45 Partiamo per il warm up lap scortati in cielo da un drone che lascerà prove inconfutabili dell'evento e da un tuttologo locale a farci da avanguardia con la moto.  Il tuttologo in questione riuscirà a fare contemporaneamente: guidare la moto in modo spregiudicato, ripendere con la telecamera, fare foto con l'altra mano e insegnare come si sta su una bici...  si è prorio lui...Volpi Fabio detto JAROD.  
La partenza volante, nonostante le innumerevoli scorrettezze, viene convalidata dal mossiere debuttante Mariotti. 
Alla Crocina il gruppo è compatto, avanziamo lenti come un corteo funebre, nessuno si vuole scoprire.
Da sempre attratto dalla voglia di riscatto degli emarginati ammetto alla contesa la fauna più disparata. Ci sono triatleti, ex ciclisti pro', ma gli sprovveduti sono in netta maggioranza. 
All'Ambrogina Zorro prova l'allungo ma dopo pochi attimi viene subito risucchiato dal gruppo. 
Il primo gran premio della montagna  è a 10 km dal traguardo Stefano Piselli è primo e scrive il suo nome sul colle della pievina. 
Forzando sui pedali ha fatto si che il plotone si sgranasse.

Il sole cocente non aiuta. Gli avvoltoi danzano sopra la carovana in attesa di un pranzo facile. Nell'altopiano degli Stercolati il gruppo si ricongiunge alla meria di una querce secolare.
Dopo uno spugnaggio a base di Campari Orange e sangiovese partiamo all'inseguimento dei fuggitivi. 
Superato Castiglioncello Bandini la salita si fa dura, i migliori prendono il comando. Il Vannelli, uno dei miei gregari migliori è in difficoltà, arranca nelle retrovie, pare posseduto dal fantasma di Galeazzi.
Alcune bici sono veri e propri reperti archeologici, pesanti come cancelli. Ma non è il mezzo a fare la differenza uomo, è la volontà! (dal vangelo secondo Aldo Rock) A 2 km dall'arrivo un gruppo di 15 elementi prende il largo.
Con la ragguardevole media di 6 kmh hanno fatto il vuoto (una tartaruga è più veloce). L'utimo km è durissimo ha una pendenza che sfida le leggi della fisica.
La bagarre si fa serrata il sudafricano Rudston Stewart scatta, provo a contenerlo ma un problema al cambio mi fa perdere terreno, il mio fido scudiero Piselli lo bracca, ai 300 metri sono clamorosamente quarto (fuori dal podio non lo sopporterei Harakiri). L'ultimo goccio di campari orange e un atavico orgoglio (ereditato dalla mia stirpe dove i secondi venivano giustamente eliminati)  mi danno la forza di alzarmi sui pedali e partire. Lancio alla folla festante il casco e il mio toupe color martora indossato per camuffare la mia clavizie nelle riprese dall'alto del drone. Ai 150 metri, in pieno dente del diavolo, brucio lo Stivaletti, ora sono terzo...ai 50 metri il sudafricano si pianta non ne ha più. Ai 10 metri siamo in tre sulla stessa linea. 
Do l'ultima ficcata degna di Rocco. 
E' necessario il fotofinsh anche se è già chiaro chi ha vinto. Abbraccio la mia famiglia.  Il giudice di gara porta la foto che mi ritrae fiero e calvo al primo meritatissimo posto. Mi lascio andare a lacrime di gioia senza precedenti. Ho bussato alle porte della storia...ha aperto!!!
Questo l'ordine d'arrivo: 1°- Sf o SdM, vincere non è mai facile, ripertersi è da campioni, gli esperti mi accostano a Merckx, ma più per i festeggiamenti post-gara degni di Geordie shore. 
2°-il mio gregario di lusso ex cilista pro' Stefano Piselli è imbattibile sulla bici e per le staffe potrebbe far concorrenza a ikea, 
3°- l'ostico sudafricano Rudston Stewart è la sorpresa di giornata arriva vestito come un boy scout.  Rischia seriamente di fare il colpaccio...l'abito non fa il monaco  
4°  l'illustre Coppi discendente diretto del grande Fausto... fù grandissimo ciclista, mi scorta fino al traguardo con devozione tibetana 
5°  un mai domo Stivaletti è arrivato a Roma e non ha visto il papa. 
6° un fiero Alessio Panfi a bordo di una bici Savoia Marchetti di fantozziana memoria, 
7° Zorro, nonostante una bici leggera come una libellula non riesce a centrare l'obbiettivo minimo, il podio. Podio che  gli avrebbe consentito un rinnovo contrattuale dignitoso invece di una cessione a parametro zero.  
8° Matteo Anziano Tavaroli purtroppo dopo un mese di doping sistematico gli unici progressi si sono riscontrati nella circonferenza delle cosce, e nelle sopracciglia da curdo, 
9° Chicco jr ha dalla sua l'età ma non l'abnegazione, mai veramente in lotta per il podio, 
10° Massimiliano Romano, parla come un divulgatore scientifico, nonostante problemi di chattering anteriore (di cui ignoro il significato) riesce a centrare un ottimo piazzamento. 
11° il giamaicano Simone e non solo per i capelli rasta, sale blando fino alla vetta, più adatto alla pesca che alla bici.
12° Bocca, raggiunge la massima notorietà nella dritta del caggio con uno scatto di 26 metri, circa, purtroppo lo sforzo inusuale lo riporta ben presto nell'anonimato, 13° il Vannelli  per gli amici Cavallorock discepolo di Aldo. Dato per favorito dai bookmaker paga dazio al dente del diavolo. Purtroppo l'entusiasmo è inversamente proporzionale alla condizione fisica. 
14° Matteo-Frenzis il noto attore non sfigura nemmeno sulla bici. Considerando che lo sport più faticoso che aveva praticato fino ad oggi era stato il tre sette, davvero un ottimo piazzamento. 
15° la pluridecorata Michela Ciardi, prima tra le donne, vince a mani basse nella sua categoria. 
...E via via tutti gli altri...
Il trionfo al fotofinish
       
Il team Le Ficarì scruta il prossimo obbiettivo...Cinigiano-Stribugliano-Ajaccio (corsica)


Dopo i festeggiamenti e le interviste di rito partiamo per il ritorno trionfale del team Le Ficarì. 
Siamo riusciti ad aggiudicarci il primo e il secondo posto nella categoria maschile, il primo posto nella categoria femminile con la straordinaria  Michela Ciardi, e a piazzare ben 8 atleti nei primi 15... 
Prima tappa dei caroselli è il circolino di Castiglioncello Bandini. Brindisi al vincitore, firmo autografi e appago i selfisti accorsi in massa.
Di nuovo in sella e giù a rotta di collo verso un meritato pranzo...ma prima n'aperitivo un si fà??? ...se insisti... diventerà il leit motive...
Partono raffiche di Campari degne di un Kalashnikov, nel marasma generale, i soliti noti, di cui per decenza ometterò i nomi ma non le iniziali , (M.B detto Z, e M.T detto A) approfittano per berne anche tre ad ogni giro...VERGOGNA.
Dopo 3 centinaia di aperitivi ci sediamo per pranzare. il caldo e il campari tolgono lucidità. Gli Hotel Rif, nota band veneta, fanno un baccano organizzato che in altre circostanze avrei apprezzato di più, ma alcuni sensi mi stanno lentamente abbandonando.
La folla mi acclama pretende il discorso, mi avvinghio al microfono e impasto che manco Amy Winehouse nei tempi migliori, biascico ringraziamenti a destra e a manca, ringrazio anche la mia divinità di riferimento: Nike la dea della vittoria. Chiedo alla folla: ma n'aperitivo un si fà??? la risposta è unanime:...se insisti...

Seduti per terra a riposare le stanche membra, parliamo di questa giornata trionfale. Telefona A.P dice di aver preso in gestione un seggio elettorale in un paese vicino.  
Ci propone il voto di scambio una scheda elettorale per un Campari, sfido gli impavidi ad andare a votare in bici dal nostro amico. La vera vittoria stavolta sarà arrivare vivi...
Io e Cavallorock perdiamo subito terreno, il gruppo prende il largo con una facilità disarmante, ormai siamo fuori dalla lotta per la vittoria.
A cento metri dal traguardo al grido di: non esistono amichevoli!!! Mi lancio a folle velocità per tagliare il traguardo non ultimo, lui colto di sorpresa, non demorde e colpisce la mia ruota posteriore con un calcio, perdo il controllo e vado a schiantarmi sui cartelloni di propaganda politica in prossimità del seggio. Le forze dell'ordine, allertate dal suono di questo strano gong, avanzano verso di noi con la mano sulla fondina. Alzo le mani in segno di resa.
Il ritorno lo facciamo nel furgone-scopa sapientemente guidato da Charly e dal fido navigatore Marco. Il Piselli non vedendoci arrivare allerta anche il soccorso "alpini", fa Cinigiano-Sasso D'ombrone (in bici) 4 volte alla ricerca di possibili cadaveri. 
Alle 18:40 Arriviamo a Cinigiano, non ne posso più. Ci sediamo alle scale sante. Arriva Amstrong-Piselli e canta  facciamo una staffa??? ore 21:35 dopo oltre 50 km in bici e altrettanti aperitivi mi dileguo in sordina tenuto verticale un po da mia moglie un po dal caso. 
La nostra personale Coppa Cobram è stato un trionfo... 
La mia compagna  mi chiede: con tutti i soldi del montepremi che farai? :mi potrò permettere di chiamare un taxi per portare il cane fuori a cacare, e metterò la doccia con l'acqua gassata.
  
Il giorno seguente passerà alla storia per un cerchio alla testa degno di saturno e per la cura delle vistose ferite lacero contuse di cui ignoro l'origine...

P.s...Mi sento Allan di "Una notte da leoni"     
                                                                                                                                                                                                                                                                  il direttore 
                                                        sf o sdm o kerscian
                                                                                                 LA VERSIONE DEL VANNELLI    

Pubblico con ritardo la sintesi di un giorno perfetto

Mi trovo in un gruppo di ciclisti improbabili sponsorizzati da un blog molto letto e poco commentato sono giovani dai 20 ai 30 ma sembrano gradire la mia presenza. C’è anche la nostra lady Michela sempre presente per le avventure strampalate de Le Ficarì. Le nazionalità diverse, da Monteroni al Sud Africa.
Le nostre biciclette se pesate risulterebbero simili per kg alla carovana del giro d’Italia, tutta, compresi i ciclisti e due ammiraglie. Partiamo, sudore e risate il ritmo e talmente blando che una pecora contandoci si addormenta. Abbiamo anche il servizio di sicurezza in moto, davanti e dietro, le riprese a terra ecc, poco importa se sono fatte tutte da una sola persona (grazie Fabio).
Ho detto riprese a terra, in cielo vola un drone che costa più della macchina che lo trasporta.
Portiamo in alto i nostri cancelli a pedali un maestro di musica diventa l’eroe del giorno sostituendo fiati e musica con fiato e muscoli.
Il traguardo é in volata il cartello di frazione più fotografato nei social ci fa da traguardo 1 ° assoluto non senza polemiche Sergio Fabiani giornalistacarpentiereamico. Tra due ali di folla ecco miky prima donna assoluta di rosso vestita.
E mentre Matteo trasforma un venditore ambulante in sito internet beviamo il primo Campari. Inizia la discesa, ristoro al circolo dei Puggioni e arrivo trionfale in Cinigiano con musiche Balcaniche che ci accolgono suonate egregiamente dagli amici del ciclopiselli e cantate divinamente dalla sua donna.
“Facciamo UN aperitivo?” Non ho visto così tanto rosso dalla festa dell’unita a Bologna del 1984.
Chiccobarsport e consorte ci ristorano con un pranzo a base di grassi assorbi alcool (chissà perché) tutto molto buono ma noi ammalati di protagonismo dobbiamo fare l’ultima genialata e con diversi campari ingeriti e la salsiccia che si ripropone come Berlusconi andiamo a votare al sasso d’Ombrone anche se nessuno di noi è in possesso dei requisiti. I più savi declinano l’invito e uno sparuto manipolo d’eroi parte.
Il gruppo si disgrega e quando arriviamo al Sasso siamo io e la nerchia che vuole vincere anche questa tappa e alla volata finale si schianta contro il manifesto elettorale del candidato NCD, la vetta di massima notorietà che riceve quest’ultimo. I carabinieri di servizio vedendoci arrivare davanti al seggio mettono mano alla fondina, non so dargli torto. Fortunatamente uno di loro aveva iniziato la carriera a Cinigiano, una selva di ricordi ci salva la vita. Mentre il piselli Compie la vera impresa della giornata percorrendo la Cinigiano/Sasso 4 volte al grido “facciamo questo aperitivo dio caro”, noi finalmente sazi di sport saliamo sul furgone dell’amico charlie che ci riaccompagna al paese. E' finita, almeno per me, gli altri forse sono ancora li.                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                                       

giovedì 21 maggio 2015

Montiano-Cinigiano 1-4 siamo salvi!!!

Domenica 10 maggio 2015 ore 5:30

La notte è stata lunga e insonne, sono riuscito solo a fare piccoli sonnellini. Mi affaccio alla finestra e la temperatura mite mi fà venir voglia di saltare in bici e conquistare vette inesplorate, tra l'altro è meglio se mi alleno, La Scalata Del Camparista è imminente, e essendo l'uomo da battere non vorrei fare figurette. L'obbiettivo stagionale è chiaro, entrare nel guinness dei primati come il primo che ne ha vinte due edizioni di fila. Di ritorno da Stribugliano mi fermo per una pastarella e caffè, trovo al banco del bar mr. Tognotti visibilmente teso. Svesto i panni del ciclista e parto con l'intervista. E' fiducioso ma non è spavaldo come al solito, forse perchè sto registrando. Torno a casa e davanti ad un caffè parlo amorevolmente con la mia compagna, le racconto che non ho dormito e lei dice: è normale sei teso, devi andare in televisione. No, rispondo. Non c'hai capito granchè, (volevo dirle nonc'haicapitouncazzo ma non si confaceva all'armonia del momento) non ho dormito per la partita, oggi c'è lo spareggio per rimanere in seconda categoria. Ah, chiude snobbandomi, e torna al suo giornale.   
Spero che oggi gli dei del pallone abbiano un occhio di riguardo. Anche se ci abbiamo messo molto del nostro siamo nettamente in credito con la dea bendata. Durante molte partite siamo stati vittime della prima legge di Murphy: se qualcosa può andare storto... lo farà.
Chiamo la produzione olandese e chiedo di anticipare di un'ora con la scusa di una miglior luce etc.
Arrivano le truccatrici, 10 min e sono pronto (i capolavori non hanno bisogno di molti ritocchi). Breve ripasso del copione e via al bar a far finta che sia tutto casuale. La presentatrice è identica a Lindsey Vonn, il presentatore un nerd.
E' tutto un "dai rifacciamola". Che palle, per me principe dell'improvvisazione è un calvario infinito.
pizza olandesiQuando finiamo di registrare mi accorgo che sono ancora in tempo per il secondo tempo della partita. Mi congedo con un biscardiano Danghiu Danghiu.
Di solito guido piano come un vecchio col cappello, ma oggi non ho tempo e volo in derapata alla Sebastian Loeb. Nella dritta che porta a spadino tocco la ragguardevole punta di 197 kmh, per frenare sono costretto a ricorrere al paracadute. Nel percorso misto che porta a Montiano perdo secondi preziosi. 
A un km dall'arrivo, un messaggio. Non ho il coraggio di leggerlo. Apro è Alessio: Bonelli su punizione 1-0 per noi. Nello stretto dell'abitacolo mi lascio andare ad una esultanza equiparabile solo a Tardelli '82. Riporto contusioni in varie parti del corpo. Arrivo sulle tribune fra gli applausi, mi inchino, ma scopro che l'applauso non è per me. Ci hanno reso il pallone, che palle 'sto fair play. Mi accomodo nello sky box e subito scopro una lacuna non da poco, non funziona l'aria condizionata.
In vantaggio di un gol rispolveriamo lo schema coniato dall'Independiente nel 1962: palla lunga e pedalare, evoluzione post atomica del classico e mai fuori moda: viva il parroco.
Andiamo al riposo 1-0 per noi. 
Il Tognotti e l'esercito della salvezza sono i primi a rientrare in campo, si vede che hanno voglia di chiuderla. Siamo come trapezzisti senza rete, anche quest'anno ci giochiamo tutto in una volta. 
Si ricomincia, i difensori del Montiano sfogano un rancore atavico su Bonelli che stranamente non reagisce.  
15esimo Engi con un lob profondo pesca Bonelli che sta andando verso l'esterno, di prima con la nuca serve il Corsaro Bianco (Panfi) che si ritrova a tu per tu con il Portiere, prende la mira...2-0. Sugli spalti sale l'euforia. Luk Pachiao cerca lo scontro ma le sue provocazioni cadono nel vuoto. A centrocampo Coppi domina. L'assenza della deliziosa distrazione l'ha costretto ad un week end morigerato che sta portando i suoi frutti.
Al 20esimo ancora Bonelli finalizza un contropiede 3-0. Sugli spalti i soliti sprovveduti cantano vittoria, riporto tutti all'ordine, memore di tante partite che sembravano già vinte finite male. 
Sarebbe troppo bello, e pensare che a 10 minuti dalla fine dell'ultima giornata eravamo retrocessi perchè sotto 2-1 a Capalbio. Vinto 3-2 e guadagnato lo spareggio. Tutto l'anno con il becchino pronto a coprirci e ora siamo qui avanti 3 a 0 e mancano 20 minuti. Il Montiano prova uno sterile forcing.
Da una azione convulsa accorciano le distanze 3-1. Mancano 5 minuti, loro ci credono. Battono una serie infinita di corner. Al 48esimo riusciamo a ripartire, Manu potrebbe andare a concludere da solo, ma seguendo la filosofia del Tognao* passa la palla a Bonelli, che, più letale del serpente dai sette passi insacca il definitivo 4-1. 

*il Tognotti pensiero: la palla è come la passera...bisogna dalla.

Torniamo a Cinigiano con macchine suonanti e bandiere al vento.
Vado a casa euforico per girare il notturno con la tv olandese. Agevolato dallo scioglilingua universale, l'acool, parlo inglese che sembro il figlio di Sean Connery invece che di Momo.  
I caroselli vanno avanti fino a tardi, alla fine pare di essere al raduno degli alpini, tutti ebbri di gioia e champagne, ma in fondo è giusto così. 
Ancora una volta abbiamo vinto una partita senza domani...

... C'è più gusto a essere del Cinigiano....

Ps. avevo promesso a due amici che se si fossero ripetuti vincendo ancora gli avrei dedicato una biografia. Non ho sufficienti elementi per raccontare le vostre carriere, ma posso sicuramente dire che se uno vince 4 campionati di fila con 4 squadre diverse è un fattore determinante (Tommaso Ferrini). In quanto a te Federico Fanfani, sei arrivato molto vicino a fare tre campionati vinti consecutivamente con tre squadre, e aver perso la finale per la promozione non fa calare la stima che ho di te.
                                                             il direttore
                                                             sf o sdm

   






giovedì 7 maggio 2015

Meno 3 al match dell'anno Cinigiano-Montiano

Purtroppo domenica non potrò essere con voi a soffrire, un impegno con una televisione olandese mi inchioda a casa (mi dedicano una puntata di un qualcosa di simile a sfide... ormai il contratto è firmato non posso tirarmi indietro... forse è anche l'ultima occasione che ho per entrare nel mondo dello showbiz.

Dopo aver passato le ultime domeniche a rimontare punti su punti (si fa per dì) e a fare calcoli su le possibili combinazioni astrali che sarebbero servite per poter arrivare all'agognato spareggio, finalmente ci siamo. Domenica, con tutti i pianeti allineati, andremo a giocare la PARTITA contro l'ostico Montiano che avrà dalla sua due risultati, forte di una miglior classifica finale... ma a noi che cazzo ce ne frega... Ganar.
La mia memoria mi riporta alle partite senza domani della mia squadra del cuore, il CINIGIANO, con in palio salti di categoria.
Ho ancora i brividi quando mentalmente riguardo la cavalcata trionfale di Manu lo scorso anno a chiudere la più rocambolesca delle sfide.
Andando indietro di un trentennio, ero bambino quando nel campo di via Adda fummo sconfitti dal Rispescia 2-0 (da grande ho scoperto la cruda verità... qualcuno l'aveva venduta), o più di recente quando nel 1997 il Cinigiano, allenato dal grande Mariotti (detto la Puzzola) sbancò Sambuca con una prodezza di Zorro all'87esimo, al secolo Marchino Bartalucci (marchino 'na sega è un quintale) anche in quella occasione ero assente, ero in Belgio a perfezionare il fiammingo.  La sera prima, in un noto locale di lap dance della capitale ebbi la premonizione. Dichiarai ad un mio amico che il giorno seguente lo spareggio sarebbe finito 1-0 per noi con gol di Marchino all'ultimo minuto (è ancora in vita se volete può confermare). Il giorno seguente dopo aver chiamato in italia Bruxelles fu invasa da bandiere bianco azzurre (una, la nostra) facemmo carosello fino al mattino quando la polizia, in assetto antisommossa, ci costrinse alla resa con lacrimogeni e proiettili di gomma. Solo alcuni giorni dopo leggendo i giornali mi resi conto che tutto quello spiegamento di forze non era per i nostri festeggiamenti, ma per sgomberare un centro sociale...

Manu lo sai quello che devi fare, sei il capitano, sei il mio pupillo anche se non te lo dico mai. Una vittoria è già essere arrivati fin qua... abbiamo camminato sul bordo del baratro tutto l'anno... un ultimo passo...                 
                                  GANAR
                                                  ...e così sia...


Da leggere per chi non c'era: Cinigiano - Torbiera 5 - 4, io c'ero
     il direttore
      sf o sdm



mercoledì 22 aprile 2015

Alessio Panfi alla conquista della torre pendente

Martedì, 14 aprile 2015




Dopo un lungo peregrinare e derive di ogni genere, ha finalmente indossato la corona di alloro il talento nostrano Alessio Panfi detto Bozzz.

Potremmo stare qui a recriminare su come sia andata tutta la storia, sul voto, 90 (posizione prediletta dello scrivente) o sulla durata di questo triennio che ha ampiamente superato un lustro, ma in fondo non è che avesse scelto vita ascetica in un monastero tibetano, aveva scelto Enologia... e poi per giudicare qualcuno devi aver camminato almeno 500 km dentro alle sue scarpe...

Partito alla conquista della torre pendente quando Pisa era ancora una repubblica marinara, il ragazzo con lo scorrere dei mesi perde l'iniziale timidezza (retaggio di un educazione di tipo classico) e man mano diventa sempre più spavaldo. Si mette in luce in numerose attività extrauniversitarie a sfondo umanitario. 
Fonda una onlus (di cui è beneficiario) su come salvare ex atleti, di un certo livello, dal dissesto psicofisico causato dall'inesorabilità del tempo e da fattori esterni (bisbocce e festini).
Negli anni diventa sempre più influente nelle varie cialtronerie organizzate con altri golioardi figuri. Insieme alla combriccola investe ingenti somme in aperitivi. Un episodio emblematico che passerà alla storia è il compleanno di un certo Carletto di Canosa quando in 2 ore vengono scolate 17 bottiglie di bianco di Frascati con Masciarelli che vomita nel bicchiere e Panfi con una testata fa saltare un dente a Pulcini. Sembrerebbe un tipico fallo di reazione, ma visto in slow motion scagiona Panfi, è evi-dente che non c'è dolo, alla moviola si vede che, ormai ebbro, perde il controllo su gran parte del corpo e frana sull'amico.  
Nell'ateneo si sparge la voce, e ben presto, Tripaldi, Pulcini, Masciarelli, Leone, Carletto di Canosa e Panfi, diventano la squadra da battere. 
Di pari passo con gli studi (anzi con maggior abnegazione) porta avanti un master dal titolo: Gli effetti benefici dell'acool durante l'approccio con l'altro sesso e la necessità di un impianto a goccia sugli alcolisti.  
Dotato esteticamente e superbo affabulatore manifesta uno spiccato debole per l'altro sesso (che ricambia) e per la bottiglia. Deleterio è l'incontro con Sonny noto puscher di birre a un euro originario del Blangladesh, che in certe notti lo fa retrocedere nella scala evolutiva di qualche milione di anni mandandolo a casa a quattro zampe.
Nonostante gli innumerevoli accoppiamenti non protetti con donne delle più svariate etnie riesce a non contrarre malattie veneree rilevanti e soprattutto a non far diventare nonni Giorgino e Patrizia. 

Pisa lo ricorderà per: Contrabbando di porchetta con la complicità del ex pugile Manuel Pulcini. 
Per le otto risse (quasi involontariamente) sfiorate.
Per tre accoppiamenti fortuiti (dicesi accoppiamento fortuito, quando, dopo una notte di intensi bagordi in stato di semi-incoscienza ti ritrovi a dormire con qualcuno (non necessariamente donna) non munito dei dispositivi di protezioni di base (mutande) e girandoti nel letto, casualmente avviene una penetrazione, che tra l'altro il giorno dopo nessuno vorrà ricordare)...e non ditemi che non vi è mai capitato... 

Le case dove ha vissuto sono già meta di pellegrinaggio da parte di incalliti fuoricorso. Icona Gay e etero viene venerato dalle nuove generazioni alla stregua di un santone. 

A imperitura memoria una lapide verrà affissa sulla torre pendente come vanto per la città con su scritto: In questa città divenne enologo AlessioMagnoPrimo principe dei Panfi...famoso anche per la bontà d'animo, l'altruismo ed il fair play in condizioni di criticità elevata...

...ti voglio bene 

                                                              il direttore 
                                                                sf o sdm
  

  

sabato 11 aprile 2015

Tu Chiamale se vuoi... Delusioni... tappe di avvicinamento alla scalata del camparista

Genghis ghat scruta l'orizzonte...

Ancora una volta un attacco alla mia integrità morale mi fa vacillare. Zorro mi accusa di doping, si sa chi mal fa, mal pensa e CavalloRock, che, contestando la mia scelta di relegarlo tra le riserve del team leficarì aveva addirittura rivangato il passato talmente a fondo da accusarmi di avergli rubato, in tenera età, una fidanzata (leggere il commento alla puntata precedente).
Per dovere etico vorrei ricordare al signor CavalloRock che non si trattò di vero e proprio furto, in quanto venni scelto dalla suddetta fidanzata per "dimensioni artistiche" superiori. Lei si lamentava anche per le tue performance sessuali, ma è sempre più facile dare la colpa agli altri che fare un esame di coscienza. 
Questi affronti mi avevano fatto seriamente pensare di abbandonare. Questa gente non merita il mio tempo. Fortunatamente l'occasione per metabolizzare e affogare questa delusione è stata di primissimo livello: Benvenuto Brunello. 
Anche quest'anno il team le ficarì qualificatosi con due giornate d'anticipo varcava la soglia con una formazione stellare, oltre al solito tridente di veterani, Zorro Pio SDM, si sono aggiunti Matteo Anziano Tavaroli, nelle vesti di trequartista e Camilla, assunta col ruolo di chauffeur (dopo quattro assaggi non era già più in grado di svolgere la mansione e veniva portata fuori a braccia). Al centodiciannovesimo assaggio l'arbitro decretava la fine delle ostilità spedendoci tutti a casa. Nel viaggio di ritorno (Camilla dormiva e russava) i ragazzi riuscivano a convincermi a non abbandonare. Il potere del Brunello.
Durante questo mese ne sono successe di cose incresciose, i ragazzi del team sanno sempre come deludermi. Vista la santa Pasqua avevo organizzato la presentazione del team leficarì con annessa benedizione delle bici, conferenza stampa e stage di allenamento (brevissimo stage al massimo 2km). Al raduno, previsto per le 9:30, si sono presentati Zorro agghindato a dovere e Cavallorock, che millantava mal di schiena tanto da falsificare un certificato medico. Del resto del banda nemmeno l'ombra.  
I ben informati sostenevano fossero stati protagonisti di una notte brava nei locali notturni della zona, fatto è che anche al telefono questi bastardi con poca gloria non si facevano trovare. Non vi dico l'umiliazione di essere deriso nella pubblica piazza.
Accusato dai soliti cronisti invidiosi e senza scrupoli di aver assemblato un'armata brancaleone di mercenari infedeli, che per un cuba libre avrebbero venduto la mamma. La domanda, lecita per carità, era: come pensavo di poter competere con il team sky?
Danzate pure sul mio cadavere... ho una Ram degna di un elefante.

Ora, io so' bono e caro, ma se mi rompo i coglioni... cari ragazzi questa non l'ho catalogata come goliardata, questa è diserzione e di conseguenza scatta la legge marziale.

Ps. Cercasi sicario dai prezzi modici e dal fare risoluto. Certi affronti non possono passare impuniti.


Pps. il team leficarì ha acquisito a paremetro zero le prestazioni di David Coppi...con un cognome così altisonante c'è da ben sperare... mi serve la misura del torace (non prima di una rissa troppo fuorviante).

                                                              il direttore
                                                                sf o sdm     




domenica 22 marzo 2015

IL DOLCE DI MARIA...io c'ero.

Con grande orgoglio, da ieri sera nella mia speciale graduatoria dei migliori attori-registi di tutti i tempi viene annoverato il Banano, dietro soltanto al grande Marlon Brando. Ne è passata d'acqua sotto i ponti dai tempi di Miselò (inflessione dialettale del bana non traducibile a occhio nudo). 
Trasportato dalla trance agonistica degli attori nell'oscurità della sala in più di un'occasione mi sono lasciato andare ai sentimenti. 
Eh  si, mi sò commosso. 

Senza scomodare Goldoni o Scekspir (a Cini si scrive così) ci avete regalato una serata divertente, una commedia scorrevole e mai noiosa. Particolarmente azzeccata la scelta dei ruoli. 
Per esempio, Elvio-Groppatonda-Riccardo è vicino al reale, Frenzis-Matteo talmente calato nella parte del pittore un pò buo da far dubitare dell'inviolabilità del suo culo.  
Nota di merito agli scenografi che non badando a spese si sono avvalsi di effetti speciali degni di Star Wars (una candela portata da Camilla durante il funerale e il botto del tappo della boccia di prosecco).
Ora chi mi conosce sa che sarebbe arrivato il momento delle pagelle, ma chi sono io per giudicarvi? Non sono Aldo Grasso, io sono grasso e basta. Me la cavo con un bravissimi tutti.   
Non  me ne vogliano gli altri ma la "frasca" del migliore ( se a Cannes danno la palma...) mi sento di darla a Victor-Banano e alla sua macchia di unto sulla maglia (la macchia è da catalogare tra gli effetti speciali?).
La sala sold out e i 27 minuti di applausi ininterrotti (pari solo al discorso di Fantozzi alla proiezione della corazzata Potionkin) hanno decretato il meritato successo.

Grazie ragazzi, una risata allunga la vita.

P.s a tutti i laidi che hanno fatto scorrere la scatola per l'offerta come fosse un pacco bomba... sarete i più ricchi del cimitero...

                                                             il direttore
                                                              sf o sdm

lunedì 16 febbraio 2015

L.S.D...Camparista. 3° puntata

Per i tossici incalliti che avevano già l'acquolina in bocca, L.S.D. non stà per Lisergic Acid Diethylamide, ma per, La Scalata Del...Non aspettatevi allucinogeni nel kit dello scalatore. 
Io non sono Walter White, e qui non siamo a Breaking Bad.

...in risposta ai vostri commenti sulla puntata precedente...

Lo dovevo immaginare che dietro ad una simile performance ci fosse l'ex ciclista vicentino (Stefano Piselli) frequentatore di "maranello".
Zorro leggi bene il risultato delle analisi delle tue pseudourine, è negativo perchè quello che hai mandato, secondo loro, non è urina, è più vicino al contenuto della botticella del san bernardo che non a pipì umana. Sei sospeso a tempo indeterminato dal team Leficarì. 
In quanto a te CavalloRock, nessuno ha mai pensato che il tuo soprannome, Cavallo, fosse per la tua falcata, tra l'altro irrisoria, bensì il giusto riconoscimento per l'imponenza della terza gamba, per la quale negli anni scorsi, se non erro, pagavi il porto d'armi. Il fatto che tu corra per vincere è già insubordinazione. Sei fuori. 
Concludo che l'unico gregario papabile sia rimasto te Matteo Tavaroli, ma chi mi garantisce che nel bel mezzo di uno scatto in salita tu non inneschi una delle tue solite, inutili polemiche, intavolando un dibattitto, chessòio, sull'utilità di un gommone di greenpeace dentro l'acquario di Genova o sull'immigrazione selvaggia delle anatre dal becco giallo verso la patagonia orientale, rendendo vano ogni mio sforzo???
Chi puo farmi da garante? Leggi cantando...lo scopriremo solo vivendo...Matteo sei assunto, tra l'altro sei l'unico parametro zero che  il geom. Galliani ha lasciato a piede libero. Esigo prove filmate dei tuoi allenamenti. In privato ti manderò le date per gli stage con il team LeFicarì. 

Domenica 15 Febbraio ore 6:30 2° gradi 

Con Zorro viviamo da separati in casa, ma siamo adulti e decidiamo comunque di continuare ad allenarci insieme, nonostante ormai sia chiaro che il team LeFicarì gli sarà precluso vita natural durante. 
Alla partenza sottoscriviamo il patto di non belligeranza, scambiandoci un segno di pace (come in chiesa).
Parliamo del più e del meno, cercando di evitare l'argomento scottante. 
Alla prima salita inizia la bagarre, scatti e contro scatti, non sembra proprio un'amichevole sgambata. Superandomi a destra prova a sferrarmi una gomitata che fortunatamente va a vuoto. E' un affronto che verrà lavato col sangue.
Aumento il ritmo e lo surclasso col mio strapotere fisico. Esce dagli specchietti e ben presto anche dal radar. Al primo intermedio (5km) il mio vantaggio è due minuti e rotti, ai sette km siamo già a nove minuti. Concludo la scalata facendo segnare il nuovo record del percorso 1:03:09. Dopo un simile risultato trovo doveroso appendere alla bici il cartello Trasporto Campioni. 
Vi state chiedendo quando sia arrivato Zorro? Quando il top player nel mercato di riparazione del Milan. Mai. Ha girato poco dopo il settimo km, a quel punto il ritardo superava quello di un treno regionale in periodo di scioperi.

P.s senza rancore...                                                                                                                                     il direttore                                                                                     sf o sdm   


martedì 3 febbraio 2015

La Scalata del Camparista 2° puntata la ricerca di un gregario

La Ricerca di un gregario.
Cinigiano ore 6:30 domenica 1 febbraio 2015. 3 gradi sotto zero. Neve fresca, anzi,ghiacciata.
il momento della partenza

Nonostante le condizioni atmosferiche proibitive decido comunque di allenarmi.  Come disse Ceccherini "gli fà na sega la pioggia all'omoragno". 
Dopo giorni passati a leggere i curriculum arrivati alla mia pagina FB inviati dalle centinaia di aspiranti gregari, ho proprio bisogno di uscire per una sgambata. Devo espellere molte tossine fisiche e mentali.   
Noto per la mia bontà ho deciso di dare un'altra chance a Zorro. In settimana è andato ad espletare le visite mediche di rito. Questo il rapporto medico: il ragazzo durante la prova sotto sforzo dopo tre minuti, e sottolineo TRE, è stato colto da crampi, denotando una condizione fisica imbarazzante. Il test non è stato superato, non ha l'idoneità per un attività sportiva che si allontani, anche di poco, dalle freccette.

L'appuntamento è al solito posto, al mio messaggio d'invito all'allenamento non ha nemmeno risposto. Sarà amareggiato per il risultato del test, o forse avrà fatto il folle gesto? Visto la fragilità psicologica non mi stupirei. Gli concedo i consueti cinque minuti di ritardo poi partirò. Dopo poco appare all'orizzonte luminoso come una cometa a bordo del suo destriero a pedali verde lega nord. Nell'equipaggiamento di base ha sostituito la canonica borraccia con una bordolese. Intenzionacce. 
E' di poche parole, e in viso è di un rosso cardinale ingiustificato, visto che ha fatto soltanto duecento metri.  Parte con un furore agonistico a me sconusciuto. E' primo a tutti gli intermedi. Nonostante la preparazione, ansimo per non perdere terreno. 
Era meglio se montavo le gomme da neve. A Stribugliano mi attende in piedi accanto alla bici controllando il cronometro fiero come un guerriero. 
Mi dice: T'ho dato quattro minuti, e sei secondi. Io ribatto:
schiumi come un cavallo di piazza e hai gli occhi iniettati di sangue, hai preso qualcosina? Mi risponde stizzito: No, come al solito non sai perdere, e cerchi una scusa per te stesso, ammetti la sconfitta.
Secondo me è viagra o derivati, e un'ingente quantità. Analizzeremo. concludo.  
Il mio crono dice 1:18:06... quello di zorro 1:14:00.
La sua voglia di essere nel team le ficarì è commovente. Firmato un ideale armistizio, in discesa medito se sia possibile reintegrarlo. Lo terrò in prova fin quando non arrivano i risultati delle analisi. Sarebbe grottesco si fosse dopato per battermi, comunque non sarebbe il primo.

Ps: continuate a mandare i vostri curriculum, alla mia pagina fb, le caratteristiche del mio gregario sono sempre le stesse: L'esemplare deve essere un mammifero sensiente, sovrappeso, umile, normodotato (in caso di pisciata non voglio sfigurare), devoto, pronto ad immolarsi per la causa e con le transaminasi alte. 
Astenersi: sprovvisti di senso dell'umorismo e cellule dormienti.
                                                          
                                                            il direttore
                                                             sf o sdm



lunedì 26 gennaio 2015

La scalata del camparista

Cinigiano sabato 24 gennaio 2015 ore 8:35
Inizio preparazione per la scalata del camparista:

In accordo con il nostro preparatore atletico, tale Ventrino, abbiamo deciso di iniziare la dura preparazione che ci porterà, spero, alla conquista della prestigiosa Scalata del Camparista.  La suddetta è una competizione goliardica che avrebbe dovuto essere alla seconda edizione, ma purtroppo lo scorso anno venne boicottata da tutte le migliori squadre, (anche dalle peggiori) e non se ne fece niente. La gara ciclistica, inizialmente pensata per aprile, è dovuta slittare a maggio per non concomitare con le classiche del nord (Parigi-Roubaix, Liegi-Baston-Liegi, Giro delle Fiandre). 
Il percorso è Cinigiano-Stribugliano-Cinigiano 25 km totali.

Una spolveratina sul regolamento (non definitivo): in realtà non è una classica gara ciclistica, i mezzi ammessi alla competizione possono essere i più svariati, un'unica caratteristica, la propulsione umana. Possono partecipare, oltre alle bici (vietate le bici con pedalata assistita) pattini, monopattini, skateboard, carrette da edilizia, (la carretta ha già un iscritto S.B detto B), carrelli della spesa, etc.
Due sono le wild card, una è per lo skateboard a vela che sfrutta l'elemento vento, incognita non da poco, e la seconda è per un cinghialaio con una slitta a ruote trainata dai cani (di cui metto solo le iniziali G.D detto P... ha chiesto di restare anonimo). 
Poche regole, ma chiare: vietate le violenze fisiche sugli altri corridori, vietate armi chimiche. Assolutamente vietato deturpare il paesaggio, ammesso invece, deridere avversari in difficoltà.
Visto l'assenza di controlli antidoping (troppo costosi) ognuno ascolti la propria coscienza...
     
Il programma di oggi prevedeva l'allenamento del team leficarì.com al gran completo (io e Zorro). Il mio gregario sollecitato al telefono dal direttore sportivo, nonchè capitano (io) prima ha fatto da necio, (non si è fatto trovare) poi dopo tanto insistere ha risposto declinando l'invito, sostenendo che fosse troppo freddo. Medito se metterlo fuori rosa prima di arrivare alla risoluzione del contratto, o percuoterlo, come da tradizione.. Ho chiuso la telefonta con una massima del mio guru di riferimento, Aldo Rock (no il cane di michela) "non esistono condizioni atmosferiche avverse, esistono uomini arrendevoli.

Partito da casa con una temperatura di quattro gradi sopra lo zero (la velocità e il vento rendevano la percepita nettamente al di sotto dello zero) ben presto ho dovuto fare i conti con un gelido vento siberiano che spirava ad oltre 40 nodi. Eolo sferzava la mia faccia con raffiche inaudite, più volte ho rischiato di essere abbattuto. Te ti domanderai o chi te l'ha fatto fà... il solito malsano motivo che mi porta, ogni volta che faccio qualcosa, a farla al top.(nell'imitazione di crozza-briatore) Agli intermedi la mia prestazione era decisamente buona con tempi quasi da record, purtroppo in prossimità del bivio di Castiglioncello un principio di assideramento mi ha costretto ad una sosta. Acceso il fuoco, ho scaldato le estremità inferiori ormai già viola addobbo funebre, e prossime alla necrosi. Nonostante il lievissimo inconveniente mi sono rimesso in sella e ho raggiunto Stribugliano in 1:09:29 seconda miglior prestazione di sempre.
In discesa poteva essere una pacchia, ma un'incontro molto ravvicinato con due cani piuttosto aggressivi, ha reso difficile la fuga. Liberatomi dei quadrupedi con un espediente che non posso raccontare, ho assunto una posizione aereodinamica e mi sono lanciato a folle velocità (picco massimo 71.4 kmh) verso Cinigiano. 
Ai bordi della strada orde di fan mi urlavano "vai Falco," accostandomi al più grande discesista di tutti i tempi, il Falco Savoldelli appunto... Onorato da tale paragone ho gongolato fino all'arrivo tempo totale 1:32:10.

ps. cercasi gregario senza manie di protagonismo, astenersi i soliti perditempo.  

                                                       il direttore
                                                        sf o sdm

sabato 3 gennaio 2015

Gemellaggio Cinigiano-Vicenza

Diario di bordo, data astrale 27-12 2014.
Consegnata la prole alla nonna, onde evitare un inutile, quanto fuori moda, abbandono in autostrada, siamo partiti alla volta di Vicenza per consolidare un gemellaggio con la città veneta che ormai dura da anni, e per quella che potremmo definire la nostra seconda luna di miele.
Dopo un estenuante ballottaggio venivo promosso prima guida.
Le previsioni meteo non promettevano nulla di buono, il cielo era fermo e plumbeo, pareva aspettasse il momento propizio per sfogare la sua ira sugli ignari automobilisti.
Presa l'autostrada alla Certosa vengo colto da un moto di stupore, i mezzi spalaneve sono già all'opera e vengono segnalati sui display (non stà ancora nevicando... o che succede nel paese dei negligenti?). 
A Roncobilaccio i primi minuscoli fiocchi. Ci mancava la neve, mantengo una calma olimpica onde evitare che il panico si propaghi nel mezzo. Sfreccio a velocità quasi supersonica per superare l'appennino, da sempre mio tallone d'achille nelle traversate invernali.
Bologna, Ferrara, Rovigo, un sorriso sornione si stampa sul mio volto per lo scampato pericolo. La mia compagna con una sua amica, tale Raffaella avevano scommesso su un mio attacco di panico condito da blasfemia in caso di neve.
A Padova ovest c'è il primo contatto radio, iniziano le comunicazioni con la torre di controllo (anzi la Turri di controllo). Comincia a nevicare sul serio. Fiocchi grandi come farfalle volteggiano quasi danzando verso il suolo.  Il cartello Vicenza evoca in me Cristoforo Colombo.
Siamo in collegamento radio con le guide locali, ma la mia compagna per aumentare il coefficente di diffficoltà accende il navigatore satellitare in inglese. Dopo quaranta minuti di rotatorie, controsensi e bestemmie (quelle le dico io non il navigatore) decido che può bastare e parcheggio. Neve vera, un manto di venti centimetri abbondanti copre la strada costringendomi mio malgrado a tornare alla macchina, togliermi le infradito, e indossare scarpe consone. Chiamo Houston (Stefano Piselli) che mi dà le cordinate per raggiungere lui e Simone in un bar. Dopo i saluti di rito brindiamo nei lieti calici con campari e prosecchi. L'idillio viene spezzato dal suono sinistro di un telefono, Sabrina bacchetta telefonicamente Stefano. Siamo costretti ad un solo aperitivo, in veneto era dal 1927 che non si registrava un così increscioso episodio. Mi adeguo a questa assurda regola restrittiva e ci incamminiamo alla ricerca degli altri sotto una bufera di neve. I ciceroni descrivono con dovizia di particolari le bellezze cittadine, riconosco la mano di Palladio, uno dei pochi profeti in patria. Arrivati all'Osteria dei Monelli Stefano viene cazziato a modino dalla Turri per questo ritardo che, a suo dire, potrebbe costarci la cucina chiusa e di conseguenza il salto del pasto, mi immolo confessando che la colpa è tutta mia (momento fair play della giornata).
Il convivio scorre piacevole fra pietanze tipiche e buon vino. Il baccalà (o pesce veloce del baltico, come lo chiamava Tonino) sul menù c'è anche in flebo, del gatto non c'è mensione. Opto per dei bigoli all'anatra e un fegato alla veneziana. Dopo pranzo  il previsto tour cultural-enologico con visita ai luoghi di culto degli alcolisti locali viene rinviato.  La neve nelle strade interne che dobbiamo fare per arrivare a destinazione non è ancora stata pulita ma fra derapate volute o meno riusciamo a raggiungere villa Turri.
Una calorosa accoglienza mi fa sentire a casa. Dopo uno squisito filetto cotto sul camino e dell'ottimo vino andiamo a dormire, domani ci attende Venezia e forse la raggiungeremo a nuoto.
Accantonata l'idea di andare a nuoto, non per paura sia chiaro, ma solo perchè il fiume in alcuni punti è ghiacciato, andiamo in stazione. Un grossolano errore di valutazione ci fa salire su un treno Cartier, visto il costo del biglietto.
Venezia ore 10:30 - fra calle e ponti vaghiamo senza un obbiettivo preciso, poi l'ambasciatore vicentino ha un illuminazione: facciamo il Bacaro-tour. Applausi a scena aperta, il consenso è unanime. Entriamo nel primo bacaro, pochi affecionados lo popolano, ordiniamo un Ombra e un cicchetto (Ombra-bicchiere di vino. Cicchetto-stuzzichino monodose con ogni sorta di cibo, pesce, salumi, patè, fritto etc). Continuiamo il giro fra nugoli di turisti-fotografi e venditori di bastoncino da selfi.
Due,tre, sette, otto bacari. La situazione sta diventando impegnativa e l'andatura serpeggiante. Chiedo di poter indossare un giubbotto salvagente nelle tratte tra un bacaro e l'altro visto che nuoto come un ancòra. Piazza San Marco ci fa da rotatoria ma dato che ci siamo, approfittiamo per fare foto romantiche per i posteri. Al tramonto il freddo pungente ci "costringe" a cercare riparo e ristoro nei bacari. Finalmente sul treno mi abbandono a riflessioni ad occhi chiusi (dormo) su questa città bellissima e un po' umidiccia.
Vicenza ore 19:00, la nota cantante, nonchè compagna dell'ambasciatore vicentino a Cinigiano, Sabrina Turri dichiara a reti unificate: un aperitivo e andiamo a cena. La solita falsa propaganda. Vicenza ore 22.45 bar Sartea: il barman con fare sconsolato ci guarda e dice: ho finito il campari...mai notizia fu più salutare.
Torniamo a casa in taxi, gente responsabile noi.
Cena di mezzanotte e a nanna, domani visita guidata di Vicenza. 
Il risveglio è di quelli all'Albertone, alto pomeridiano. 
Un caffè e quattro biscotti poi le donne ricadono tra le braccia di Morfeo. L'ambasciatore approfitta per portarmi nei luoghi della sua infanzia. Tornando a casa una brutta sospresa, la Turri ha la febbre.
Torniamo in Città e incontriamo Simone e Marcella. Inizia quello che qui viene preso seriamente come un lavoro, l'aperitivo. Marcella l'indomani deve trabajar e dopo il primo si ritira nelle sue stanze. La mia compagna, sempre in stato confusionale dal giorno prima, salta qualche giro. In un locale di cui ometterò il nome, ci fanno un campari-spritz a salve... vergogna!!!
Ore 18:30 andiamo da Pitanta, Simone abita proprio sopra, e volendo con un autoclave...
Le foto dei calciatori che hanno fatto la storia del Vicenza calcio tappezzano le pareti: Otero, Zanchi, il grande Ezio Vendrame. C'è anche Robi Baggio. E' qui che avviene l'incontro con i luminari locali dell'aperitivo (L e M). Il ritmo è molto elevato, i bicchieri non si contano. Alle 22 ora locale chiedo l'intervento del fisioterapista, ho i crampi al deltoide e mi si è formata una vescica sul gomito sinistro (quello che appoggio sul banco). Ore 23: propongo agli amici di andare a cena, ma la proposta cade nel vuoto. Ho fame, dico alla mia compagna e a Stefano di andare. Andiamo da Julien e nell'attesa del tavolo, così per non perdere l'abitudine, ci facciamo un aperitivo. 
La cena è ottima, finalmente qualcosa di solido. Stefano propone la Staffa ( per gli ignari la Staffa è l'ultimo bicchiere) in un locale per lui da amarcord. 
Alla quinta Staffa dico che può bastare. Parliamo ormai una lingua diversa, le parole sono biascicate e incomprensibili i nostri volti sono deformi.
Chiamo un taxi (gente responsabile noi) e torniamo a casa.
Il gemellaggio è stato consolidato, torniamo a casa con un'unica certezza... non moriremo di sete...

Ps. Grazie di cuore alla famiglia Turri per la calorosa accoglienza 
e a tutti gli amici, ci avete fatto sentire a casa...     
                                        
                                                                    il direttore
                                                                            sf