sabato 25 ottobre 2014

Festa dell'uva 2014

Fortunatamente  quest'anno il meteo è stato clemente e ha reso la festa dell'uva praticabile. Ci sono stati episodi che passeranno alla storia (paesana) e altri che cadranno nel dimenticatoio, ma questo non possiamo deciderlo noi, il tempo, solo il tempo dirà...
Costretto ad una formazione di emergenza per il forfait dei miei storici compagni di cantina, dopo un mese estenuante di casting ho scelto l'esperienza in cucina della nota astemia Ranieri (rivelatasi acquisto fondamenentale) e il famoso cantiniere, nonchè appassionato degustatore Zorro (Marco Bartalucci).
Alle 19:30 del venerdi Cinigiano balzava agli onori delle cronache economiche perchè, solo di aperitivi, aveva alzato il pil nazionale di un punto percentuale. Con tutto quell'alcool in circolo la tensione era palpabile e la situazione poteva sfuggire di mano, ma noi, pacifisti convinti e gonfi di fair play, abbiamo tenuto in pugno la situazione senza grosse difficoltà.

MOMENTI MEMORABILI E DEPRECABILI di questa 45° edizione e Pagelle.
Zorro primo tempo 8,5 sciorina disquisizioni dettagliate su vini e cibi manco l'avesse fatti lui...secondo tempo 4: si perde, offuscato dalla ingente quantità di vino trangugiato, alle 22.15 viene dichiarato dalle autorità competenti altamente infiammabile, tanto che era vietato avvicinarsi con fiamme libere. Per il sabato sostituito...e come facevo a tenerlo!!! 
Ranieri 9,5 due giorni da protagonista assoluta tiene in piedi la baracca il venerdi praticamente da sola, e il sabato (dopo la sostituzione dell'insufficiente Zorro), con il noto chef dell'Arbia (DJ Cavallo)
SF o SDM 6 uomo senza vergogna mi vanto di cose che ha cucinato la mi mamma, e 4 ai miei detrattori che caldeggiavano che per tenere un ritmo cosi alto avessi fatto ricorso a polveri sottili.
DJ Cavallo 9,5 da forfait per motivi politici, ma logorato dal senso di colpa il sabato rientra in squadra e rende la serata (della Ranieri) più facile, perchè come si dice da noi la cantina del Volpi senza il Vannelli è come leccà la topa co' le mutande. 

Tra le migliaia di avventori che ho avuto l'onore e l'onere di servire alcuni si sono distinti (e se non ci sei è perchè sei stato anonimo come un camaleonte, ma don-uorri il prossimo anno potrai rifarti).
-Bogno 9,5  Mi sono sentito lusingato dalla scelta della mia umile cantina da parte dell'ambasciatore di Montelaterone per due serate consecutive. Si distingue per essere un sopraffino degustatore e un grande mediatore. Contribuisce, con un aplomb prettamente britisch, a risolvere una crisi diplomatica con i fantomatici "LORO". (scopriremo piu avanti chi sono questi "loro").    
-Ricca 4 costretto al rientro a casa a bordo della safety car...
-Alessio 8 venerdi assente per lavoro, si rifà con gli interessi il sabato, ottimo nella caccia alla patata e come cantiniere.
-Canuti 7 deambula come un animale ferito, viene reso afono dal buon dio stufo di sentire le sue cazzate. Note di merito: prova a mediare col polemico poccia e non si macchia del reato di abbandono di Ligas come l'anno passo...
-Ligas 9 Mai sopra le righe stile d'altri tempi. Da navigato bancario ha il grande merito di contare l'incasso, perchè dopo la mezzanotte per i titolari della cantina era come fare un trapianto di cuore.
-Matteo 4 fuori condizione, due giorni senza acuti. Il venerdi alle 20:06 già non riusciva ad articolare discorsi di senso compiuto, il sabato costretto al rientro ai box già alle due. La fidanzata sarà il suo problema? leggi cantando...lo scopriremo solo vivendo...
-Poccia 4 in polemica con l'universo perchè costretto a desinare in un tavolo non consono al suo blasone. (a suo dire)
-Zizzari 7 arriva a notte fonda in stato di semi incoscienza prova a fare il tutore della legge (ci voleva fa chiude chiamando LORO)  lo convinco a mangiare qualcosa visto aveva bevuto a sufficienza. Si accanisce su un indifeso fegatello come se dovesse uccidere un vampiro ma i rebbi della forchetta (di plastica) non reggono alla pressione e schizzano ovunque....si spegne insieme alla sua polemica accasciandosi su una sedia.
-Alessia 8  detta la torre di Pisa non perchè meta di turismo, ma per la fatica che fa a mantenere la posizione eretta...ribatezzata saturnina dopo due giorni di fuoco. Pare che il cerchio alla testa fosse pari a quello del pianeta. 
-9 va ai miei amici sudafricani. Nadia per aver alzato l'audience, e a Rudston per la generosità e diplomazia. 
- 8 la citta dell'asciutto 8 a suo agio nelle cantine, come poteva essere altrimenti visto l'albero genealogico che si ritrova. 8 al suo fidanzato all'inizio mostratosi timido per poi dilagare in un crescendo Rossiniano degno del suocero.
- Manuel Pulcini SV il grande assente...
-4 ai soliti portoghesi che con un atteggiamento poco etico si sono allontanati senza pagare. (speriamo tullespenda in farmacia)
-8 alle giovani pischelle in fase di tegamizzazione che con atteggiamenti da budelle navigate e prezzi popolari hanno aperto il troiodromo scioccolandola ad avventori arrapati.
-8 ai gestori delle cantine che spesso hanno avuto a che fare con bombe a orologeria,(e non siamo artificieri) senza mai perdere il controllo.
-8 e un grazie sentito vanno alle forze dell'ordine, che presidiando obbiettivi sensibili hanno dissuaso i facinorosi. Nonostante questo dispiegamento di forze i più stoici delle frange rissose sono venuti a contatto, si parla di duelli all'arma bianca (un coltellino di plastica  dello stand. Decisamente insufficiente per lamare qualcuno) o del vichingo che come un domatore del circo con uno sgabello tenesse a bada i violenti...illazioni.
-2 va agli eredi di barabba che hanno tentato di appropriarsi indebitamente di mezzi di locomozione per tornare a casa propria (l'apino 50 del Mela e la panda del Verde. Quest'ultima poi usata come giaciglio).
-4 va ai i tre loschi figuri che ho trovato, mesti come i re magi,  vagare alla deriva in zona ferramenta cercando la via di casa. (Ho scoperto il mattino seguente che avevevano desistito accampandosi lungo la fossetta).
LE COSE CHE MI HANNO NAUSEATO
-3 va ai druscioni che oltre a presentarsi alle feste senza un soldo in tasca (ma state a casa) e maleodoranti come fosse imhoff aperte (tanto da far pensare che l'ultima volta che hanno avuto contatti con il sapone ci fosse ancora la lira), provano a fumare in luoghi angusti come le cantine. Fortunatamente (per loro) è bastata la minaccia di un possibile ingresso in una valle di lacrime a dissuaderli.
-L'aria:  con 5 rotoballe di marja arse dai fumatori lungo le vie del paese è diventata al limite dell'allucinogeno.
-I Fagioli: ne ho visti e cucinati più di Bud Spencer

ps aggiungi il tuo momento memorabile 

pps questo simbolo - non  è un meno...chiaro!!!
                                                                            il direttore
                                                                              sf o sdm

sabato 13 settembre 2014

One Ficari-Man in Berlin prima parte

...Agognate e meritatissime sono arrivate le vacanze estive... "a volte un temporale non ci faceva uscire"... La rotta, scelta con ampio anticipo, lascia poco all'improvvisazione. Il primo step è pagare il riscatto e riprendere i cuccioli, ostaggio della nonna svizzera da più di un mese. La trattativa è estenuante e il budget limitato, c'è bisogno di un mediatore bilingue. La mia compagna porta avanti la trattativa parlando col megafono da sotto alla terrazza, quando vedo che non c'è margine per un epilogo pacifico con un azione di forza irrompo nella casa armato d'ironia, prendo le valigie con dentro i bambini ed esco. Visto la presenza del sole, andiamo al lago di Zurigo. Il lago che l'anno scorso mi consacrò nell'olimpo dei triatleti con una frazione a nuoto a tempo di record (ancora imbattuto). Tra un tuffo e uno scivolo chiedo alla truppa se è pronta per andare ad affrontare questa nuova avventura in terra teutonica, destinazione Berlino. Non mancano le polemiche, Jari sarebbe voluto andare a Lisbona, Paloma a Dubai. 
Chiedo il motivo delle loro prime scelte. Jari risponde: cosi solo per far polemica, figlio di suo padre. Paloma dice di aver visto in un documentario che ci sono un sacco di negozi per fare shopping (7 anni e mezzo). Fortunatamente per qualche anno ancora sarò io ad avere il potere esecutivo.
Il jet privato è ancora dal carrozziere partiremo solo il mattino seguente con un volo di linea. Abbiamo tempo da perdere. Incrociando ragazzi con pettorale e nome scopro che a Zurigo ci sono gli europei di atletica, seguendo l'onda umana ci ritroviamo al village degli sponsor dell'evento. 
Le hostess invitano i bambini a pertecipare alle loro iniziative. In una pista di atletica in miniatura ci sono i blocchi di partenza e dei cronometristi. Jari si iscrive alla gara di velocità, Paloma, socievole come un eremita, non vuole saperne. La iscriviamo lo stesso. Per raggiungere il numero minimo sono costretto a indossare il pettorale di Paloma e vinco a braccia alzate


Jari visibilmente attapirato e io soddisfatto per la vittoria
al momento della premazione nasce un contenzioso con i giudici di gara. La gara è under 12 e loro sostengono che io abbia più di 12 anni .Provo a difendermi dicendo che li porto male ma loro non cedono di un millimetro. Ribatto che se mi hanno fatto partecipare mi devono premiare, esigo podio, inno e seghe varie. Volano parole grosse e spintoni, per allontanarmi ricorrono agli idranti. Indico il giudice donna (ampiamente sovrappeso) e gli urlo " hai la cellulite anche nelle unghie!!! lei  fa Eh? e io Poppaaaa!!! Mio cognato, messo in imbarazzo dal mio comportamento non congruo al fair play che si respira-va fino al mio arrivo si dilegua...

fine prima parte                                       il direttore
                                                                  sf o sdm
  


domenica 6 luglio 2014

OBBIETTIVO RACE ACROSS AMERICA 2017

In vista della mia prima R.A.AM (Race Across America) in cui gareggerò nel 2017 ho iniziato la preparazione.  Con il mio cancello a pedali (come dice il Vannelli, tanto è pesa) alle 5.10 ora locale sono partito con nuvole nere nel cielo e Aldo Rock nelle orecchie a stimolarmi la mente.
Il circuito che sono andato ad affrontare prevedeva: partenza dalla redazione del Blog, giù a rotta di collo fino alla piana della Cortilla (affluente delle Melacce a sua volta affluente delle Trasubbie, a sua volta affluente dell'Ombrone)  risalita a Montecucco, (per i meno esperti della zona più o meno come scalare lo Stelvio), Poggi del Sasso-Bagnolo-Cinigiano.
A quell'ora la fauna è assortita, alcune specie vanno a cercar giaciglio, altre, quelle che vanno ad energia solare, stavano iniziando il risveglio e cominciavano la necessaria ricerca di cibo. Ho potuto ammirare e sfidare in piena velocità un capriolo che a causa del suo maggior grip sul terreno scoseso mi ha nettamente battuto. Ho incontrato un'allegra famigliola di cinghiali che mi ha  accompagnato per pochi metri, con la mamma costretta a redarguire uno dei piccoli perchè troppo indisciplinato. Il giovane irsuto zigzagandomi  davanti ha rischiato di farmi cadere. Ma l'incontro più spiacevole l'ho avuto con uno sciame di tafani. A causa della mia velocità (7 km orari ovviamente in salita con una pendenza che sfidava le leggi della fisica) hanno banchettato sulle mie membra scoperte. I tafani, trovati poi positivi al campari, va sottolineato che  non danno semplici pizzichi, ti fanno un  prelievo. Si è trattato di una vile imboscata, ho sognato di avere la coda. Nei pressi del bagnolo uno sparo ha rotto il magico silenzio mattutino, seguito da un lamento, con lo sguardo ho cercato l'origine del rumore, e poco più a valle ho visto un capriolo accasciarsi e una macchina partire a gran velocità, forse un regolamento di conti.
Come primo allenamento niente male, 26 km in 1 ora e 27 minuti e tanti incontri, piacevoli e meno,  ma chissa quali animali dovrò affrontare attraversando l'america...

                                                                     il direttore
                                                                       sf o sdm

sabato 7 giugno 2014

CINIGIANO-TORBIERA 5-4...IO C'ERO

Insolito orario le 19, vittima di uno strano compromesso. Di solito i cinigianesi sono impegnati in estenuanti serie di aperitivi a quell'ora... be stavolta "faranno" un'eccezione, il fegato, col tempo,  ringrazierà. 
Tifo assordante, fumogeni, trombe...sembra la finale di champions, a suo modo lo è, per i presenti vale molto di più, vale una stagione...
Pronti via e passiamo in vantaggio, Panfi su rigore al 6° del primo tempo spiana la strada. In tribuna c'è già aria di trionfo. Non ce lo aspettavamo che fosse così facile è l'argomento più dibattuto. I soliti noti si portano avanti coi festeggiamenti e iniziano a far girare degli origami ripieni di sostanze ricreative. Il mio istinto non si fida e per precauzione mi tocco gli attributi ad ogni esclamazione trionfale. Tutto sto ottimismo non mi piace. Passa un quarto d'ora dove i nostri gigioneggiano. Il gol  ha avuto "effetto bromuro" il ritmo è sceso vertiginosamente, loro non sembrano impensierirci. Jari  mi chiede un finanziamento a tasso zero per andare al bar a fare rifornimento e io magnanimo come un mecenate glielo concedo. Torna con  una balla di pop corn e una cola.  Intorno al 25° punizione per la Torbiera la distanza è siderale, ma il loro capitano, prende la rincorsa come se dovesse scagliare la palla sulla luna, l'autostima è ai massimi storici.  Ne esce uno sciavero*, gli dei del pallone sono in agguato, Pobega è inadeguato, respinge in maniera maldestra sui piedi di un incredulo Innocenti che insacca...1-1
Lo stato d'animo improvvisamente cambia, loro prendono fiducia e noi, nonostante il pareggio sia un risultato ancora favorevole, arretriamo inconsciamente. In tribuna cerchiamo di non abbatterci troppo.
26° calcio d'angolo per la Torbiera- Ferrini S. toglie letteralmente la maglia al centravanti avversario, forse vuole vedere se ha dei tatuaggi...rigore e 2-1 per loro...cazzo no lo spettro di Bela Guttman  incombe sulle nostre teste. Chi è che  ci stà gufando?
Ci consoliamo con frasi di circostanza...un gol lo recuperiamo quando vogliamo.
Passano pochi minuti e da una rimessa laterale nasce il 3-1, siamo in balia dei demoni dei nati perdenti, camminiamo sull'orlo del baratro, ora sono cazzi, l'inerzia del match è dalla loro. Me ne esco con un adagio tibetano che fa più o meno così " qui la fava 'ngrossa el dottore un si vede" che raccoglie molti consensi e fa sorridere in un triste momento. La  consapevolezza di essere con la testa sul ceppo con il boia pronto a decapitarci con la mannaia riporta la curva biancazzurra in uno stato di depressione, le sigarette truccate non ce la fanno da sole a riportare il buon umore.
I ragazzi sono frastornati, il Tognao prova a scuoterli, non avevano minimamente considerato l'idea di perdere...presuntuosi.
Fortunatamente anche la  loro difesa è da scapoli-ammogliati e al 44esimo Corina riapre il match 3-2. Si va al riposo.
In tribuna provo a spiegare i nostri errori  la psicologia di certe partite e che il gol del 3-2 ha di nuovo spostato l'inerzia dalla nostra parte, ma è come dà il concio alle colonne. 
Jari è alle prese ancora con i pop-corn e non ha tempo di tempestarmi con le sue mille domande.
Rientriamo in campo con piglio aggressivo. Spargo la voce che il mr, gran motivatore, abbia fatto ascoltare il monologo di Al Pacino  nel film Any given sunday...leggende che nutriranno il mito per i posteri.
A metà ripresa l'arbitro ci concede un rigore molto generoso. Manu prende la palla e non fa come Nino di De Gregori 3-3    
Tocca di nuovo a loro scoprirsi sembra un incontro di boxe un pugno a testa. La Torbiera si ributta in avanti a cercare il gol qualificazione e presta il fianco al nostro contropiede (ripartenza per i più giovani).
In tribuna siamo molto tesi un gol è facile subirlo, stasera poi che la difesa va a corrente alternata. Gli hooligans (T.L. G.A) sarebbero pronti per lo scontro, ma il clima che si respira non è da curva violenta.  
Al 30° da una splendida azione corale nasce il 4-3 di Arzillo. 
Sugli spalti si respira un altra aria, devono essere terminate le scorte di droghe leggere. I tifosi avversari calano di molti decibel il loro incitamento, credono che ora sia veramenete dura, è un ping pong di emozioni impagabile.
Stancamente andiamo verso il novantesimo. Da un duro contrasto esce malconcio Ferrini S che è costretto ad uscire, mentre viene portato fuori a braccia non trova di meglio da fare che farsi espellere per un futile battibecco con la loro panchina.  Ora siamo uno in meno, particolare non trascurabile. Loro non ne vogliono sapere di arrendersi.
L'arbitro concede 5 minuti di recupero, dobbiamo solo tenere palla e far scorrere il tempo, purtroppo non siamo maestri nel tiki taka. 
All' ultimo assalto la Torbiera conquista un calcio d'angolo. Il portiere avanza quatto quatto come la pantera rosa, in cerca di fortuna. Accade l'inenarrabile, cross colpo di testa del portiere e 4-4...cazzo ci risiamo. Si va ai supplementari siamo in dieci contro undici e con i cambi esauriti, stai a vedè che si perde. Evoco nella mia mente un rituale che in altre circostanze ha portato bene, roba da sciamani... Chiamo a me Giano il dio della forza e Niche la dea della vittoria...  sò scaramantico come un napoletano.
Il primo tempo supplementare verrà ricordato solo per la sopraggiunta oscurità, per un illuminazione pessima che lascia nel campo ampie zone d'ombra e per l'acido lattico.
Secondo tempo supplementare: i crampi regnano sovrani e mostrano le lacune atletiche dei calciatori.  
115° cinque minuti e l'agonia sarà finita, chirurgica, apertura di Oneto ad innescare Panfi, il lancio è decisamente lungo, il difensore è in anticipo...Panfi non demorde si inarca, e, brutto come un levriero in curva (se non avete mai visto una corsa di cani non potete capire) supera il difensore che prova invano a fare fallo, e vola verso la porta. Il portiere esce alla disperata fuori area e sembra in anticipo, sembra, Manu da l'ultima accellerazione e tocca di quel poco che basta la palla ad eluderne l'intervento, lo supera e a porta vuota insacca...Mancano 5 minuti ma stavolta  siamo all'epilogo davvero. L'indomito toro capalbiese è  matato, il torero Panfi l'ha trafitto al cuore,  5-4...è finita, siamo promossi in seconda categoria. Le porte del paradiso sono aperte...il rituale ha funzionato ancora una volta.
Non sarà stata la partita perfetta  ma è nell'imperfezione e nel difetto che sta la vera bellezza.  Il calcio è caos non ordine, e le cose non accadono mai per caso. Un banale 2-0  sarebbe stato triste come una truffa agli anziani e si sarebbe smarrito nel  tempo, un 5-4 così rocambolesco resterà impresso nella memoria dei presenti e, come capita spesso nei paesi come il nostro, verrà evocato ad esempio nei tanti  "epici ti ricordi". Grazie ragazzi  avete fatto la storia. E' tanta roba poter dire "c'ero anch'io".
Se Italia-Germania 4-3 del 1970 è stata votata partita del secolo scorso, Cinigiano-Torbiera 5-4 al momento e non credo di poter essere smentito, è la partita di questo secolo.
Jari mi fà un ultima domanda mentre scendiamo le gradinate, Babbo perchè piangi? Perchè sono felice, perchè vorrei che certe emozioni fossero eterne, perchè vincere è sempre bello, ma così lo è un pò di più, perchè non ero in campo a giocarla e perchè mi dispiace per gli avversari che hanno giocato con il cuore come noi, ma putroppo solo una squadra vince... mi abbraccia per consolarmi...

*Sciavero: tiro velleitario che ottiene più di quanto meriti. Sinonimi Befana o Fattoiata- tiro nel gioco del biliardo che prende il nome dai fratelli Fattoi che a biliardo non sapevano giocare ma avevano un culo smisurato...
 
Oggi niente pagelle, solo un aggettivo che secondo me vi identifica bene. Dopo una stagione così esaltante il voto non può che essere 9,5 per tutti. 
Pobega-Sicuro  Migliori-Poliedrico  Piccioni-Stiloso  Fanfani-Bonucci in "bella"  Idrizzi-Essenziale  Ferrini S-Tonico  Kaja-Futurista  Tassi-Stoico  Valocchia-Silente  Pallanti-Berti(ex calciatore)  Corina-Picasso  Sclano-Duttile  Arzillo-Roccioso  Ercoli-Boa  Ferrini T-Pick and roll  Oneto-Delizioso  Yliaz-Alter-ego di lusso  Coppi D-Sfortunato al gioco, molto meno in amore  Coppi J-Latitante  Tiberi-Fashion  Di.Marte-Babbo  
Tognao-è lo chef stellato che, con degli ottimi ingredienti ha realizzato  il capolavoro, siamo oltre a Cracco e alla sua cricca, qui siamo vicini alla scienza, è il Pellegrino Artusi del nuovo millennio...e se non sapete chi è andate affanculo.
Figaro-Indispensabile..

Special Mention e 10 assoluto come Nadia Comaneci alle olimpiadi di Montreal del 1976, per il bomber bianco. Manu con 34 gol è stato un FATTORE determinante, che, a differenza del suo gemello di naso (Ibra), quando conta segna sempre...ps. per te l'aggettivo è Duro come il pane di tre giorni...

ps. spero che la prossima stagione sia esaltante come quella appena trascorsa...e vi auguro di raggiungere l'obbiettivo all'ultimo minuto dell'ultima giornata...si gode troppo di più...

                                                                       il direttore
                                                                         sf o sdm

venerdì 23 maggio 2014

CINIGIANO--NUOVA GROSSETO 1-0

L'autore assicura formalmente che i nomi dei personaggi di questo articolo NON sono reali.
Poichè però è possibile che esistano persone con lo stesso nome e con alcune caratteristiche dei personaggi qui sotto descritti, l'autore assicura che si tratta di pura coincidenza...non è di loro che si parla qui.
PAGELLE: 
Pobega 7  nonostante gli avanti grossetani siano insidiosi come degli eunuchi per una pornostar infonde nell'aria una sicurezza a cui gli anni scorsi non eravamo abituati. Grazie, è una bella sensazione.
Ferrini S 7  la presenza della terna arbitrale gli permette di tenere la difesa alta senza soffrire di vertigini. Autoritario come Baresi .
Fanfani 7  mai in difficoltà. A metà ripresa gioca con le coronarie del pubblico azzardando un colpo di tacco decisamente fuori luogo...se si prendeva gol facevo come Mazzone contro l'Atalanta.
Idrizi 7  ha l'avversario più ostico e lo annulla (come un gol del Parma ((regolare)) ai tempi di calciopoli).
Tassi 7  gioca debilitato, ma non lo da a vedere, meriterebbe il gol per una punizione magistrale, ma il vento e il portiere gli negano la gioia. 
Kaja 7  vince il ballottaggio a tre con Migliori e Piccioni, ripaga la fiducia del Tognao giocando un calcio semplice ed efficace.
Panfi 7  è il nostro falso nueve. Si sacrifica per la squadra, non segna, ma fà sempre quello che serve...e se lo dico io...
Ferrini T 7   trotterella per il campo senza forzare, è il metronomo della gara, gestione sapiente da vero leader.
Sclano 7  Forma, con Arzillo la coppia quasi-gol  Calloni-Pacione. Ha il merito di essere sempre al posto giusto, peccato che ha il senso del gol di Mr Magoo.
Oneto 7  meno brillante del solito (forse per colpa delle notti brave di cui è stato protagonista ultimamente? ci sono foto) è comunque l'artefice della giocata che risolve la contesa.
Arzillo 7  cocktail di potenza e velocità, peccato che per addomesticare la palla ha bisogno di un domatore. Ha il grande merito di risolvere il match rischiando un frontale col palo.
Corina 7  bello da vedere come un tramonto in spiaggia con un Campari in mano. Sta al calcio come Marquez alla letteratura.  Unico neo, frequenta gli allenamenti come Maradona (quasi mai).
Piccioni 7  escluso eccellente entra senza polemizzare e mette i sigilli dal suo lato.
Migliori 7  l'altro escluso pare demotivato. E' stato risparmiato per la finale... 
Valocchia 7  entra a pochi minuti dalla fine per consentire la meritata standing ovation all'Arzillo.
Tognotti 7   il mastro chiccaio legge la partita perfettamente, mi sento, e non credo di esagerare, di poterlo accostare a Nostradamus.
Arbitro Bocci  9  il Collina della terza categoria non sbaglia niente, è sempre sull'azione. L'unica volta che erra concedendoci un calcio d'angolo è aiutato da Corina che con un fair play smisurato, per queste latitudini, gli dice di averla toccata lui.  
Banano 7  più "disturbatore" di Paolini.
Io 7  rinuncio alla DeeJayTen di Firenze ( corsa podistica dove mi sono imposto nelle ultime due edizioni, con buone probabilità di fare il tris ((mai riuscito a nessuno)) e accaparrarmi il montepremi), rinuncio ad un simposio con un filmaker calabro e uno storico Senese sull'influenza del Brunello sulla tavola, dai Sumeri ai giorni nostri, e rinuncio a seguire, come giornalista accreditato, la nazionale del vino al campionato europeo in Svizzera, pur di essere in tribuna. Se non è amore questo...

Dopo attenta analisi e un lungo dibattito con i miei collaboratori, sono arrivato alla conclusione che la palma di MVP non va a nessuno dei presenti all'interno del rettangolo verde. 
L'elevata qualità estetica delle presenze femminili ha creato non pochi deficit di attenzione tra i maschi presenti, una però era una spanna sopra alle altre. Una mora di ignota provenienza ma di indiscusso pedigree vince per distacco, e solo un educazione di tipo classico mi ha impedito di fischiarle il mio consenso.
La giuria composta da me e da altri, di cui ometterò i nomi onde evitare loro inutili ri-percussioni da mogli e fidanzate, ha decretato all'unanimità il massimo dei voti, 9,5 ( 10 non si dà). 
Ma non distogliamo l'attenzione dal nostro obbiettivo. Non credo sia necessario scomodare Sun Tsu per capire che è l'ultima battaglia che farà vincere la guerra. Vorrei ricordare di non pensare di aver gia vinto, la storia è piena di amare delusioni, mi viene in mente il derby del Peloponneso di Episkyros (sport antenato del calcio) del 324 A.C tra Micene e Corinto dove quest'ultimi erano favoritissimi ma vennero sconfitti dall'astuzia dei micenesi, oppure l'incubo Chiggia, goleador Uruguaiano che nella finale mondiale del 1950 gelò i duecento mila del Maracanà, (ferita ancora sanguinante per i Brasiliani). Per arrivare a qualcosa che avete vissuto, la finale champions Milan- Liverpool del 2005 dove, dopo il 3-0 del primo tempo sembrava fatta...sembrava...
Fate la storia di questa squadra...e in culo a tutti i Bela Guttman che ci gufano...
Ricordate... Le Parole Smuovono... L'esempio...Trascina..
Un solo pensiero nelle vostre teste...scriviamolo nel cielo...
                                       
                            ...GANAR...

ps. comunque andrà mi sentirò come dopo l'ultima puntata di Breaking Bad...mi mancherete... se nel mercato estivo non ci sarà la diaspora ci rivedremo ad agosto...vi voglio bene...

per chiarimenti sono a completa disposizione!



                                                                      il direttore

                                                                       sf o sdm

martedì 29 aprile 2014

SPORT ESTREMI 15° PUNTATA

...insiste per accompagnarmi alla macchina. No bello non mi freghi, declino l'invito con un tocco di saggezza popolare Cinigianese: è tutta discesa e in discesa vanno anche le zucche!
Scuote la testa e dice: non afere capito! Ripeto e lui di nuovo: non afere capito! Non importa, ho capito io (come disse il poro Cassi *)
Sono in vena di frasi celebri. Gli porgo la mano per congedarmi e mi pento istantaneamente del gesto distensivo. Ha una stretta eccessiva che non riesco a contenere,  potrebbe di nuovo sequestrarmi ma con disinvoltura riesco a divincolarmi. Ma vaffanculo troglodita. Lo penso ma non lo dico, sia mai che capisce e mi corca di mazzate. 
Passeggio leggero, il sole scalda il mio viso e i miei pensieri, penso a che storia fantastica potrò raccontare ai bambini in "vegliatura" o durante la scalata per stimolarli a non mollare: "ho passeggiato con la morte in balia di un pazzo forse addirittura cannibale...". I fratelli Grimm dei dilettanti al confronto... rimarranno a bocca aperta!
Sento l'orco intimare a Ottmar di tornare in alpeggio con le mucche, risalire in macchina e partire a gran velocità.
Il cane esegue senza se e senza ma. Finalmente solo!
Cerco una piccola vendetta, provo a chiamare il cane schioccando la lingua nel palato. E' un rumore insolito per lui, alza le orecchie e si ferma. Insisto sempre più forte, vedo che sarebbe tentato di seguirmi, ma nella sua testa non c'è margine per il dubbio, se eseguire o meno l'ordine categorico che ha ricevuto. Se ne va correndo.
E'  finito l'incubo, provo una sensazione di benessere. Mi sento al sicuro come da bambino dopo aver rubato le ciliegie, quando riuscivamo a seminare il contadino zoppo che reclamava il maltolto. Stranamente vengo colto da una leopardiana nostalgia, sarà la sindrome di Stoccolma? Boh.
Scendo verso il parcheggio dove stanno arrivando delle macchine. Saranno altri scalatori? Hanno targhe italiane. Che palle.
Mi avvicino  si girano verso di me con sguardi cordiali, come solo chi è in vacanza può avere. Provo a fingere di essere svizzero non ho voglia di socializzare e dico: gruezi mittenand (salve a tutti).
Se si escludono i baffetti ho ben poco di svizzero.
Non sono scalatori, sono due famiglie con un bambino piccolo a coppia, le madri fanno la gara su quale sia il più precoce a fare progressi. Dovrei farmi i cazzi miei ma l'occasione è troppo ghiotta per non ridimensionare l'ego delle vanitose milf. Mi avvicino e dico: il figlio di un mio amico a sette mesi parlava fluentemente con i rutti tanto che lo ribattezzammo Waiominghe junior (quello del film Ovosodo). La più attraente gira la testa di scatto con fare stizzito, non si aspettava di trovare sulle montagne uno che gli facesse abbassare la cresta. La sua amica con occhialini da nerd mi guarda e con un largo sorriso mi dà il suo consenso. In quello sguardo scopro la gioia e il ringraziamento per aver vendicato tutta la sua frustrazione.
Cala un silenzio spettrale interrotto dal marito della vanitosa che con accento toscano mi fa: o te unneri tedesco? No, era solo per fare scena. Rispondo.
Gli uomini, con manovre da contorsionisti, indossano gli zaini dove troveranno alloggio gli eredi durante la passeggiata. La nerd per rinforzare la nostra alleanza, mi chiede che cosa mi sia capitato indicando i miei vestiti rotti e sporchi di erba. Potrei raccontarle "di una vita che ho vissuto e che non ho capito", ma a vedere le facce sanno 'na sega di Vasco. Le rispondo vagamente: è una storia lunga e non voglio annoiarvi! La vedo delusa e dico per scusarmi: magari se ci incontriamo di nuovo ti racconto, i mie amici mi aspettano per scalare la Chruez e sono in ritardissimo, avranno già chiamato i soccorsi credendomi disperso.
Sul tetto della macchina c'è la borsa delle provviste che gli sherpa,  hanno messo al riparo da eventuali assalti di animali. C'è un biglietto scritto in geroglifico che presumo siano delle scuse. Prendo la busta con i viveri e mi incammino mesto con andatura claudicante verso la baita.  Ancora sette chilometri e potrò riabbracciare i miei cari...

* il Cassi: uomo di origini versiliesi trasferitosi a Cinigiano molti anni fa, ma nonostante la lunga lontananza non aveva minimamente perso il suo spiccato accento lucchese. Noto  in paese per il suo umorismo viene spesso ricordato in tanti "e come disse".  I più censurabili. La frase in questione la disse ad una signora che gli chiedeva spiegazioni su un lavoro, lui tre volte cercò di essere chiaro ma l'accento lucchese e la sordità dell'anziana signora non aiutavano, alla terza volta che la signora disse: non ho capito...lui chiuse: non importa ho capito io!!!

                                                                      il direttore        
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lunedì 31 marzo 2014

CINIGIANO-ARCIDOSSO 1-0

                         Cinigiano- Arcidosso 1-0 Ferrini.T (Rig.)
                                             GODO

Arrivato in ritardo come un entrata di Montero, vengo accolto da un autentica, quanto meritata, ovazione.  Mi sento come un imperatore Romano entrato al colosseo, che per l'occasione è gremito in ogni ordine di posti, con dentro 22 tigri e qualche gattino di peluche, pronte a sbranarsi per un centimetro.
Rinforzati dall' assenza di Panfi e da una precoce, quanto sospetta espulsione di Fanfani  (I massimi esponenti della nomenclatura, Figaro e Dos Santos, hanno già aperto un inchiesta... visto la recidiva) rimandiamo a casa in maniera più netta di quanto non dica il risultato e con un rigore generoso i Caperci... ma c'è più gusto se hanno da recriminare. Queste partite hanno un sapore diverso da tutte le altre per via di una rivalità atavica che sfocia nell'odio (sportivo) che nulla potrà placare. Il godimento che lascia una vittoria così, dura più a lungo perché oltre ad averli battuti li abbiamo anche superati in classifica.

Pobega 7: sicuro nelle uscite alte, col suo vocione da orco inibisce ogni velleità degli avanti Arcidossini!

Ferrini S. 7: guida in maniera impeccabile la retroguardia. Saggiamente non si macchia di interventi da codice penale che in partite simili sono benzina sul fuoco.
 
Fanfani 7: espulso a metà primo tempo per fallo da ultimo uomo, incrociandomi in tribuna mi chiede: cosa potevo fare? Io onestamente ribatto: peggio di quello che hai fatto era obbiettivamente difficile, ma non importa! Zeman e Boskov sostenevano che in 10 si gioca meglio che in 11! Se ti può consolare!

Idrizzi 7: non concede nulla al suo avversario. Troppo spesso cade e sembra perire, per poi rialzarsi istantaneamente... misteri della fede...

Tassi 7: il capitano, vistosamente debilitato, guida la squadra verso la meta con fare autoritario. Dopo il gol da tre punti di Scarlino un altra prestazione sontuosa per la gioia del pubblico e del presidente!

Piccioni 8,5: decisamente sopra alla media per tempismo, agonismo e sagacia tattica, gioca al gatto col topo.

Arzillo 7: fa a sportellate con la coriacea difesa capercia, meriterebbe il gol per il grande impegno, ma uno strepitoso Coppi gli nega la gioia!

Ferrini T. 8: il penalty che può valere una stagione, il pallone che diventa peso come quello medicinale, il pubblico che rumoreggia perché vorrebbe il capitano sul dischetto... ma lui freddo come un eschimese, non fallisce e zittisce gli scettici! (Fanfani su tutti)

Coppi D. 8,5: un punto e mezzo in più sono per la fidanzata... combatte come un leone fino a che non viene abbattuto da un duro intervento di Saladini.

Oneto 7: tecnicamente ispiratissimo, e, nonostante la gara maschia non sia il suo pane, danza sulla palla dettando ritmi e giocate di qualità! Roba per palati fini.

Migliori 8,5: attaccante, centrocampista, difensore, dove lo metti e dove sa stare. Stranamente meno blasfemo del solito... avrà trovato la redenzione nella via di Damasco? O è stato con Brosio a Medjougorie?     

Sclano 7: ha in canna più volte il match-ball ma fallisce clamorosamente... non importa c'e più gusto se gli altri hanno da recriminare.

Valocchia 7: El Muto entra per Giulio a dare ordine nel convulso finale!

Ercoli 7: pochi minuti per uno stremato Arzillo, fa valere il suo fisico tenendo palla per far respirare la squadra.

Coppi J. 7: subentra a Migliori, mica a uno qualsiasi, e si distingue nell'esultanza finale.

Yildiz 7: il portierone (vorrei sottolineare che è l'unico ancora imbattuto della categoria) avrebbe fatto comodo se tra le due panchine il diverbio fosse sfociato in una sana rissa!

Leonardo Di Marte 9: nel nome c'è la speranza (vana) di un genitore di avere come figlio un genio (Da Vinci) e il cognome, Di Marte, ti fa capire quanto sia fuori posto in un campo di calcio!
Ti voglio bene! 

Tognotti 8: tatticamente di un altro pianeta, Piccioni esterno alto è la mossa per scardinare la difesa avversaria, ma ci pensa lo sciagurato Fanfani a costringerlo a cambiare il disegno tattico.  Rischia di innescare una bolgia da saloon con la panchina avversaria per futili motivi... ma quando ce vò ce vò!!!

Quasi dimenticavo... Panfi 9: in tribuna ad incitare i compagni è stato più utile che in campo dove, con i ruvidi (per usare un eufemismo) difensori avversari non avrebbe visto boccia... 

Pallanti 7: in tribuna spicca per eleganza e pacatezza, a differenza di altri che non fanno che bestemmiare e imprecare!

P.s: si accettano critiche, purchè moderate!


                                                               il direttore
                                                                 sf o sdm

martedì 25 marzo 2014

SPORT ESTREMI 14° PUNTATA

... mi chiama con tono imperativo, sento la terra tremare sotto i suoi passi, corre verso di me, forse pensa che sto scappando.
Nessuno può sfuggire al suo destino. Il destino ti aspetta in fondo alla strada che hai preso per evitarlo.
Mi sento come il portiere che all'ultimo calcio d'angolo va a cercare gloria nell'area avversaria. E' una brutta sensazione stare dalla  parte sbagliata del fucile. Come ultima spiaggia potrei correre verso di lui e, approfittando dell'effetto sorpresa, togliergli la carabina e risolvere a mio favore la situazione. Sie ciao!!! 
Le misere 4 nozioni di lotta greco-romana  (avute in una nottata molta alcolica in terra ellenica, da tale Kristos Papatanassiu), potrebbero essere insuficienti.  
Sento l'impercetibile clik del grilletto, ci siamo è giunta la mia ora, spero che eolo comprometta la traiettoria. Il rumore dello sparo silenziato fa molto 007, provo a fare come la tartaruga metto la testa fra le spalle e mi piego in avanti. Doing!!! Si sente ancora il suono della campana, questo è un avvertimento. Mi fermo e alzo le mani vorrei avere la bandiera bianca, per rendere piu chiaro che mi sto arrendendo. Un altro colpo sulla camapana mi paralizza. Ah se avessi  la mia 44 magnum sarei pronto per il conflitto a fuoco. Urla qualcosa che non riesco a capire e spara ancora due colpi che di nuovo fanno rintoccare la campana.  Fortuna che sono digiuno, altrimenti, mi sarei gia cacato sotto. Sono fermo con le mani alzate, non ho la forza di girarmi. Mi raggiunge e con la sua manona mi stringe ancora una volta la spalla dolorante e dice in un italiano maccheronico: ti folefo solo affisare di non scappare quando arrifa Ottmar,  il mio pastore bernese.
Sta in alpeggio con le mucche, gli sparo sulla campana per affisarlo che è arrifato il pranzo. 
E il pranzo sono io? Mi fa mangiare dal cane? Quello che scende dalla montagna più che un cane pare un bisonte. A grandi falcate cerca di raggiungerci, mi guardo intorno alla ricerca di un albero, se ce ne  fosse uno andrei su leggiadro come uno scoiattolo.
Peccato che a queste altitudini gli alberi so radi come i cani gialli.
Sono un tipo facilmente suggestionabile. Viene a me abbaiando minaccioso mi annusa ripetutamente,  sente il sangue, sente che sono "avviato".  L'orco gli urla in tedesco l'equivalente di "abbassa lo sguardo porcatroia" e lui si mette sdraiato e chiude gli occhi,  memore che quel tono di voce può portare solo spiacevoli carezze. 
Mette nella ciotola una latta di carne in gelatina e la posa a terra.  Invidio Ottmar, ho talmente fame che farei come un mio amico che dopo una serata a base di droghe medie e leggere preso dalla canonica fame chimica aprì il frigo e trovatosi di fronte solo un barattolo di MioCane avviato, dopo una breve esitazione risolse il dubbio amletico sentenziando: se fa bene a lui, fa bene anche a me! Nella stessa sera, il noto falsario, riusci a vendere e a far sniffare del dietor, per bamba appena sbarcata dalla Colombia, ma queste sono altre storie... Finalmente è tutto finito. 
Avevo travisato? O lui ha cambiato idea? Mi siedo per terra con la testa fra le mani l'adrenalina cala e fra i vari pensieri strani che in questi momenti ad altissima tensione mi sono balenati in testa ho pensato a quante volte ho fatto veramente la differenza nella vita di qualcuno.  
Al mio paese una via me la avrebbero intitolata?
Arrivo in cima alla collina ci sono due panchine e un cannocchiale panoramico, la vista è davvero incredibilmente bella, riesco anche a vedere la mia macchina un po' più a valle nel parcheggio.
Mi siedo, l'orco mette una moneta nel cannocchiale panoramico e mi invita a guardare. Ottmar ha finito di mangiare e ci raggiunge
Guardo verso il parcheggio e vedo qualcosa sopra al tettino della mia car...

                                                                      il direttore
                                                                        sf o sdm


giovedì 13 marzo 2014

DICONO DI ME...

Da CAVALLOROCK

Si narra di un uomo che a bordo di una betoniera dotata di pedali percorre in tempi brevissimi distanze siderali. Non per gloria o medaglie ma per vili scommesse pagate con aperitivi, che tra l'altro beve come se nell'arco delle 24 ore pranzasse e cenasse a ripetizione. Si dice anche che scriva di imprese sportive estreme dove lui è il protagonista. Vince sempre, ma di tutto ciò non esiste testimonianza. Si sussurra che sia a conoscenza di tutto, dall'edilizia all'alta cucina, dalla politica alla chimica, solo le famose statuine in ceramica dell'alto Adige lo mettono in difficoltà, altri tentano di eguagliarlo ma se non avessero tutti quei soldi....
Quest'uomo io lo conosco


AUGURI uomo

Ps: questo è quello che dice uno che mi conosce da molto tempo...sicuramente è vero...grazie sf o sdm


amo il bello ed il buono, ovunque si trovino...ma soprattutto amo chi mi fa ridere... sf o sdm



mercoledì 26 febbraio 2014

Welcome Brunello

Ormai sto diventando un critico enogastronomico di fama internazionale. Domenica scorsa sono stato ospite di Extra Lucca, kermesse che ha avuto come protagonista l'olio, o se voi fa il ganzo E.V.O.O.  Oltre ad assaggiare ottimi unguenti e gelati a base olio, ho avuto la fortuna di assistere ad una lezione di cucina e di umiltà della mitica Valeria Piccini chef del ristorante "da Caino", ristorante che da ben 15 anni mantiene 2 stelle Michelin. 
Vedendo all'opera questo grosso calibro della cucina mondiale una volta tornato a casa sono aumentate in maniera esponenziale le mie velleità culinarie e un banale ovo in padella con rigatino adiacente, è diventato nella mia presentazione a Paloma (l'erede femmina della famiglia) un occhio giallo uscito dal boccone del prete di una pennuta mugellese, con guanciale di suino abbronzato... te mi capisci che è tutta un'altra musica... (non l'ha voluto).

In questo fine settimana sono stato per due giorni consecutivi a Benvenuto Brunello. Il sabato, giornata esclusiavamente per i giornalisti, sono passato nelle vesti di direttore de Le Ficarì, con tutti gli oneri e gli onori del caso. 
Per me che ho un  passato nelle cantine cinigianesi dove si beve tutti dal solito bicchiere munito di "camicia" e riempito direttamente dalla botte, passare a somelier tutti in ghingheri, a servire file di calici, il salto è stato decisamente grosso.
Dopo la "doverosa" degustazione sono andato a salutare un po' di amici fra i vari stand, e anche li ho dovuto assaggiare. Vedendomi così acclamato, un tipo, di cui per decenza non farò il nome, ha iniziato a parlarmi di Biodinamica con molta enfasi, sembrava più uno scenziato che un contadino. Per avvalorare le sue tesi ha proposto: Le faccio una verticale? ma io ho frenato il suo entusiasmo: e chi sei Yuri Chechi!!! Girellando fra i banchi ho trovato il mio amico Luca S. e oltre che di vino, abbiamo amabilmente disquisito sulle proprietà terapeutiche dei roditori femmina presenti in loco (di Pil che non è prodotto interno lordo). A pranzo al buffet avrei voluto fare il new age e chiedere un centrifugato o una tisana, ma chi mi avrebbe creduto?

La domenica invece è aperta al pubblico di settore o a chi ha un invito, e il team Le Ficarì si è schierato con il più classico e offensivissimo tridente. Punta centrale ovviamente io, e sulle ali a destra Marco Bartalucci detto Zorro, perché quando supera il livello di guardia gli viene una striscia rossa intorno agli occhi, che sembra la maschera di Zorro appunto.  
A sinistra Cristiano Canuti detto Pio... non per una spiccata devozione all'altissimo ma per la passione che ha erditato dal nonno (Pio) per il vino.   
Arrivati con un mezzo di terra tecnologicamente avanzato ci siamo dovuti scontrare con la cruda realtà, una fila chilometrica fra noi e il nostro obbiettivo, il vino. Io avendo il pass del giorno prima sarei potuto entrare ma non me la sono sentita di lasciare i miei compagni di sbronze in fila (a fine serata sono stato premiato per il Fair Play).
Accampati all'esterno insieme a noi, orde di fans del vino più buono del mondo, e i soliti alcolisti che, con la scusa di degustare, aspettavano di poter entrare a prendere una sbornia gratis.  
Finalmente dentro, Zorro, col suo fiuto da segugio ci ha guidato alla ricerca dei top ten (secondo lui) che ben presto sono diventati 20 e poi 30 etc...
Ai primi Brunelli i miei esterni sentivano i profumi di cuoio, mosto selvatico, tabacco e sottobosco... Pio dichiarava: la riserva dell'azienda Casa Raia la potrei prendere al posto del Polase al mattino appena sveglio. Visto l'andazzo, ho desistito e lasciato spazio alla loro fantasia. Facendomi consegnare le chiavi della macchina ho decretato che sarei stato lo chauffeur. 
Zorro-Cicerone con andatura sempre più a slalom continuava nel suo intento che credo fosse assaggiarli tutti, Pio lo seguiva come se davanti avesse un santone.
Alla 36esima azienda invece del solito grissino Zorro ha chiesto un panino con le acciughe sotto pesto, è stato il segnale che di lì a poco avremmo dovuto abbandonare il campo.  
Per vedere se fossero ancora in grado di continuare gli ho chiesto di parlare di un argomento a piacere. Non sono riusciti ad articolare un discorso di senso compiuto alchè mi sono visto costretto a fare come gli arbitri della boxe, dichiarandoli K.O. Va detto per dovere di cronaca che per questioni etiche i cinigianesi non possono sputare il vino, come fanno i più. 
Usciti fra gli applausi andando verso la macchina Pio sosteneva di essere in grado di guidare. 
Per toglierlo dall'imbarazzo gli ho fatto fare l'alcool test. Con 4,7 (quarta miglior prestazione mondiale di sempre) in uno stato di semi incoscienza l'ho collocato al lato passeggero. Sia mai che uno Zenigata di turno gli tolga mezzo e patente. 
Nonostante gli illustri assenti (Matteo Anziano Tavaroli ai box per il riacutizzarsi di un vecchio infortuonio - transaminasi alle stelle - e Alessio Panfi per un rene claudicante),  la squadra ha fatto la sua porca figura...
                                                                         .
 Gli occhiali a coprire gli effetti collaterali del vino e io a tenerli in piedi!!! 

 
                                                                   il direttore
                                                                    sf o sdm

 

sabato 8 febbraio 2014

SPORT ESTREMI 13° PUNTATA

...Saliamo su un pick-up grande, molto grande, tutto è proporzionato alle dimensioni del proprietario. A occhio e croce una macchina così, con un litro di benzina ci attraversa a malapena la strada.(cit. Schiucco) Prima di mettere in moto si guarda ripetutamente la mano destra con fare contemplativo. Si starà leggendo il futuro? Ogni suo gesto lo vedo finalizzato a quello che credo il suo scopo... la mia testa appesa al muro.
Alla prima sgassata il rombo assordante toglie la poca poesia residua all'incanto di queste montagne. E' una di quelle macchine americane, una Dodge 5 posti con il cambio automatico. I sedili posteriori sono inagibili, il retro è un incrocio fra una ferramenta ben fornita e un supermarket. Ci sono ogni genere di attrezzi da lavoro, c'è una motosega, un decespugliatore, un soffia foglie, tre tipi di ascia, una bottiglia di Schnaps (la grappa Svizzera) quasi finita, del pane raffermo, una carabina di precisione con tanto di mirino laser, e un flauto. A cosa gli serve un flauto, a incantare i serpenti? Questo è quello che si vede in superfice, sotto chissà cos'altro nasconderà... Forse era meglio se mi schiantavo in strada avevo già finito di patire. Se non altro se prova ad attaccarmi ho con cosa difendermi. Il cassone è coperto da un telo con delle macchie, presumibilmente di sangue. Credo che lì abbiano trovato alloggio i corpi senza vita di tutti quegli animali appesi. Ad ogni sgassata sbatto con la schiena sul sedile. I muscoli si stanno raffreddando e i traumi vengono alla luce con tutto il loro carico di dolore, particolarmente intenso è il dolore alla spalla destra, ma stoico, cerco di non mostrarlo. Ad un incrocio riconosco la strada che porta all'area di parcheggio dove ho la macchina, gli indico la direzione, ma lui non mi caca nemmeno di striscio e tira dritto. Quello che prima era un dubbio pessimistico sta mano a mano diventando una triste realtà. Secondo le mie malsane congetture dovrei buttarmi dall'auto in corsa per scampare alla morte. Il sentiero che ha preso è talmente stretto che dalla mia parte anche se volessi buttarmi non potrei aprire lo sportello. L'orco ha un ghigno soddisfatto, capisce che ho paura e gode di questa situazione di vantaggio, ma non sà che un animale ferito e impaurito è più pericoloso e aggressivo di uno sano. 
Lo guardo attentamente per vedere se ha dei punti deboli, forse lo potrei attaccare sulla sua autostima, dicendogli che è molto brutto, che fra l'altro sarebbe solo un'onesta e obbiettiva constatazione. Ma non credo che sia uno molto vanitoso. Sul sentiero sta scendendo un'auto, siamo costretti ad accostare in una delle piazzole appositamente create per scambiarsi. Ho la possibilità di scappare, ma con la carabina che ha dietro non avrei molte chance di fuga. Devo avere la meglio su di lui. Pare leggermi nel pensiero, scende  dall'auto e fa cenno anche a me di scendere. M'invita a gustarmi l'aria respirando a pieni polmoni. Ha lasciato l'auto in moto, respiriamo monossido di carbonio. Cerca il dialogo, vuole rilassarmi, non vuole uccidermi quando sono teso e con l'adrenalina in circolo, altrimenti la mia carne sarà dura quando la cucinerà. Mi chiede oltre allo slittino che cosa voglio fare sulle montagne. Torna in auto prende la carabina e gli monta quello che credo essere un silenziatore. No cazzo sarà un esecuzione, mi scendono lacrime tristi, non sono pronto per morire. Cerco di prendere tempo spiegandogli il mio triathlon e che il resto della comitiva mi starà aspettando per partire per la scalata della Chruez, anzi, non vedendomi arrivare, avranno già dato l'allarme. Lui dal canto suo, per mostrarmi la sua abilità balistica mi indica un palo di un recinto su cui è posta una campana di bronzo, lontana circa 50 metri, spara e la fa suonare. Mi guarda con un ghigno assassino e parla dei suoi trascorsi nella nazionale elvetica di biathlon. La fuga non ha senso con un cecchino di questa caratura.
Guardando il sole stabilisco che sarà mezzogiorno e penso, ma cazzo gli altri ancora non mi cercano? Provo ad elaborare un piano d'attacco, ma è grande come Hulk Hogan, le mie chance di vittoria in un corpo a corpo sono ridotte al minimo. Mi dice di andare in cima ad una collinetta, sostiene che da li ci sia il miglior panorama della zona. Lo so, è un trucco, non ha il coraggio di spararmi guardandomi in faccia. E io che sognavo di perire su un red carpet davanti ad una folla acclamante, o dopo aver segnato il gol decisivo in rimonta al novantesimo in una finale mondiale, (e a chi gli regge il cuore? a Rivera gli ha retto). Con simili uscite di scena sarei salito di diritto nell'olimpo degli immortali con Jim Morrison e Kurt Kobain. Invece verro trucidato da un folle cannibale delle montagne in circostanze bizzarre che esibirà la mia testa come trofeo di caccia... che fine ingloriosa.
Continuo a camminare, ho paura di sentire il sibilo della carabina silenziata... avanzo lento... certo che...se arrivo sulla cima della collina... chissà di là cosa c'è... forse potrei salvarmi...

                                                                        il direttore 
                                                                         sf o sdm
  
  

lunedì 27 gennaio 2014

SPORT ESTREMI 12° PUNTATA


...sarei più credibile se mi salvasse Bob Kelso, il primario di Scrubs...
Riprendo i sensi svegliato da uno strano rumore e un puzzo osceno. Mi alzo, sono tutto indolenzito, in bocca sento il sapore del sangue. Con le mani sondo il viso per capire se tutto è ancora a posto. Il naso sembra nella sua sede naturale ma senza l'ausilio dello specchio non posso averne la certezza, di sicuro c'è che fa male, molto male. Maneggiandolo provoco una nuova emorragia, cerco nello zainetto dei fazzoletti e tampono.
Guardando come sono ridotti i vestiti posso constatare che tumefazzioni ed escoriazioni coprono gran parte del corpo.
Toccandomi la testa sento una pronunciata commozione cerebrale (un biccio), mi muovo per capire se potrò camminare o se ho le gambe rotte. Lo slittino è distrutto, non vale nemmeno la pena riportarlo a casa. Cerco l'origine del rumore, girando l'angolo della casa aumenta il rumore ed il puzzo. In un piccolo recinto sono segregati  due suini di discrete dimensioni, il maschio tenta dei blandi accoppiamenti ma lei lo disarciona, deve essere all'antica, niente sesso prematrimoniale. Cerco di consolarlo parlandogli che anche la vita sessuale di noi umani è solo una serie di compromessi. Gli spiego il teorema del mio amico Papini. Le donne che paghi subito sono quelle che costano di meno. Parole sante. Mi guarda, sembra molto depresso. Forse non capisce la mia lingua? Forse per il rifiuto della sua compagna? O forse perché è consapevole di avere i giorni contati e sa che sarà protagonista, suo malgrado, dell'eccidio di dicembre? Il mio stomaco brontola, il cibo, ecco il vero motivo della mia sortita mattutina. Ai miei occhi ora ho di fronte prosciutti, rostinciana fumante, chili e chili di salsiccia... colesterolo in purezza. Vedo il maschio, molto abbronzato e con un limone in bocca, mmmm la porchetta... sublime... Dio lo mangerei  vivo, come Hannibal Lecter. Penso a come potrei avere la meglio su almeno uno di loro, ma come si fa ad uccidere un maiale a mani nude? Lo strozzo? Qui corro il serio rischio di passare da carnefice a vittima in meno di un secondo e di essere mangiato vivo... meglio cercare la colazione altrove. Giro l'angolo per vedere se trovo il titolare della baita. Busso alla porta, si affaccia uno che se è stato dal dietologo se l'è mangiato, tanto è grasso. Faccio lo splendido decantando il meraviglioso posto dove vive, e il panorama da cartolina. E' un tipo taciturno, risponde a monosillabe.
Racconto la mia storia ma dal suo volto non traspare un briciolo di emozione, sarebbe un perfetto giocatore di poker. Glisso chiedendo se per favore posso avere un caffè. Mi fa entrare in casa, è piena di trofei di caccia, animali di ogni genere, nemmeno al museo di storia naturale avevo visto tanta varietà di teste impagliate. Quando mi porta il caffè gli faccio notare che ho visto tutte quelle teste, a gesti mi complimento, lui senza nemmeno accennare un sorriso, dice con malcelato rammarico che l'unica testa che manca alla collezione è quella di un essere umano. Mi passa un pezzo di dolce, duro come un cavalluccio, non so se è duro per dovere, o per l'inesorabilità del tempo. Le sue  ultime parole insinuano in me un dubbio... non è che mi spara e appende la mia testa al muro? Provo a zupparlo nel caffè per renderlo agibile. E' buono, molto buono, una sorta di ciambellone con mandorle e mirtilli, lo stomaco esulta, non è abituato a essere disoccupato.

Ringrazio l'uomo per la colazione e quando sto per uscire sento la sua mano sulla spalla, un brivido scorre lungo la mia schiena, attendo la pugnalata che mi trafiggerà le costole. Non so perché ma lo vedo come un solitario cannibale delle montagne.  
I maiali gli servono per cancellare le prove residue, ossa, vestiti zaino...
Si offre di darmi un passaggio. Non è l'orco, sono io che ho troppa fantasia. Forse vuole uccidermi in posto più sicuro lontano da occhi indiscreti, chi lo sa, comunque accetto...
  
   
                                                                       il direttore
                                                                        sf  o sdm

domenica 19 gennaio 2014

SPORT ESTREMI 11° PUNTATA

..l'erba, bagnata dalla rugiada, è insieme poetica e scivolosa. Si fatica a stare in piedi. Questo bel prato evoca in me ricordi lontanissimi, con la mente torno al 1985, anno della grande nevicata. Ero bambino e con gli amici facevamo slittino con mezzi di fortuna, sacchi di plastica, camere d'aria, i più audaci uscivano con gli sci.  Anche dopo che la neve se ne fu andata, lo slittino fu il nostro sport preferito per molti mesi. 
I ricordi e questa erbettina mi fanno venire voglia di riprovare il brivido, è molto ripido ma è solo erba, morbidissima erba. Nella baita qualcosa per scivolare o uno slittino ci sarà. Corro verso la casa eccitato. Rovistando trovo ben tre slittini, due evidentemente da bambini dove potrei entrare se fossi un contorsionista e uno che sembra un bob a 2. Senza far rumore riesco a portarlo fuori. Per partire devo trovare un posto meno ripido, devo riprendere confidenza col mezzo, prima di andare giù a rotta di collo. Trovo una discesina corta che fatta in diagonale arriva a salire su una collinetta, sembra una pista per snowbord, il posto ideale per ritrovare le misure. Parto elettrizzato e con le mani sui freni che fanno anche da direzionali, mi muovo lentamente. Le due piccole leve metalliche affondano sul terreno lasciando due solchi come mini aratri. Mi dispiace rovinare il prato, lascio i freni e prendo velocità. L'aria fredda mi fa lacrimare gli occhi, per non scollinare   freno e metto fuori i piedi. Ho un sorrisino ebete in faccia, torno in cima di gran carriera. Riparto, stavolta provo a non rallentare, la velocità aumenta, anche l'adrenalina, per fermarmi sono costretto a puntare forte i piedi. Ho dimenticato il vero scopo di questa uscita mattutina. Continuo a fare su e giù come un ragazzino alle prime  esperienze con l'autoerotismo. Le scarpe sono quasi da buttare. Decido di partire a dritto senza  andare in diagonale, sarò molto più veloce. Da subito intuisco che difficilmente riuscirò a fermarmi sulla collinetta, ma siamo a ballare, e allora si balla. 
E' la volta bona che si vola, non provo nemmeno la staccata, l'apice della collinetta mi fa da trampolino, volo a 3 metri da terra (cala se voi vende il ciuco... forse a 1 metro), il contatto col suolo provoca vari cricchioni allo slittino, volano pezzi di plastica lungo il percorso, le mucche sospendono il loro perpetuo masticare per guardare questo folle che sfreccia accanto a loro. Il pendio sta diventando sempre più ripido, mi pare di essere sulla Streif, la leggendaria pista di Kitzbuhel. A occhio e croce la mia velocità è intorno ai 100 km orari. La guida non è precisa come quella di Armin Zoeggler, ma mi difendo. Ora è dura fermarsi, più a valle vedo il tetto di una casa, speriamo che abbiano un pagliaio. Mentalmente faccio testamento e penso ai miei figli che forse non rivedrò, se questi sono i miei ultimi attimi su questa terra avrò la fortuna di lasciare il mondo col sorriso. La strada in fondo alla valle diventa sempre più nitida vedo che è anche trafficata nonostante l'ora. E' una questione di pochi minuti e sarò in mezzo alla strada, spero che la collisione con l'asfalto non sia troppo violenta. La casa mi rimane molto a sinistra provo a girare sperando nel pagliaio per un atterraggio dignitoso. Un pensiero delude le mie attese, i fienili gli svizzeri li hanno indoor. Decido comunque che tra schiantarmi sulla strada e finire stirato come un gatto dei cartoni, con buone probabilità di lasciarci le penne, e sbattere sulla baita in legno massello con l'ipotesi di qualche frattura, scelgo il male minore...
Manca poco all'impatto...alcuni metri prima del contatto un dosso mi sbalza da terra, vado a schiantarmi sulla parete ancora all'ombra... sbatto la testa e perdo i sensi...
Sono a terra in uno stato di torpore, credo di sognare che sopra di me ci siano i medici di Gray's Anatomy e la Torres urli: LIBERA!!!

                                                                      il direttore
                                                                       sf o sdm


sabato 11 gennaio 2014

SPORT ESTREMI 10° PUNTATA

La sede del primo campo base situata sui 1800 metri, e la mia valigia piena di sogni...

...l'ultimo pezzo per arrivare al campo base lo dobbiamo fare a piedi, la pendenza è ostica e mette a dura prova la comitiva. Questo è niente a confronto alla scalata che ci attende per conquistare la Chrüz. La convivenza al campo base è difficile, devo ricorrere al Gandhi che è in me per non infliggere punizioni draconiane alla mia guida. Dopo un summit con gli amici con cui farò la scalata decretiamo che gli sherpa non ci servono, la tensione che c'è fra me e il capo è palese, nemmeno il calumè della pace che ci siamo fumati ha alleggerito l'atmosfera. Non voglio rischiare che il tipo boicotti la scalata e mandi all'aria tutto, sarei costretto a farlo diventare cibo per i rapaci della zona scaraventandolo in qualche crepaccio. Paghiamo una cospicua buonuscita in nero e loro spariscono a velocità supersonica.  
L'assenza di energia elettrica nella baita è per i bambini un incomprensibile novità assoluta, nonostante nelle stanze siano accese molte candele, hanno paura e il cigolio delle porte non aiuta a farli stare calmi. All'ora di cena la triste scoperta, hanno portato via le provviste alimentari, e ora come sfamiamo la truppa?
La speranza è la dispensa, qualche cibo a lunga conservazione ci sarà cazzo, al suo interno c'e solo lo scheletro di un ex roditore  morto di stenti. Propongo di fare un brodo con le ossa, ma la mia proposta viene bocciata all'unanimità. Con i nostri zaini siamo più fortunati, escono Tuc, caramelle, crackers sbriciolati, sottilette, biscotti, e sorpresona, un salame. Temo che stasera la cena sarà molto frugale.
Mettiamo i bimbi a letto, infreddoliti, impauriti e affamati, come da manuale del perfetto genitore, e con i  nostri amici ci mettiamo fuori. 
Accendiamo il fuoco e guardando dentro le fiamme, ci raccontiamo.
Emetto suoni gutturali rigorosamente a bocca chiusa, il corpo cerca di evacuare le ultime bollicine residue, il mio amico mi guarda e mi fa: E te credo che stai a fa ancora li rutti, hai bevuto più champagne te in una sera di Vettel in quattro mondiali. Lo champagne il mio apparato digerente lo soffre, come tutte le cose da ricchi del resto, le ostriche, il caviale, il tartufo, non sono per il mio stomaco, e nemmeno per il mio portafoglio, ci deve essere una connessione divina.
Andiamo a letto consapevoli che domani, tempo permettendo, può essere il gran giorno, prima però come capo branco dovrò procurare il cibo. Punto la sveglia alle cinque, il primo villaggio è a 18 chilometri e per arrivare alla macchina ne devo fare sette.
Alle 4:55 apro gli occhi, non faccio nemmeno suonare la sveglia, mi preparo ed esco, prendo un sentiero scosceso che secondo i miei calcoli dovrebbe essere una scorciatoia. Il silenzio è il compagno ideale a quest'ora...
                                                                       
                                                                      il direttore
                                                                         sf  o sdm

domenica 5 gennaio 2014

1° OPEN DI FRECCETTE PER GIOCATORI NON PROFESSIONISTI

Fuori il cielo non prometteva nulla di buono, dentro gli sfidanti aspettavano con ansia il momento di mostrare la loro abilita con i piccoli dardi. A causa del forte vento, c'era il serio rischio di rinviare il primo open di freccette per non professionisti, ma le TV mondiali che si erano aggiudicate i diritti hanno preteso che si giocasse anche a scapito dello spettacolo.
A contendersi l'ambito titolo i mostri sacri delle freccette locali. 

Regolamento: il campione sarà colui che riuscira a vincere almeno 3 partite se, a sopraggiunta oscurità, (alle ore 20) nessuno ci sarà riuscito si passerà al calcolo delle vittorie e dei vari piazzamenti, decurtando poi il numero delle scorrettezze (di questa postilla ne ha usufruito solo Zorro, noto per essere più scorretto di Dick Dastardrik.

Le Pagelle
Zorro 4 era da Milan- Atalanta del '89 che non si assisteva ad una simile scorrettezza (per chi non lo sapesse. il Milan non restituì la palla all'Atalanta, ne scaturì un rigore che non ebbero la decenza di calciare fuori) toglie un tiro all'amico-rivale (io) con un vile espediente, e vince.
Dopo il triste episodio che ha scatenato feroci polemiche si invoca a gran voce la moviola in campo. Con 2 vittorie e buoni piazzamenti è il vincitore (non morale).

Alessio 7,5 gioca nonostante l'infortunio al gomito patito la sera precedente a causa di una rovesciata (per dovere di cronaca, andata sopra la traversa di un soffio) fatta sul selciato di via Roma che non è come cadere in una pubblicità di Mastrotta. Non si piange addosso e sforna tiri capolavoro che gli valgono una vittoria e lo qualificano alle olimpiadi.

Matteo 7,5 anche lui reduce dalla notte bianca (decretata per acclamazzione dalla comitiva) vaga in stato confusionale per il campo di tiro sostenendo alleanze occulte che lo vorrebbero fuori dalle olimpiadi. p.s cambia pettinatura 0 vittorie.

David 7,5  non mostra cenni di cedimento psichico (come Matteo) dovuti all'assenza di sonno, aleggia il sospetto che dietro la sua unica vittoria ci sia la mano degli scommettitori. (autore del cross per la rovesciata di Alessio) 1 vittoria. 

Ricciolino 7,5 nonostante la copiosa, quanto ingiusta, perdita di capelli, non perde la forza come Sansone. Mostra la sua modesta abilità balistica senza nemmeno una tacca nella casella vittorie.

S.F 7,5 vittima di un complotto ordito dai soliti noti è l'unico che sfiora la vittoria totale che gli avrebbe garantito anche il montepremi. Con 2 vittorie e un secondo posto è il Top.

Camilla 4 E' un deplorevole atteggiamento imprecare contro l'altissima. Blasfema!!! Farfuglia che stesse facendo un imitazione...credibile come pinocchio.

Gaia Tavaroli 7,5 responsabile della sicurezza dell'evento fa il suo lavoro in maniera impeccabile.  

Voto 3 agli pseudo-maestri che dal trespolo fanno loro il motto del poro Foffo "io fa non so fa... ma sò insegnà"


ChiSeLaPreseCampòUnMese



                                                                      il direttore
                                                                            sf