sabato 29 giugno 2013

IL CONTO...

Firenze ore 12:30                                       34° puntata

Anche i bambini cominciano a reclamare il rancio, Jari per la fame si è mangiato l'arancio marinato nel Campari dal mio bicchiere e ora sembra un po' "mosso". Io mi so mangiato il ghiaccio, ma il risultato è stato solo una bocca anestetizzata. 
Esce la cameriera e io gli faccio segno che dovremmo andare toccandomi con l'indice il polso. Lei annuisce e torna dentro.
Massi dice: mangiamo una cosa veloce e poi noi torniamo a casa, che devo tagliare il pratino.
Esce il capo. Con calma olimpica viene verso di noi, cerco nelle tasche i soldi che mi sono rimasti dalla corsa, che fra elemosina ad accattoni con l'i-phone e onlus trovate per il percorso, sono vistosamente calati.
Allungo il braccio per farmi dare il conto, anche Francesca vuole pagare, (Cinigiano è fra i pochi paesi dove quasi si litiga per pagare), insisto: sò arrivato primo festeggiamo la mia vittoria.
Il cameriere si gusta il siparietto in disparte. Sventolo i miei 40 euro, lui si convince e mi passa lo scontrino chiuso. Con uno stile inaspettato fa due passi indietro. Guardo Franci e le dico: senza offesa Fra', ma anch'io avrei scelto quello con la medaglia al collo.
Apro lo scontrino e non credo ai miei occhi, saremo su scherzi a parte penso. Guardo stupito l'inserviente e gli dico: Ma mi hai scambiato per il sultano del Brunei? 
Sessantatre (63) euro...il Vanelli mi strappa lo scontrino di mano, lo legge e ha una reazione scomposta. Si alza, ha la vena tappata, e avanza verso cappellino che saggiamente stà arretrando. Massi inveisce: oh testa di cazzo 63 euro pe 'ste quattro cazzate e du' olive, e un s'è nemmeno dato 'na botta alla serva! Il tipo ride, grave errore. Anch'io rido. La rabbia sale, Massi cerca il contatto. Fatico non poco a contenerlo. E' un ex ultras che ha bisogno di sangue ora, non il pacato padre di famiglia. La collutazione è imminente. Provo a trattenerlo mettendomi davanti a lui, ma con una forza inaudita mi spinge indietro, riesco solo a rallentare la sua furia, facciamo cadere tavoli e sedie, cappellino lo provoca arretrando calmo. Io da pacifista convinto lo esorto a non compromettersi e gli ricordo che ci sono i bambini e dobbiamo dargli l'esempio. La violenza è spesso inutile, ma quando ci vole ci vole. mi risponde. Massi si divincola dalla mia presa e prova a colpirlo, ci sono io davanti e i colpi non vanno a bersaglio, quello continua a ridere: ora lo lascio poi voglio vedè quanto ridi, gli urlo. Il cameriere mi dice: e lascialo vediamo che succede!
Penso che du belle lecche ti ridimensioneranno...coglione. Libero il Vannelli che si scaglia sul malcapitato con il pugno destro alzato, ma quando la mano si stà per unire al naso aquilino del furbetto, entra in mezzo un gigante rasato con la pettorina gialla con scritto Steward, con una mano immobilizza Massi e con l'altra spinge dentro cappellino. Il buttafuori, reduce dallo spareggio per non retrocedere, fra squadre di seconda categoria dell'interland, giocata in campo neutro, riporta l'ordine. Massi urla frasi sconnesse: sei solo chiacchiere e distintivo;... ma che te lo dico a fare... e si accende un Alfa senza filtro. Lo guardo attonito, lui non ha mai fumato, capisce il mio stupore e si spiega: sono anni che me le porto dietro per un momento così! Nel frattempo si era formato un capannello intorno a noi. Il popolo si nutre di sangue, è risaputo. Un signore di mezza età, intraprendente come un napoletano, si era elevato a "Banco"e aveva già dato le quote, i più stavano scommettendo sulla vittoria del Vannelli prima del limite, ma c'erano anche alcuni che, per guadagnare di più, scommettevano su Cappellino.
Sono indeciso su come riportare tutti alla "normalità", nello zaino del perfetto Black Block ho: una molotov, un lacrimogeno e una fialetta puzzolente residuo di carnevali passati. Opto per il lacrimogeno, mi piacciono i finale commoventi.
Lancio il lacrimogeno e i soldi alla cameriera (perchè noi non si va via senza pagare) e le dico che con il resto compri un cappello decente al suo capo... si sentono le sirene, la polizia stà arrivando e noi fischiettando ci dileguiamo...

Sotto nella foto.
P.s questo è quello che resta del crotalo delle asturie.Le indagini sono ancora in corso... 

il direttore
     sf

domenica 23 giugno 2013

BUFFET...???

Firenze ore 12:15                                      33°puntata

...l'agognato buffet, come la minima di Bucarest, non pervenuto. Paese che vai usanze che trovi.
Propongo un brindisi alla splendida giornata e all'ottimo risultato ottenuto in gara. Jari e le bambine con le loro limonate, noi con Campari, Spritz, Prosecco e Silvia una spremuta d'arance.
Col Vannelli ci scambiamo sguardi perplessi, non capiamo come mai non si siano degnati di portarci nemmeno due noccioline.  
Massi mi chiede: in codesto zaino da mago Silvan non c'è rimasto niente tipo barrette energetiche o altre seghe commestibili? L'avevo quasi dimenticato, tiro fuori i carciofini sott'olio avanzati durante la gara. Ma ogni mago che si rispetti ha nel suo cilindro un coniglio bianco, e, con grande stupore dei presenti, metto sul tavolo un contenitore con del coniglio in scottiglia con le prugne, piccolo avanzo della sera prima... Come diceva il poro Lozzi... So' un mago del terzo strato io (il volgo).     
Il cameriere capisce, e si avvicina con un piccolo vassoio, finalmente, pensiamo noi.
Ma lo spettacolo che si presenta è davvero grottesco, cinque olive verdi, otto pezzi molto piccoli di schiaccia del giorno prima tanto è dura...ei ei lamentino, fermo fermo, ma quello li è Beluga? Il pregiato caviale del mar Caspio?... povero illuso, quelle palline nere rinseccolite sono olive nere di infima qualità. Oh cappellino ci vai affanculo... Mentre si allontana gli dico: grazie, ma non ti dovevi disturbare con tutto sto' ben di dio. 
Pentiti come un collaboratore di giustizia per la scelta di stò cazzo di bar, abbozziamo con una alzata di spalle collettiva.
Jari e Laura filosofeggiano sulla scuola, le piccole, Irene e Paloma invece, hanno trovato un mucchietto di sabbia, (residuo di un cantiere o lettiera per gatti?) e si mettono a giocare, provano a fare castelli di sabbia ma senza acqua è difficile, e loro, molto creative, usano la Lemonsoda.
Gli faccio notare che non sono le figlie di Briatore, ma loro non si scompongono e continuano.
Ho fame e chiedo al resto del branco se è un sentore comune. Massi ironizza: con tutto 'sto  buffè posso arrivare tranquillamente a cena!
Cappellino è sparito all'interno, chiedo il conto alla ragazza che lo coadiuva...        
 
                                                                             il direttore
                                                                                    sf 

venerdì 21 giugno 2013

...QUESTA E' L'ORA SENZA PARI...QUESTA E' L'ORA DEL CAMPARI...

Firenze: ora del Campari                               32° puntata

...per piazzarsi al tavolo ci vuole quanto a piazzare una trebbia a fermo. Chi vuole l'ombra, chi il sole, chi mezzo sole e mezza ombra.
Il cameriere ci scruta da lontano con un ghigno infastidito, certi sguardi, ad altre altitudini avrebbero causato il ferito grave. 
Veniamo attorniati dalle mosche, forse una lavatina male non ci faceva.
Faccio cenno all'inserviente che siamo pronti per ordinare.
Ammazziamo l'attesa con futili chiacchiere, e racconti di episodi che ci hanno visti protagonisti durante la gara. L'interesse delle nostre mogli e di Silvia è inversamente proporzionale alla nostra enfasi nel raccontare. L'unico che pare davvero interessato è Jari che ci tempesta di domande. E' curioso di sapere il nostro piazzamento, io temporeggio, non trovo le parole per dire a mio figlio che so' arrivato terz'ultimo. Chiarisco che arrivare primi al traguardo è meno importante del percorso che si è fatto per arrivare o degli incontri fatti durante il tragitto... Oh bravo, con quattro parole sei riuscito a concludere la carriera di eroe di tuo figlio. E' una cosa che normalmete avviene verso i 15 anni... ce l'hai fatta con sette anni di anticipo.
Massi mi viene in soccorso, e dice a Jari: Vincere non è arrivare primi, ma migliorare se stessi (dal vangelo secondo Aldo Rock). Jari mi guarda ancora più confuso. Chiudo il discorso dicendogli che questa gliela spiegherò quando sarà più grande.
Arriva in nostro soccorso Cappellino (il cameriere, ribatezzato cosi per il bizzarro copricapo che indossa), posa sul tavolo il vassoio e Jari, finalmente, si distrae cercando la sua limonata.
Guardo fra gli steli dei calici se nel vassoio c'è una parvenza di buffet...   

                                                                     il direttore
                                                                            sf 

martedì 18 giugno 2013

FESTEGGIAMENTI 2° PARTE

Firenze ora dell'aperitivo                             31° puntata

...Portati in trionfo dalle odalische della nostra scuderia, andiamo a ritirare i premi in natura (niente donnine di debolissima virtù, non vi illudete) gentilmente offerti dagli sponsor. I premi sono quelli tipici di una gara di briscola, io mi aggiudico una spalla di maiale, Michela una forma di cacio, (la ritiriamo noi per lei che è dovuta scappare) e Massi, 3° classificato, un sacchetto di lupini.
Il caos c'ha stancato, propongo di andare a fare un aperitivo fuori dal centro, Massi dice: Ok, ma vorrei fare una doccia. Lo guardo stupito e replico: Hai sudato quanto un cantoniere, non credo che tu abbia bisogno della doccia. 
Silvia, il nostro cicerone, ci fa cenno di seguirla, avanziamo fra cetacei, probabilmente americani, che divorano gelati di dimensioni bibliche. 
Vaghiamo dietro la nostra guida per un labirinto di viuzze che ci porterà, spero, ad un meritatissimo Campari. 
Dopo lungo peregrinare arriviamo in una piccola piazzetta. 
Ci sono due bar con sporadici turisti, scegliamo il meno affollato.
Il cameriere ci si para innanzi con un sorisetto beffardo, indica un tavolo, e noi, ignari del nostro destino, ci sediamo...    


                                                                    il direttore
                                                                         sf
  





giovedì 13 giugno 2013

FESTEGGIAMENTI 1° PARTE

Firenze ore 11:00                                         30° puntata

... In questo campo noi  Cinigianesi siamo imbattibili...

E' finita. 
E' da più di un mese che non ho fatto altro che pensare a questa corsa. Ai 100 metri finali avrei voluto fermare il tempo. 
Se esistesse il paradiso, sarebbe fatto di momenti come questo. 
Per dirla con Carmen Consoli, mi sento confuso e felice. 
Prendiamo il pacco ai gazebo, dentro c'è anche la Bertier, l'acqua più gassata del mondo, c'è il serio rischio che inizi una gara di rutti.
Quel capolavoro di genetica che sono il Trio Medusa, stanno premiando la ragazza che ha vinto la 10km in soli 37 minuti (manco c'avesse il motorino).  
Dobbiamo raggiungere il palco, ma è difficile come contare le formiche.
Mi illumino, accendo il megafono e dico: Fate passare, servizio animazione a terra... grazie. Le genti si aprono come le acque a Mosè. Siamo nella zona calda.
Sale anche Linus sul palco, ma dal vivo fatica ad essere simpatico, arriva anche Renzi, ora si che siamo davvero tutti. Poche parole e non vedono l'ora di scappare, meno male che il Trio c'è.
Piazza Santa Croce è invasa da tanta gente con quel sorriso ebete  stampato sulla faccia di chi ha appena goduto.
Ci viene incontro Matteo Curti (la mente di DeeJay Chiama Italia) e

ci chiede se facciamo una foto...  
Michela è dovuta scappare per lavoro. Far parte del team Le Ficarì le ha dato molta visibilità e il mobilificio Ciardi ne trarrà vantaggio... 

Salutiamo il simpatico Matteo e andiamo a ritirare i nostri premi...


Linus, stai calmo... stavo scherzando...
                 
                    il direttore
                          sf












lunedì 10 giugno 2013

L'ARRIVO...

 Firenze .......                                                          29° puntata

 ...e ora sotto con gli altri sei mila... nello zaino ho "l'effetto speciale" che potrebbe far pendere la bilancia dalla nostra parte. 
Sono combattuto, etica o risultato a tutti i costi? Il dilemma è se prendere o meno la pozione che l'ex ciclista ha preparato per me. Lo strano cocktail funziona, l'ho testato sul mio gatto in settimana. Il felino è schizzato via (sembrava Bip Bip, lo struzzo imprendibile del Cartoon Willie il coyote) per riapparire due giorni dopo, con le zampe consumate e strani tic, per il resto sembra normale... oddio, normale... chiede gli spiccioli!  

Indugio con la bottiglietta in mano, poi do un bel sorso e la passo ai miei compagni, l'effetto è immediato, iniziamo a nitrire e via de Guicciardini la facciamo senza toccare i piedi per terra, su Ponte Vecchio i turisti provano a fotografarci ma veniamo sfocati tanto siamo veloci. Siamo agli ultimi 500 metri, davanti a noi ne sono rimasti una ventina. Si girano terrorizzati quando sentono con che furia stiamo per asfaltarli... ai 100 metri la nostra rocambolesca rimonta è compiuta, ora è una lotta tutta interna al team Le Ficarì. Taglio il traguardo per primo e prima di stramazzare al suolo urlo la celebre frase che disse Tonino quando, dopo ben 23 anni di caccia al cinghiale abbatté il suo primo cinghiale: MAMMA HAI FATTO UN FENOMENO! Massi, per galanteria, dà strada a Michela, il podio è tutto nostro, sembriamo la squadra femminile di scherma.   

Era così che l'avevo sognata, (senza doping, ne test su cavie animali sia chiaro) quando col cuore gonfio di speranza m'ero presentato al nastro di partenza.
In realtà gli ultimi due km abbiamo dato spettacolo, tanto che, una signora ci ha chiesto se facessimo parte dell'animazione. Sì, ho risposto, animazione non retribuita però.
Su un Ponte Vecchio gremito di turisti festanti ho urlato alla Guido Meda: Al MIO VIA SCATENATE L'INFERNOOO 
Suscitando risate, vista la nostra andatura da regime di safety car. 
Vediamo gli archi di gomma dell'arrivo. I cinquanta metri finali li facciamo con Massi che fa la musica di "Momenti di Gloria" e noi che ci muoviamo  al rallentatore tra due ali di tifosi che ci applaudono.
Tagliamo il traguardo tenendoci per Dietro di noi solo una donna col passeggino e un falso invalido. Il nostro tempo, 49 minuti (5km) è imbarazzante. La vergogna ci fa disertare la conferenza stampa. 
Unica consolazione la vittoria nella gara a squadre, categoria  squadre miste con almeno uno in sovrappeso. 
 
Filini Fantozzi e la signorina Silvani si concedono ai tifosi per alcune foto. 
...A seguire i
festeggiamenti... 

Ps.da non perdere...

                 il direttore
                       sf







domenica 9 giugno 2013

LA GARA 4° PARTE

Firenze 10:30                                             28°puntata

...la speranza è una flebile fiammella che però arde ancora.
Ho un impellente bisogno di pisciare ma di alberi nemmeno l'ombra. Sogno un catetere.  
Affianco un gruppetto di amatori che fanno da scorta ad un agglomerato di adipe, per superarli non abbiamo bisogno del DRS (Kerz). 
Da Porta Romana stanno arrivando quelli della 10 km, (noi facciamo la 5 km) li vediamo sfilare ad una andatura da ghepardi, sembrano posseduti. Siamo tra i doppiati, tutto questo non fa bene al nostro ego.
Immagino che per correre così occorra tanto allenamento oppure Epo a fiumi, questo non ci è dato sapere...
In lontananza si odono bestemmie inenarrabili, un tipo deve aver pestato una merda di cane visto le inequivocabili tracce che lascia. Inveisce contro l'altissimo, reo di aver creato i padroni dei cani che non raccolgono la cacca dei loro surrogati di figli. Specie, purtroppo, in netta espansione. 
Passandogli accanto minimizzo il suo infortunio dicendogli: Che vuoi che sia una cacchetta... riesco solo a tirargli fuori altre articolate bestemmie e imprecazioni contro santi a me ignoti. Si scoprirà più tardi che è stato squalificato per blasfemia.
Via Romana più che da runner, è intasata da cariatidi già in decomposizione. E' molto difficile sorpassare.
Evoco nella mia mente Pegaso, il cavallo alato, non l'elisoccorso del 118. Volare si, forse è l'unica possibilità che abbiamo per vincere.

Davanti a palazzo Pitti la folla ci incita a non arrenderci, colpiti nell'orgoglio abbiamo un sussulto, approfittando del fatto che la via in quel punto si allarga, mettiamo la freccia, e ne superiamo, non esagero, 4 mila... 
                                                                        
                                                                      il direttore
                                                                               sf      




giovedì 6 giugno 2013

LA GARA 3° PARTE

Firenze ore 10: 10 circa                                 27° puntata

...Nonostante i ripetuti attacchi siamo ancora indietro come le palle del cane.
Confabulo con i miei gregari su quale tattica possa farci rientrare nel gruppo che si contenderà la vittoria.
Massi sottolinea che Aldo Rock sarà orgoglioso di noi anche se arriviamo ultimi.
Mi dissocio e faccio notare al mio compagno, che a Siena chi arriva secondo lo picchiano e gli ricordo che De Coubertin, in realtà, fù frainteso. Ne nasce una discussione piuttosto animata che rischia ripetutamente di sfociare in una rissa, che non avrebbe precedenti. Michela sarcastica ci riporta all'ordine: Quando avete finito con questo pacato dibattito possiamo provare a recuperare??
Non del tutto convinti, eseguiamo l'ordine di non belligeranza impostoci dalla Ciardi, ripromettendoci però, a gesti, una resa dei conti.

Il mio naso da segugio e un vento favorevole mi permettono di intercettare profumo di ganja, mmmh..c'è qualcuno che fa ricreazione. Cerco di seguirne la scia per vedere se il proprietario la fa girare, ma niente.

Tendo la mano al Vannelli che accetta di buon grado, il team Le Ficarì è tornato compatto. Alla fine siamo come quelli che tosano i maiali: Tanto chiasso e poca lana!!

Dal mio zaino, come calumè della pace tiro fuori 2 bustine di Cordiale (1), ne passo una a Massi e ce le scoliamo d'un fiato.
Dopo il cicchetto mi sento rinvigorito, Massi scuote la testa e impreca contro di me.
Imbocchiamo via dei Serragli e chiedo ad un pensionato tra il pubblico se per caso ha contato quelli che sono passati. Mi risponde che secondo le sue stime saranno passati nove mila 800.
E' uno schock, non voglio che la DeeJayTen diventi la mia Waterloo. Si insinua nella mia testa un pensiero che non riesco a scacciare: Forse non ce la farò a vincere stà cazzo di corsa... But... Don't say cat...
 

 (1) Cordiale: cognac in bustina di plastica dato in dotazione ai militari.

                                                                    il direttore
                                                                           sf

martedì 4 giugno 2013

LA GARA 2° PARTE

Firenze verso le 10:00                               26° puntata

...sulla scia di Michela recuperiamo diverse posizioni. 
L'aria si fä pesante, l'acre odore di sugo da ascella pezzata impregna anche i muri, peccato non avere un bel raffreddore. Ora va bene il risparmio idrico, ma con quanto è piovuto quest'inverno (e non ha ancora smesso) almeno una doccettina veloce, visto che avevi da stare in mezzo a 10mila persone, la potevi anche fare no??. Cerchiamo aria come apneisti. Il Vannelli sentenzia al megafono: Forse c'è qualcuno allergico al sapone??. Le genti si annusano le ascelle quasi all'unisono.
Tutti scuotono il capo decretando la loro innocenza. Massi chiosa sarcastico: Allora sarò io che puzzo.
Un tipo mi chiede se gli presto il megafono. La mia educazione Steineriana mi vieta scortesie verso il prossimo e glielo passo. Urla come un ossesso: PINOCCHIO PINOCCHIO!!!  La credibilità è un bene prezioso, rifletto.
Cinquanta metri piu avanti si gira un uomo sulla quarantina e tutto diventa chiaro, di profilo sembra un pesce spada.
Continuando ad attaccare, superiamo un gruppetto di tardoncelle, (milf) che a giudicare dal telaio hanno fatto la fortuna di  molti chirurghi estetici.
Non siamo ancora al giro di boa (2,5 km) e ci sono già i primi ritiri per crampi.  Ma chi v'allena Danilo da Fiumicino???
Non è facile guadagnare posizioni, nelle retrovie siamo fitti come il buio. Provo a passare dal marciapiede, ma si rivela una pessima idea, metto male il piede in una rampa per disabili ed il ginocchio mi fà un movimento inconsulto. 
Le scorie del lavoro del maniscalco che in passato mi operò al ginocchio si fanno sentire. Avanzo sciancato come la scrofa di Bonifazio (Bonifazio: noto allevatore di suini degli anni '50. Divenuto famoso per la suddetta scrofa che soffriva di zoppia) 
Per risalire in classifica facciamo come i ciclisti, corriamo in fila, questo astuto accorgimento ci fà risparmiare molte energie.
I nostri avversari mangiano barrette energetiche, io tiro fori dallo zaino un vasetto di carciofi sottolio e del capicollo, ma il nostro spuntino si rivela più difficile del previsto, e desistiamo.
A metà gara siamo ancora in una posizione imbarazzante. Come William Wallace (Brave Heart) urlo ai miei compagni: Non è finita finchè non è finita!
Si gira verso di me la versione animata di Mastrolindo, il suo sguardo assassino mi fà desistere da urlare ancora!
Allunghiamo per evitare la colluttazione. Forse una bella rissa ci sarebbe stata proprio bene, visto che il tipo era un "portoghese" e non aveva neanche il pettorale! 
Felice come un topo in un buco di groviera per lo scampato pericolo, risuono la carica...


                                                                             il direttore
                                                                                    sf

domenica 2 giugno 2013

LA GARA 1° PARTE


Firenze ore 9:30   in 10mila al via                         25° puntata

Ci siamo...aspetto questo momento da più di un mese. Da una parte ho una paura ancestrale, l'idea di essere in mezzo a tutta questa gente mi da claustrofobia... dall'altra penso che sia "bellissimo perdersi in quest'incantesimo OoooOOooh". 
Il  mossiere spara, l'onda viola davanti a noi resta immobile. Sentiamo la terra sotto i nostri piedi tremare. Siamo di rincorsa (parecchio dietro). Fortunatamente l'ordine di partenza non è stabilito dai tempi personali, altrimenti ci toccava partire da Empoli.
Insieme allo sparo sentiamo un boato e muoviamo i primi passi. Una bolgia così l'avevo vissuta soltanto alla Catedral di San Mames, il mitico stadio dell'Atletico Bilbao. (purtroppo la prossima settimana verrà distrutto)  

Per uscire da piazza della Signoria c'è un imbuto abbastanza stretto, gomitate, spinte, cianchetti, questi sò pazzi. Il fair Play è come i dinosauri... estinto. L'etica del team ci impedisce scorrettezze. La nostra eleganza è sconfinata, io dò strada alle donne mimando il gesto di togliermi il cappello. Discrete Milf sorridono compiaciute. 
Dopo i primi cinquecento metri siamo praticamente ultimi. Mi illumino e tiro fuori dal mio zaino il megafono... comincia la nostra corsa.
Capocordata Massi-Calboni fà un andatura che definire blanda è un eufemismo, avrei tempo di fermarmi a fumare un cicchino e fare un Campari se volessi. 
Basta cò le cazzate, io non sò bono a perdere, urlo nel megafono e sprono i miei compagni ad accellerare. Sembro la parodia del sergente di Full Metal Jacket.
Michela parte come una valchiria, pare inseguita dai tori di Pamplona per San Firmino, invece che da due ex-torellini Maremmani come noi...
...inizia la rimonta...

                                                                     il direttore
                                                                           sf 




sabato 1 giugno 2013

IL GIORNO DELLA GARA 2° PARTE


Firenze ore 8:00                                               24° puntata

Le parti migliori di me stanno ancora dormendo. Provo con Paloma che di solito è la più restia ad alzarsi, con uno scatto felino mi sorprende e si butta sul fratello costringendolo a svegliarsi. Jari ha i tempi di reazione di un ghiro appena uscito dal letargo, con una calma olimpica va in bagno ad espletare le formalità igieniche. 

Ora viene il bello, la mia compagna pare ancora nel R.E.M (il sonno non il gruppo musicale), sono indeciso sul metodo di risveglio tra il dolce ed il traumatico, opto per  un bacino sussurrato all'orecchio e un gavettone con una tazzina. Confusa, la mia dolce metà, mi assesta una gomitata in pieno volto che mi manda al tappeto, corro in bagno col naso, o quel che ne resta, fra le mani. 
Riesco con fatica ad arginare l'emorragia, ci mancava anche questa!

Quando torno in camera sono tutti pronti. Chiedo spiegazioni ma Katja sostiene la tesi dell'involontarietà, le faccio notare che questo è un fallo da prova TV e stasera ne riparleremo.

Non ce la faremo mai ad arrivare all'appuntamento col Trio Medusa. I cuccioli hanno fame, sono il maschio alfa e spetta a me procacciare il cibo, Firenze è la nostra savana. Vedo un maiale disteso, sembra distratto se non addirittura addormentato, che occasione penso. Mi butto al collo e con le zampe davanti lo immobilizzo, mordo la giugulare ma non esce sangue. Sono attimi di terrore quelli che seguono, il porchettaio esce incazzato da dietro il banco brandendo un coltello che pare una spada, e chiede spiegazioni.  
Stò rischiando seriamente il linciaggio, mi giustifico con la scusa della trance agonistica.

I cuccioli, divertiti, si godono il loro panino con la porchetta pagato, come un week end a Venezia. 
Via de Guicciardini è invasa dai runner in maglietta viola a fare riscaldamento, scatti, progressioni, strecching e tante chiacchiere. Parlano correndo e si raccontano i tempi fantasmagorici che avrebbero (il condizionale è d'obbligo) fatto all'ultima gara a cui hanno partecipato.
Sembrano il cacciatore e il pescatore della famosa barzelletta...."o scorci l'anguilla o fò 'na strage..." 
Io il mio riscaldamento l'ho già fatto dal porchettaio, unico problema è che masaraffaccia, come dicono i romani!

Ponte Vecchio e le vie che portano a piazza Santa Croce sono un fiume viola, sono in ritardo per l'appuntamento col Trio ma provo lo stesso, dopo poco mi devo arrendere, sò l'unico che va contromano.
Comincio il valzer delle telefonate con Massi e Michela, i miei compagni di squadra. Loro si che sono in ritardo, sono agitato come la sposa all'ultima prova vestito.   
La gara parte alle 9:30 sono già le 9 e ancora non si vedono.
Finalmente in lontananza scorgo la chioma bionda di Michela avanzare come una di BayWatch, Massi è più dietro, gli urlo frasi irripetibili. Decidiamo, dopo votazione a scrutinio segreto, di correre con le maglie del team Le Ficarì. Siamo preda dei fotografi, veniamo immortalati da ogni organo di stampa...è evidente che siamo la squadra da battere...


 Nella foto accanto il Team LeFicarì
intento a guardare un asino che vola...di quelli gonfiabili...


Siamo agli ordini dello starter...

                        
                           il direttore 
                                                  sf