venerdì 12 giugno 2015

La Scalata Del Camparista 2° edizione

30-5-2015

A dodici ore dall'evento che avrebbe potuto cambiare le sorti del ciclismo (non lo ha fatto) uno doppio scandalo ha travolto il team Le Ficarì. 
M.P trovato positivo alla porchetta di Ariccia è stato interdetto da tutte le sagre gastronomiche per 4 anni.   
C.C, dopo aver messo in cinta (non senese) una groupie, viene costretto al forfait per assolvere ai doveri coniugali.

L'appuntamento per la punzonatura e la firma della liberatoria è per le 8:30, ma un imprevisto mi fà tardare.
Vengo apostrofato nei modi più plebei, il più originale mi dice "e chi sei la sposa".

Ore 9. 45 Partiamo per il warm up lap scortati in cielo da un drone che lascerà prove inconfutabili dell'evento e da un tuttologo locale a farci da avanguardia con la moto.  Il tuttologo in questione riuscirà a fare contemporaneamente: guidare la moto in modo spregiudicato, ripendere con la telecamera, fare foto con l'altra mano e insegnare come si sta su una bici...  si è prorio lui...Volpi Fabio detto JAROD.  
La partenza volante, nonostante le innumerevoli scorrettezze, viene convalidata dal mossiere debuttante Mariotti. 
Alla Crocina il gruppo è compatto, avanziamo lenti come un corteo funebre, nessuno si vuole scoprire.
Da sempre attratto dalla voglia di riscatto degli emarginati ammetto alla contesa la fauna più disparata. Ci sono triatleti, ex ciclisti pro', ma gli sprovveduti sono in netta maggioranza. 
All'Ambrogina Zorro prova l'allungo ma dopo pochi attimi viene subito risucchiato dal gruppo. 
Il primo gran premio della montagna  è a 10 km dal traguardo Stefano Piselli è primo e scrive il suo nome sul colle della pievina. 
Forzando sui pedali ha fatto si che il plotone si sgranasse.

Il sole cocente non aiuta. Gli avvoltoi danzano sopra la carovana in attesa di un pranzo facile. Nell'altopiano degli Stercolati il gruppo si ricongiunge alla meria di una querce secolare.
Dopo uno spugnaggio a base di Campari Orange e sangiovese partiamo all'inseguimento dei fuggitivi. 
Superato Castiglioncello Bandini la salita si fa dura, i migliori prendono il comando. Il Vannelli, uno dei miei gregari migliori è in difficoltà, arranca nelle retrovie, pare posseduto dal fantasma di Galeazzi.
Alcune bici sono veri e propri reperti archeologici, pesanti come cancelli. Ma non è il mezzo a fare la differenza uomo, è la volontà! (dal vangelo secondo Aldo Rock) A 2 km dall'arrivo un gruppo di 15 elementi prende il largo.
Con la ragguardevole media di 6 kmh hanno fatto il vuoto (una tartaruga è più veloce). L'utimo km è durissimo ha una pendenza che sfida le leggi della fisica.
La bagarre si fa serrata il sudafricano Rudston Stewart scatta, provo a contenerlo ma un problema al cambio mi fa perdere terreno, il mio fido scudiero Piselli lo bracca, ai 300 metri sono clamorosamente quarto (fuori dal podio non lo sopporterei Harakiri). L'ultimo goccio di campari orange e un atavico orgoglio (ereditato dalla mia stirpe dove i secondi venivano giustamente eliminati)  mi danno la forza di alzarmi sui pedali e partire. Lancio alla folla festante il casco e il mio toupe color martora indossato per camuffare la mia clavizie nelle riprese dall'alto del drone. Ai 150 metri, in pieno dente del diavolo, brucio lo Stivaletti, ora sono terzo...ai 50 metri il sudafricano si pianta non ne ha più. Ai 10 metri siamo in tre sulla stessa linea. 
Do l'ultima ficcata degna di Rocco. 
E' necessario il fotofinsh anche se è già chiaro chi ha vinto. Abbraccio la mia famiglia.  Il giudice di gara porta la foto che mi ritrae fiero e calvo al primo meritatissimo posto. Mi lascio andare a lacrime di gioia senza precedenti. Ho bussato alle porte della storia...ha aperto!!!
Questo l'ordine d'arrivo: 1°- Sf o SdM, vincere non è mai facile, ripertersi è da campioni, gli esperti mi accostano a Merckx, ma più per i festeggiamenti post-gara degni di Geordie shore. 
2°-il mio gregario di lusso ex cilista pro' Stefano Piselli è imbattibile sulla bici e per le staffe potrebbe far concorrenza a ikea, 
3°- l'ostico sudafricano Rudston Stewart è la sorpresa di giornata arriva vestito come un boy scout.  Rischia seriamente di fare il colpaccio...l'abito non fa il monaco  
4°  l'illustre Coppi discendente diretto del grande Fausto... fù grandissimo ciclista, mi scorta fino al traguardo con devozione tibetana 
5°  un mai domo Stivaletti è arrivato a Roma e non ha visto il papa. 
6° un fiero Alessio Panfi a bordo di una bici Savoia Marchetti di fantozziana memoria, 
7° Zorro, nonostante una bici leggera come una libellula non riesce a centrare l'obbiettivo minimo, il podio. Podio che  gli avrebbe consentito un rinnovo contrattuale dignitoso invece di una cessione a parametro zero.  
8° Matteo Anziano Tavaroli purtroppo dopo un mese di doping sistematico gli unici progressi si sono riscontrati nella circonferenza delle cosce, e nelle sopracciglia da curdo, 
9° Chicco jr ha dalla sua l'età ma non l'abnegazione, mai veramente in lotta per il podio, 
10° Massimiliano Romano, parla come un divulgatore scientifico, nonostante problemi di chattering anteriore (di cui ignoro il significato) riesce a centrare un ottimo piazzamento. 
11° il giamaicano Simone e non solo per i capelli rasta, sale blando fino alla vetta, più adatto alla pesca che alla bici.
12° Bocca, raggiunge la massima notorietà nella dritta del caggio con uno scatto di 26 metri, circa, purtroppo lo sforzo inusuale lo riporta ben presto nell'anonimato, 13° il Vannelli  per gli amici Cavallorock discepolo di Aldo. Dato per favorito dai bookmaker paga dazio al dente del diavolo. Purtroppo l'entusiasmo è inversamente proporzionale alla condizione fisica. 
14° Matteo-Frenzis il noto attore non sfigura nemmeno sulla bici. Considerando che lo sport più faticoso che aveva praticato fino ad oggi era stato il tre sette, davvero un ottimo piazzamento. 
15° la pluridecorata Michela Ciardi, prima tra le donne, vince a mani basse nella sua categoria. 
...E via via tutti gli altri...
Il trionfo al fotofinish
       
Il team Le Ficarì scruta il prossimo obbiettivo...Cinigiano-Stribugliano-Ajaccio (corsica)


Dopo i festeggiamenti e le interviste di rito partiamo per il ritorno trionfale del team Le Ficarì. 
Siamo riusciti ad aggiudicarci il primo e il secondo posto nella categoria maschile, il primo posto nella categoria femminile con la straordinaria  Michela Ciardi, e a piazzare ben 8 atleti nei primi 15... 
Prima tappa dei caroselli è il circolino di Castiglioncello Bandini. Brindisi al vincitore, firmo autografi e appago i selfisti accorsi in massa.
Di nuovo in sella e giù a rotta di collo verso un meritato pranzo...ma prima n'aperitivo un si fà??? ...se insisti... diventerà il leit motive...
Partono raffiche di Campari degne di un Kalashnikov, nel marasma generale, i soliti noti, di cui per decenza ometterò i nomi ma non le iniziali , (M.B detto Z, e M.T detto A) approfittano per berne anche tre ad ogni giro...VERGOGNA.
Dopo 3 centinaia di aperitivi ci sediamo per pranzare. il caldo e il campari tolgono lucidità. Gli Hotel Rif, nota band veneta, fanno un baccano organizzato che in altre circostanze avrei apprezzato di più, ma alcuni sensi mi stanno lentamente abbandonando.
La folla mi acclama pretende il discorso, mi avvinghio al microfono e impasto che manco Amy Winehouse nei tempi migliori, biascico ringraziamenti a destra e a manca, ringrazio anche la mia divinità di riferimento: Nike la dea della vittoria. Chiedo alla folla: ma n'aperitivo un si fà??? la risposta è unanime:...se insisti...

Seduti per terra a riposare le stanche membra, parliamo di questa giornata trionfale. Telefona A.P dice di aver preso in gestione un seggio elettorale in un paese vicino.  
Ci propone il voto di scambio una scheda elettorale per un Campari, sfido gli impavidi ad andare a votare in bici dal nostro amico. La vera vittoria stavolta sarà arrivare vivi...
Io e Cavallorock perdiamo subito terreno, il gruppo prende il largo con una facilità disarmante, ormai siamo fuori dalla lotta per la vittoria.
A cento metri dal traguardo al grido di: non esistono amichevoli!!! Mi lancio a folle velocità per tagliare il traguardo non ultimo, lui colto di sorpresa, non demorde e colpisce la mia ruota posteriore con un calcio, perdo il controllo e vado a schiantarmi sui cartelloni di propaganda politica in prossimità del seggio. Le forze dell'ordine, allertate dal suono di questo strano gong, avanzano verso di noi con la mano sulla fondina. Alzo le mani in segno di resa.
Il ritorno lo facciamo nel furgone-scopa sapientemente guidato da Charly e dal fido navigatore Marco. Il Piselli non vedendoci arrivare allerta anche il soccorso "alpini", fa Cinigiano-Sasso D'ombrone (in bici) 4 volte alla ricerca di possibili cadaveri. 
Alle 18:40 Arriviamo a Cinigiano, non ne posso più. Ci sediamo alle scale sante. Arriva Amstrong-Piselli e canta  facciamo una staffa??? ore 21:35 dopo oltre 50 km in bici e altrettanti aperitivi mi dileguo in sordina tenuto verticale un po da mia moglie un po dal caso. 
La nostra personale Coppa Cobram è stato un trionfo... 
La mia compagna  mi chiede: con tutti i soldi del montepremi che farai? :mi potrò permettere di chiamare un taxi per portare il cane fuori a cacare, e metterò la doccia con l'acqua gassata.
  
Il giorno seguente passerà alla storia per un cerchio alla testa degno di saturno e per la cura delle vistose ferite lacero contuse di cui ignoro l'origine...

P.s...Mi sento Allan di "Una notte da leoni"     
                                                                                                                                                                                                                                                                  il direttore 
                                                        sf o sdm o kerscian
                                                                                                 LA VERSIONE DEL VANNELLI    

Pubblico con ritardo la sintesi di un giorno perfetto

Mi trovo in un gruppo di ciclisti improbabili sponsorizzati da un blog molto letto e poco commentato sono giovani dai 20 ai 30 ma sembrano gradire la mia presenza. C’è anche la nostra lady Michela sempre presente per le avventure strampalate de Le Ficarì. Le nazionalità diverse, da Monteroni al Sud Africa.
Le nostre biciclette se pesate risulterebbero simili per kg alla carovana del giro d’Italia, tutta, compresi i ciclisti e due ammiraglie. Partiamo, sudore e risate il ritmo e talmente blando che una pecora contandoci si addormenta. Abbiamo anche il servizio di sicurezza in moto, davanti e dietro, le riprese a terra ecc, poco importa se sono fatte tutte da una sola persona (grazie Fabio).
Ho detto riprese a terra, in cielo vola un drone che costa più della macchina che lo trasporta.
Portiamo in alto i nostri cancelli a pedali un maestro di musica diventa l’eroe del giorno sostituendo fiati e musica con fiato e muscoli.
Il traguardo é in volata il cartello di frazione più fotografato nei social ci fa da traguardo 1 ° assoluto non senza polemiche Sergio Fabiani giornalistacarpentiereamico. Tra due ali di folla ecco miky prima donna assoluta di rosso vestita.
E mentre Matteo trasforma un venditore ambulante in sito internet beviamo il primo Campari. Inizia la discesa, ristoro al circolo dei Puggioni e arrivo trionfale in Cinigiano con musiche Balcaniche che ci accolgono suonate egregiamente dagli amici del ciclopiselli e cantate divinamente dalla sua donna.
“Facciamo UN aperitivo?” Non ho visto così tanto rosso dalla festa dell’unita a Bologna del 1984.
Chiccobarsport e consorte ci ristorano con un pranzo a base di grassi assorbi alcool (chissà perché) tutto molto buono ma noi ammalati di protagonismo dobbiamo fare l’ultima genialata e con diversi campari ingeriti e la salsiccia che si ripropone come Berlusconi andiamo a votare al sasso d’Ombrone anche se nessuno di noi è in possesso dei requisiti. I più savi declinano l’invito e uno sparuto manipolo d’eroi parte.
Il gruppo si disgrega e quando arriviamo al Sasso siamo io e la nerchia che vuole vincere anche questa tappa e alla volata finale si schianta contro il manifesto elettorale del candidato NCD, la vetta di massima notorietà che riceve quest’ultimo. I carabinieri di servizio vedendoci arrivare davanti al seggio mettono mano alla fondina, non so dargli torto. Fortunatamente uno di loro aveva iniziato la carriera a Cinigiano, una selva di ricordi ci salva la vita. Mentre il piselli Compie la vera impresa della giornata percorrendo la Cinigiano/Sasso 4 volte al grido “facciamo questo aperitivo dio caro”, noi finalmente sazi di sport saliamo sul furgone dell’amico charlie che ci riaccompagna al paese. E' finita, almeno per me, gli altri forse sono ancora li.