sabato 21 settembre 2019

8 Settembre 2019. Emanuele Panfi ragiunge un traguardo storico 200 gol con la maglia del Cinigiano

Correva l'anno 1989, i Simple Minds, a 4 anni dall'uscita, "spaccavano" nel juke box del Bar Sport con il singolo che li avrebbe resi immortali,  "Don't you forget about me". Il muro di Berlino aveva le ore contate. Giovani picconatori non vedevano l'ora di abbattere il simbolo di una divisione che nessuno voleva più. Nella nostra piccola contea il Cinigiano calcio veleggiava in un poco dignitoso ultimo posto in classifica di 2° categoria, in un girone senese difficilissimo. La situazione era drammatica, la scelta del presidente (Gianni Canuti) fu esonerare Mr. Rauggi e prendere lui stesso la guida tecnica. La mossa tattica che cambiò le sorti di un intera stagione fu dare totale fiducia a due giovani talenti della Cantera biancoazzurra, al secolo il Banano e il Nerchia. I ragazzi lo ripagarono con caterve di gol che ne decretarono l'insperata salvezza. Ma questa è un'altra storia. E' la storia di un altro calcio dove il cartellino rosso lo potevi vedere solo se entrava in campo il prete a dare l'estrema unzione. Dove i difensori, essendo più scarsi (oggi come allora), si arrabattavano con ogni sorta di scorrettezze. L'intimidazione, il fallo da tergo, lo sputo e la gomitata a gioco fermo erano il marchio di fabbrica dei più cruenti, in barba a sto cazzo di finto fair play tanto in voga oggi. Il calcio è cambiato (in peggio) lo posso capire, i calciatori moderni come massima espressione di virilità portano cappelli con la tesa di traverso, ai miei tempi conciato così nemmeno le professioniste del settore porno previo pagamento doppio dell'onorario gliela avrebbero data. Entrano in campo depilati come neonati. I rudi difensori di epoche passate li avrebbero sciolti nell'acido. Questo calcio, il mio calcio, non c'è più mi devo rassegnare. So solo che ha formato uomini pronti ad affrontare un coccodrillo a mani nude non delicati bambolotti che al primo dolorino ricorrono all'ecografia. Si ma non divagare nostalgico storytellers, sei qui a battere su sta tastiera per celebrare il traguardo storico raggiunto da sto ragazzo di 30 anni  divenuto il primo giocatore ad aver realizzato 200 gol con la gloriosa maglia del Cinigiano, mica a raccontarci i cazzi tuoi. Il suo nome non è Remo Williams, è Emanuele Panfi da Poggio la pietra, favelas di Porrona. Più che un calciatore una sentenza, rosso di pelo, bianco come un carduccio di carnato. Lo potresti scambiare per un indigeno se lo trovassi a spasso per Belfast. Indossa la numero 7 in onore del numero 7 più forte di tutti i tempi (George Best). 
Procediamo con ordine coi ricordi perchè i ricordi sono ciò di cui siamo fatti, sono il nostro bagaglio come esseri umani.
Viene alla luce il primo giorno del terzo mese del 1989, con 2 settimane di anticipo sulla tabella di marcia. Doveva nascere per le idi di marzo (15 marzo omicidio di Giulio Cesare...perchè qui si fa anche storia) ma aveva furia (fretta) di uscire e cominciare a correre. Il sole era coperto e pioviscolava. Il meteo di quel giorno, Ombroso come il protagonista.
L'esperta osterica guradandone la forma sentenziò, qui ci scappa un calciatore. Manco Nostradamus. 
Fin da i primi passi si avventa su qualsiasi cosa ruzzoli e abbia parvenza sferica. Il ragazzo cresce e corre come il vento.   
La colpa, o il merito di averlo iniziato al calcio va attribuita/o al noto talent scout ciuffettone Alessandro Zuffi che, notandolo in spiaggia sempre intento a guardare i bambini più grandi giocare a calcio lo invitò ad andare a fare un provino a Monticello nella squadra giovanile da lui allenata. (Prima nota di demerito). Tecnicamente dotato come un cinghiale a suonare l'oboe riusciva ad emergere per la grande facilità di corsa. Un'altro rude difensore fu il secondo allenatore Corti.C che lo volle all'Invicta. In queste poche righe tante domande inevase trovano finalmente risposta. 
primi maestri non sono passati alla storia per la loro grande tecnica, uno dei motivi per cui il ragazzo a tutt'oggi fatichi a stopparla. Anyway... Scarrozzato dal nonno paterno agli allenamenti e rifocillato con mortadella ed estathè il bambino cresce. 
Il ragazzo si farà, sentenzia un noto talent scout citando De Gregori...speriamo non d'eroina ribatte il padre del nostro gioiello.  Ogni fine stagione è al centro del calcio mercato, Corti se lo porta al Grosseto dove resta 3 anni. Blanchard ( ex calciatore del Frosinone in serie A andato in gol contro la juve allo Juventus stadium) gli fa la panchina (dice).

Il nostro ragazzo come peculiarità ha la facilità di corsa, è veloce come una gazzella, un diamante grezzo che manco De Beers può raffinare (noi tutti, col senno di poi, ci siamo chiesti perchè non ti sei dato all'atletica).
Dopo anni con alterne fortune il responsabile delle risorse umane del Grosseto calcio se ne vuole sbarazzare e, a chi glielo avesse tolto di torno, promette 2 capicolli del porprio maiale. L'allora dirigenza del Cinigiano, capeggiata dai noti bisbocciatori Maso e Albertone, pregustando la deliziosa merenda non si fece sfuggire il gran colpo. (Dalla regia mi comunicano che i due capicolli non sono mai giunti a destinazione). Non scandalizatevi lui è solo l'ultimo in ordine cronologico dei molteplici trasferimenti andati in porto con baratti particolari. Un calciatore fu ceduto per un camion di breccione e una damigiana di vino. Perfino Cristiano Ronaldo è stato comprato con 40 palloni. Albertone per un bignè alla crema da bambino passo da tifoso della Juve a tifoso del Milan....ma questo che c'entra??? Il mondo deve sapere.
Nella categoria Allievi col Cinigiano gli allenatori furono l'accoppiata Banano-Zorro. Comprendete da dove ha preso tutta sta disciplina? (s'è capito il sarcasmo).
Per gli juniores va in prestito gratuito (manco na schiaccia dei santi) a Castel del Piano.
Prima apparizione in prima squadra merito di Mr Corsini che, nonostante la giovane età, in coppa contro il Campagnatico lo butta nella mischia e lui va subito in gol. 
Con  l'avvento di Figaro all'ambita poltrona di presidente del Cinigiano c'è il ritorno all'ovile. E' un colpo ad effetto di quelli alla Florentino Peres pe capissi.
Il calcio rimane la sua grande passione fino a quando non incontra il triangolo magico. Il primo accoppiamento avviene in una buia e fredda serata invernale. All'aperto non è il caso di mettersi a culo gnudo. Fa irruzione in un pulmino della scuola e copula con la nota soubrette locale............ il rapporto sessuale pare sia durato quanto  una stella cadente.
L'anno 2012 è l'anno della svolta, si innamora perdutamente della principessa Rachele Lante Von Aldobrandeschi, e non si maneggia. Chiede a più riprese di essere ceduto all'Arcidosso. La società alle prese con difficoltà econonmiche senza precedenti cede alle lusinghe montagnole e con la cessione fa una plusvalenza pari a 7,53 euri.
L'anno successivo il presidente di un'altra squadra di montagna  offrì per il suo cartellino una caterva di euri.  Figaro, con negli occhi il simbolo dei dollaroni come zio paperone, già assaporava i 15 mila euri promessi. Manu, andando a trattare l'ingaggio trovò la nebbia come il Milan a Belgrado nel 1989. Un'evento atmosferico che cambiò la storia di Sacchi e del nostro bomber che rinunciò al trasferimento, lasciando sul lastirco la società.
L'avvento alla guida tecnica del mastro chiccaio Tognotti porta nuovi stimoli. E' la stagione più prolifica per il nostro bomber con 35 gol, di cui una tripletta con il decisivo 5-4 contro il Capalbio al 120esimo nella finale play off, che decretò il nostro ritorno in seconda categoria.
Nelle partite che contano non delude mai. Al play out per rimanere in 2° categoria nell'anno... boh non lo ricordo.. sforna una prestazione maiuscola con 3 assist e un gol nel definitivo 4-1 rifilato al Montiano. L'elenco sarebbe ancora lungo e io mi so rotto i coglioni. Il gol numero 200  arriva con una domenica di ritardo. Il nostro bomber dai piedi di piombo ha infatti fallito un rigore domenica scorsa contro gli acerrimi rivali del C.d. Piano perchè ha voluto fare il cucchiaio...cosa decisamente fuori dalla sua portata.

Ora una breve intervista:   

-Hai diritto a rimanere in silenzio tuttavia tutto cio che dirai potrà essere usato contro di te in tribunale...Finalmente oggi con una prodezza alla Del Piero hai raggiunto il prestigioso traguardo dei 200 gol che ti consegna a gloria eterna. Come ti senti?

---in realtà volevo crossare ma la palla non mi da retta. E' stato bello ma ora guardo al prossimo obbiettivo i 300.

-il miglior allenatore che hai avuto? 

----Marco Zanobi. 

-il miglior giocatore con cui hai giocato?

---te, al torneo di calcetto a porrona.

-grazie.... non dovevi.

-visto che col calcio non avresti potuto mangiare e a scuola eri duro come un cavalluccio raccontaci come è andata che sei diventato macellaio.

---il futuro mi prospettava una carriera da bracciante. Il mi babbo  qualche anno fa quando il Macellaio (Manicco) passò a ritirare gli agnelli mi propose come omaggio insieme alla partita di ovini. Il commerciante accettò e invece di vendermi a tranci come avevo pensato mi insegnò tutti i trucchi del mestiere. Gliene sarò per sempre grato.

-  pensi che ci sia un collegamento tra il tuo 200esimo gol ed Eto'o che decide di ritirarsi?

---credo proprio di si...

-concludiamo alla Marzullo fatti una domanda e datti una risposta.

---la vita è un sogno o i sogni aiutano a vivere meglio?
ai poster nelle camerine delle mie fans l'ardua sentenza... 

Ps. quello che hai fatto ha qualcosa di sensazionale 200 gol con codesti piedi valgono i 600 di Messi e Ronaldo. 
Ti voglio bene come se tu fossi normale...tanto ti dovevo!
                                                                
                                                                 il direttore
                                                                     S.d.M

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lunedì 5 agosto 2019

Il cammino del Banano ex compostiere.

"Hanno" del signore 2019 Venerdi 2 agosto 

ore 5.

Sapete che sono un appassionato Storytellers e per nulla al mondo mi sarei fatto sfuggire l'esclusiva di questo scoop. Oggi è andato in scena, signore e signori, il Cammino del Banano. Da Cinigiano a Principina mare. A PIEDI. Se vi state chiedendo perchè, vi capisco.  Certe sfide "anno" mille perchè: 1: la consapevolezza che il corpo, alla soglia dei 50 "hanni", non risponda più alle sollecitazioni come in gioventù.  Questo dato di fatto si accetta mal volentieri, ed è un'attimo trovarsi a guardare i cantieri. 2: essere in ferie e cercare in tutte le maniere di destare scalpore nella comunità tanto da meritarsi la copertina di blog famosi come questo per esempio. 3: essere adepti della setta dei faticataori seriali che ha come guru il mistico della fatica per eccellenza, Aldo Calandro da Ivrea, al secolo ALDOROCK. Oppurimente cit. Sciamanna. Come diceva Rita Levi.... Di Montalcino, per aggiungere vita ai giorni e non giorni alla vita.                     

Un breve riassunto su chi sia il protagonista di oggi.... "il Banano".  Bambino prodigio tanto che il su babbo fu costretto a fare un assicurazione contro i suoi malestri (era più dannivo del diavolo della tasmania). Ex grande calciatore famoso in tutta la regione, recentemente venuto agli onori della cronaca per essere stato  il regista/attore di tre pietre miliari della drammaturgia contemporanea, una su tutte "Morto Ritto". E Samuel Beckett muto.                      

A tutt'oggi sbarca il lunario facendo il bracciante presso una nota azienda della Brunello-Land (il POGGIONE) Visto la pubblicità gratuita sarebbe gradita 'na boccia.                       

LA CRONACA:

Ore 5:  

A bordo di due sandali rubati a un frate da cerca intento a fare un pediluvio alle Melacce (affluente dell'Ombrone) con uno zaino in spalla con lo stretto necessario ( tre susine, uva passa...che mi da più calorie... e due libri "l'arte della guerra" e A FICARI MAN IN NEW YORK) e con un copricapo da pescatore color cartazucchero (vero oltraggio al senso estetico alla stregua dei calzini coi sandali di teutonica usanza), è partito alla volta del mare. 

L'indifferenza totale degli sponsor lo costringe a un budget risicato, (23 euri...misero residuo di una serata alle slot).  Le previsioni meteo avverse da codice arancione non intimidiscono il nostro impavido eroe.   Gli dei (invidiosi) scagliano da subito la loro furia con una tempesta di fulmini e pioggia. Nonostante l'assenza di gomme rain il pedone va avanti fino al Crocino (luogo di culto per i contradaioli del Molino) dove è costretto a ripararsi nella macchia tanta è la pioggia. Si siede in un sasso a forma di zoccolo di gnu e pensa: non può piovere per sempre!  Disse il Corvo.

La fame è una compagna di viaggio costante. Si nutre di bacche, licheni (solo quelli commestibili) e dei frutti spontanei che gli passano a tiro dagli orti lungo strada. Beve l'acqua dalle pozzanghere e si rinfresca nei ruscelli.                                          

In località Granaione il primo vero pit stop, si ferma al bar  mangia un cornetto stagionato (Luisona) beve una spremuta d'arancia e s'invola verso sud.  Il caldo torrido lo rallenata sulla tabella di marcia. Al Bar Chessa nuova piccola merenda (Qui tenta il furto di una minimoto ma il colpo non va a segno per la scarsa dimestichezza che "a" col mezzo). 

Il traffico si fa via via più intenso e lui impaurito batte le prode (i bordi o banchine della strada). Prima del ponte sull'Ombrone guada il Maiano camminando sulle acque come cristo, per la siccità non per i superpoteri. Si immerge in un campo di girasoli che, ormai adulti, non praticano più eliotropismo (solo le piante giovani seguono l'andamneto del sole...se non sapete un cazzo non è colpa mia... questa è divulgazione scientifica gratuita mi dovreste ringraziare).

 Fa più soste della Minardi, l'ennesima alla SMA delle Stiacciole reintegra con un panino con salsa russa (nostalgico comunista) e un gotto di tavernello. La città è vicina, il rischio di una rotata si fa via via più concreto. Per non sapere ne leggere e ne scrivere (mai detto fu più azzeccato) procede con cautela lungo la fossetta.      E' bersaglio dei tafani e di insulti che dalle macchine piloti frustrati gli rivolgono,  forse per il bandierone che porta con orgoglio con scritto L.G.B.T.+....

Giunto in zona Casalone/Aurelia Antica è costretto a fermarsi, le galle (vesciche) sotto ai piedi fanno male. Si siede a terra sul marciapiede. Estrae dallo zaino un aculeo di istrice e buca le  piaghe facendo fuoriuscire il siero. Ne trae subito sollievo. E' pronto a ripartire ma due poliziotti di pattuglia vedendolo sfinito a terra pensano ad un nuovo clochard giunto in città e provano a identificarlo. Quando il Bana confessa la provenienza (Cinigiano) e il suo intento, i gendarmi ridono e uno dice: da dove altro poteva venire uno che prova una simile impresa. 

 Ore 16:45 

Sente l'odore del mare ( e il mare sente il suo, tanto puzza) è sulla pista ciclabile. Il rischio rotata è scongiurato ma la fatica sembra prendere il sopravvento. Non molla.

Ore 17:35 e 43 secondi. 

Dopo 12 ore e 35 minuti ( nuovo record mondiale sulla distanza)  arriva in spiaggia e urla.....MARGHERITAAAAAAA. Dalla playlist parte la canzone di Rocky. Margherita, appena giunta con l'ammiraglia, risponde: che cazzo berci cretino.  Si  abbracciano e si baciano come due piccioncini. Si tolgono i vestiti e in costume adamitico (a billo e patata di fori) entrano in acqua. Tentano un accoppiamento subacqueo ma la stanchezza "a" il sopravvento sul viagra.  Margherita esce si asciuga e se ne torna a casa stizzita per la performance fallace del coniuge). Il Bana emerge dall'acqua sconsolato e triste per questa fuga improvvisa, ma non si perde d'animo e come un protagonista dell'isola dei famosi costruisce una capanna coi legni portati dalla corrente. 

      

Il bagno ristoratore termina il suo effetto poco dopo, si sdraia nel abuso edilizio appena costruito, lancia il May Day e si sopisce. 

Il finale è pirotecnico 3 ore dopo giunge, manco arrivasse direttamente da Cape Canaveral, il noto cantautore Riccardo Armanni mette in fresco nel bagnasciuga una boccia di champagne e va a scrollare l'eroe di giornata. Al risveglio, cosi racconterà l'Armanni alla stampa, le prime parole del Banano pare siano state: ACQUA GASSATA...ACQUA GASSATA A GARGANELLA.

 I due partono e vanno a festeggiare che manco Adriano e Ronaldinho al carnevale di Rio De Janeiro. Battono tutti i locali della costa tra fiumi di mojto e donnine dai facili costumi. Alla tarda, stanchi (l'Armanni stanco per solidarietà) ma felici fanno ritorno alla capanna per passare quel che resta della notte e ripartire l'indomani. Mano nella mano vanno a coricarsi.  Il Bana crolla come il poro Momone (personaggio cinigianese che soffriva di narcolessia... c'è chi giura d'averlo visto addormentarsi anche al semaforo rosso), invece il sonno del Gigi D'alessio di Valle Magra dura poco,  le zanzare lo hanno scelto come buffet. Non resiste e a pallini come uno col morbillo va a barricarsi in macchina.                                   

Cos'altro aggiungere, se non che questa avventura entra di diritto fra le imprese sportive del nuovo secolo. Grazie Banano oggi "ai" inquinato meno di una Tesla questo è pensare green. Greta Thunberg sarà fiera di te.

P.s. Il nostro eroe intervistato telefonicamente "a" dichiarato il suo prossimo obbiettivo....LA VETTA AMIATA...    


Cose che ho esagerato ai fini drammatici. In realtà è piovuto talmente poco che non sono uscite nemmeno le lumache. Durante i festeggiamenti non è stata riscontrata attività sessuale di rilievo. La minimoto gliel'ha offerta il gestore ma lui ha rifiutato perchè consapevole di non essere in grado di domarla. 

Gli errori di grammatica sono dolosi " " (non tutti, gli altri fanno parte del mio bagaglio d'ignoranza) per una sorta di solidarietà verso il protagonista che aveva, e "a", una certa avversione verso l'italiano corretto...scusa Bana MISELO' sentita così.

Pps. la boccia di champagne se l'è bevuta il mare...impetuoso al tramonto....

                                                                il direttore

                                                                   S.d.M