giovedì 12 settembre 2013

SPORT ESTREMI

I giorni dopo la DeeJayTen mi sentivo vuoto, mi mancava qualcosa. Mi sentivo come Willie il Coyote quando prende Bep Bep o come il commissario Zenigata dopo aver arrestato Lupin.
Un pensiero mi asillava la mente "e ora che farò?"  Non posso tornare ad essere sedentario come un acaro, ho bisogno di nuove sfide, di un nuovo traguardo. 
Fisicamente non sono adatto alla corsa, le ginocchia e le caviglie soffrono troppo l'impatto col terreno, meglio diversificare, e poi, è risaputo che sono un poliedrico.
Il destino mi viene incontro, questa volta nelle vesti di un signore svizzero di mezza età che pratica il parapendio. L'uomo, mi invita a vederlo all'opera sul monte Aquilaia sopra a Stribugliano.
Il giorno della svolta è un sabato all'ora di pranzo, invece della solita serie di aperitivi con gli amici vado in coppa au monte, voglio vedere di che si tratta, l'idea di volare mi alletta.
Con la macchina non si può arrivare in cima e sono costretto ad una ripida passeggiata. 
Il mio amico è seduto per terra, contempla il meraviglioso panorama e annusa i venti.
Mi vede, e con la mano mi invita ad avvicinarmi...
                                                                         
                                                                               il direttore
                                                                                     sf  



1 commento:

  1. LA BATTUTA SUL TU AMICO CHE ANNUSA I VENTI è PER ME UN RIGORE A PORTA VOTA,DUNQUE MI ASTENGO MA ASPETTO CON TREPIDAZIONE IL PRIMO VOLO (NO FABIO)

    RispondiElimina