Cinigiano data astrale 4-11-2017
Caro None,
Davanti al pubblico delle grandi occasioni è andato in scena il primo memorial a te dedicato. Si sono presentati da ogni dove per renderti omaggio.
Il calcio d'inizio, con Iria reduce da un infortunio, è stato compito di Giulia che, da brava figlia di fuoriclasse, l'ha dato di tacco.
La partita giocata costantemente in slow motion, è andata via veloce con spunti tecnici che raramente hanno sfiorato la decenza.
Ma veniamo alla cronaca. Gli Azzurri e i Granata sono scesi in campo con un modulo speculare, il famoso schema a ombrello rovescio (per chi non lo sapesse, tutti su e poi nessuno che ce la fa a rientrà). Un esasperante quanto noioso tatticismo ha effetto soporifero in tribuna. Per spezzare l'equilibrio ci vuole una prodezza di Aldo da Camucia (pallonetto liftato). I granata non ci stanno, e danno vita ad un forcing senza precedenti.
L'attacco Granata ha le polveri bagnate e solo un incauto intervento del solito Guerrini sul Banano porta al penalty che un freddo Calzolani A. insacca per l'1-1 con cui si va al riposo.
Nella ripresa, con le squadre stanche il ritmo cala (vi pare possibile?). La partita assume l'intensità di una sfida di carling.
Gli Azzurri lievemente più brillanti si riportano avanti con Bocca magistralmente servito da Sergio di Momo (S.d.M).
La quiete in tribuna viene interrotta da un rumore assordante, sta arrivando il camion della spazzatura...ma stiamo giocando cosi male???
Scongiurato il rischio di essere portati in discarica il Banano realizza un eurogol e riporta il risultato in parità.
Manca ancora un quarto d'ora, ma in campo più che calciatori sembriamo statuine del presepe.
Da un'azione manovrata dal tridente delle meraviglie Fantacci-Fabiani-Galassi gli Azzurri tornano avanti con un ghiaccino del Chiti. Sembra fatta, ma non dire gatto...se hai Falcino in squadra..
Falcino, e il suo enorme potenziale, riescono a trasformare un innocuo traversone destinato ai maglioli nel secondo rigore per i Granata.
Dagli undici metri capitan Medaglini (fino ad allora non pervenuto) realizza per il definitivo 3-3.
Con la massima umiltà e con l'ironia che mi contraddistingue mi accingo a fare le pagelle. Il voto è per tutti un bel 7 che i più di voi al massimo l'hanno preso in condotta a scuola.
Per i Granata:
-Scheggi: inizia in porta ma non è il suo pane, meglio da centrale difensivo (si fa per dì), va a casa col mal di testa per colpa del tridente delle meraviglie.
-Rosati: indossa scarpe pre-socratiche (Socrates il calciatore non il filosofo) che hanno un grip inadeguato alle sue velleità e spesso lo fanno cadere.
-Sani: già nel cognome un eufemismo, mette a dura prova le cuciture della maglietta. Anche se pieno di acciacchi non vuol mancare, e non sfigura più del solito.
-Galloni: Fisicamente il più preparato, gira pel campo come un can-guasto.
-Beligni: la palla- questa sconosciuta-la chiappa di rado e male.
-Pistolesi: ha un'autonomia di 7 minuti e ne è cosciente, trascorsi i quali va in porta con buoni risultati.
-Calzolani Bob: sulla fascia destra come ai vecchi tempi, dà vita ad un duello rusticano con Mascelloni. Il meglio lo dà nel dopo cena. In amabile conversazione perde totalmente il controllo degli arti inferiori e vola ripetutamente al suolo, tanto da far temere la presenza di cecchini appostati sui tetti.
-Banano: il gol vale il prezzo del biglietto, anche se avè fatto tunnel a Paolino non fa curriculum.
-Medaglini: alterna giocate brillanti a passaggi a vuoto, ha il merito di siglare il rigore del definitivo 3-3, e il grande merito, con Pistolesi Nanni ed il Volpi, di aver organizzato questa bella giornata per None. Grazie.
-Ronconi: Frana al suolo facendo temere il peggio, in realtà è solo un maldestro tentativo di simulazione. Tocchi geniali di prima che cadono nel vuoto.
-Calzolani A.: condizione fisica invidiabile (non so da chi) glaciale come un eschimese sul penalty.
-Bovini: indossa la numero 10 senza la minima vergogna, va in debito d'ossigeno prima di cominciare.
-Bongo: nonostante un fisico da assiduo frequentatore di sagre dispensa giocate alla Pirlo che i compagni spesso non capiscono.
-Muzzi: attaccante vecchio stile, spina nel fianco costante nella difesa Azzurra, più temuto di Pellè da Neuer...
-Rossi: palle calciate con effetti speciali degni della Pixar, cross in grado di cambiarti drasticamente l'acconciatura.
-Volpi: Il poliedrico idraulico diffonde saggezza in campo e ai fornelli.
-Mariotti: NumeroSetteMariottiMarcoMioFiglio si distingue per senso della posizione... fermo come un cartonato.
Per gli Azzurri:
-Sorchi: alcuni mancati interventi fanno sospettare la combine, ma anche in gioventù non è che brillasse per prese ferree.
-Mascelloni: travolgente come un toro a Pamplona surclassa il Bobo, peccato che faccia fiori e ci cachi sopra.
-Mangani: annulla Medaglini, (non ti fa onore), e chiunque gli passi a tiro.
-Aldo da Camucia: torna al gol dopo 28 anni. Ha il grande merito di schiodare il match dallo 0-0. Il gol, un capolavoro di balistica.
-S.d.M. : si presenta con scarpe da passeggio all'ultimo grido. Nonostante l'età avanzata e una deambulazione incerta predica come un reverendo (si dice che abbia atteso di vedere il colore della maglia scelto da Falcino prima di cambiarsi) ((vero)).
-Peruzzi: per lui il tempo pare essersi fermato, diligente e preciso come lo ricordavo.
-Tassi: partita quasi perfetta... solo il fatto di essersi fatto sbeffeggiare con un tunnel dal Banano e non averlo fatto uscire in orizzontale è deprecabile.
-Guerrini (Falcino): nonostante la giornata di festa non fa sconti, picchia come un pregiudicato dispensando le sue proverbiali caracche a chiunque entri nel suo raggio d'azione. Causa i due rigori che tengono vivi i Granata. Più adatto al calcio storico fiorentino che al calcio tradizionale.
-Giacomi: mette fosforo e agonismo a disposizione del collettivo. Precise verticalizzazioni Zemaniane. In realtà rinvii alla viva il parroco.
-Alberizzi M. : il fratello meno famoso del Banano, nonostante le articolazioni compromesse, sforna cavalcate da palio, senza tuttavia trovare la via del gol.
-Fantacci: spettacolare ed effimero come un mangiatore di fuoco circense, fallisce un numero incredibile di palle gol.
-Giannerini: di gran lunga insieme a Galloni il più adeguato in campo.
-Galassi: giocare con S.d.M. lo fa rendere meglio, brillante a tratti, si concede virtuosismi che strappano applausi.
Arbitra: Daniela Montorsi, chiamata a sostituire il leggendario Papini convalescente tiene saldamente in mano la partita senza ricorrere ai cartellini. Grazie.
Dopo l'entusiasmante match, il gruppo si è ritrovato per desina dove è stato ricordato il grande None (Massimo Fabiani).
Tra lacrime e sorrisi nostalgici la serata è finita con la promessa da parte di tutti di ritrovarci ogni anno per rendere omaggio a un uomo che tanto ha dato ad ognuno di noi.
Ps. grazie a tutti coloro che hanno reso possibile l'evento e a tutti quelli che hanno partecipato.
il direttore
S.d.M.