domenica 19 gennaio 2014

SPORT ESTREMI 11° PUNTATA

..l'erba, bagnata dalla rugiada, è insieme poetica e scivolosa. Si fatica a stare in piedi. Questo bel prato evoca in me ricordi lontanissimi, con la mente torno al 1985, anno della grande nevicata. Ero bambino e con gli amici facevamo slittino con mezzi di fortuna, sacchi di plastica, camere d'aria, i più audaci uscivano con gli sci.  Anche dopo che la neve se ne fu andata, lo slittino fu il nostro sport preferito per molti mesi. 
I ricordi e questa erbettina mi fanno venire voglia di riprovare il brivido, è molto ripido ma è solo erba, morbidissima erba. Nella baita qualcosa per scivolare o uno slittino ci sarà. Corro verso la casa eccitato. Rovistando trovo ben tre slittini, due evidentemente da bambini dove potrei entrare se fossi un contorsionista e uno che sembra un bob a 2. Senza far rumore riesco a portarlo fuori. Per partire devo trovare un posto meno ripido, devo riprendere confidenza col mezzo, prima di andare giù a rotta di collo. Trovo una discesina corta che fatta in diagonale arriva a salire su una collinetta, sembra una pista per snowbord, il posto ideale per ritrovare le misure. Parto elettrizzato e con le mani sui freni che fanno anche da direzionali, mi muovo lentamente. Le due piccole leve metalliche affondano sul terreno lasciando due solchi come mini aratri. Mi dispiace rovinare il prato, lascio i freni e prendo velocità. L'aria fredda mi fa lacrimare gli occhi, per non scollinare   freno e metto fuori i piedi. Ho un sorrisino ebete in faccia, torno in cima di gran carriera. Riparto, stavolta provo a non rallentare, la velocità aumenta, anche l'adrenalina, per fermarmi sono costretto a puntare forte i piedi. Ho dimenticato il vero scopo di questa uscita mattutina. Continuo a fare su e giù come un ragazzino alle prime  esperienze con l'autoerotismo. Le scarpe sono quasi da buttare. Decido di partire a dritto senza  andare in diagonale, sarò molto più veloce. Da subito intuisco che difficilmente riuscirò a fermarmi sulla collinetta, ma siamo a ballare, e allora si balla. 
E' la volta bona che si vola, non provo nemmeno la staccata, l'apice della collinetta mi fa da trampolino, volo a 3 metri da terra (cala se voi vende il ciuco... forse a 1 metro), il contatto col suolo provoca vari cricchioni allo slittino, volano pezzi di plastica lungo il percorso, le mucche sospendono il loro perpetuo masticare per guardare questo folle che sfreccia accanto a loro. Il pendio sta diventando sempre più ripido, mi pare di essere sulla Streif, la leggendaria pista di Kitzbuhel. A occhio e croce la mia velocità è intorno ai 100 km orari. La guida non è precisa come quella di Armin Zoeggler, ma mi difendo. Ora è dura fermarsi, più a valle vedo il tetto di una casa, speriamo che abbiano un pagliaio. Mentalmente faccio testamento e penso ai miei figli che forse non rivedrò, se questi sono i miei ultimi attimi su questa terra avrò la fortuna di lasciare il mondo col sorriso. La strada in fondo alla valle diventa sempre più nitida vedo che è anche trafficata nonostante l'ora. E' una questione di pochi minuti e sarò in mezzo alla strada, spero che la collisione con l'asfalto non sia troppo violenta. La casa mi rimane molto a sinistra provo a girare sperando nel pagliaio per un atterraggio dignitoso. Un pensiero delude le mie attese, i fienili gli svizzeri li hanno indoor. Decido comunque che tra schiantarmi sulla strada e finire stirato come un gatto dei cartoni, con buone probabilità di lasciarci le penne, e sbattere sulla baita in legno massello con l'ipotesi di qualche frattura, scelgo il male minore...
Manca poco all'impatto...alcuni metri prima del contatto un dosso mi sbalza da terra, vado a schiantarmi sulla parete ancora all'ombra... sbatto la testa e perdo i sensi...
Sono a terra in uno stato di torpore, credo di sognare che sopra di me ci siano i medici di Gray's Anatomy e la Torres urli: LIBERA!!!

                                                                      il direttore
                                                                       sf o sdm


1 commento:

  1. Mancano solo i vetri rotti in fondo alla discesa.
    Torres? quello del Chelsea?

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